Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Introduzione Bosone di Higgs tesina
Nel 1964 Peter Higgs ipotizzò l’esistenza di una particella che avrebbe conferito massa a tutte le altre particelle .L’8 ottobre 2013 Higgs ricevette il Premio Nobel per la Fisica dopo che l’esistenza del bosone fu empiricamente dimostrata ed annunciata il 6 marzo 2013 nel corso di una conferenza tenuta dai fisici del CERN.
La trattazione avrà un’impostazione soprattutto di tipo qualitativo,essendo l’analisi quantitativa di questo argomento molto complessa per essere affrontata a livello liceale. L’impostazione descrittiva sarà sufficiente a dare un quadro complessivo di come fu scoperto il bosone e di come in questo ambito ogni esperimento sia propedeutico al successivo.
La mia tesina di maturità inizierà analizzando gli esperimenti e le scoperte che hanno permesso di costruire i macchinari grazie ai quali si è verificata in modo quasi certo l’esistenza della particella ipotizzata da Higgs.
Seguirà l’illustrazione delle caratteristiche del bosone,del campo di Higgs e delle apparecchiature che ne hanno reso possibile il ritrovamento. Infine la tesina verterà sul carattere filosofico della ricerca scientifica, con opportuni riferimenti al pensiero di Popper , e sottolineerà l’importanza dell’esperienza sensata, guidata da un’ipotesi contrapponendo il criterio di falsificabilità a quello di verificabilità.
Collegamenti
Bosone di Higgs tesina
Astronomia: Il modello standard.
Fisica: L'accelerazione delle particelle tramite campo elettrico.
Filosofia: Popper.
“Una docile fibra dell’universo”?:il bosone di Higgs Francesca Rossi V B
Thomson dimostrò quindi che i raggi catodici erano costituiti
da elettroni ed elaborò un modello di struttura dell’atomo:
l’atomo come un “panettone” di elettroni e protoni.
Nel 1909 Rutherford cercò di verificare l’ipotesi del modello atomico avanzata da
Thomson. Quindi secondo il modello atomico di Thomson ,
se atomi e particelle molto pesanti si urtano ,
esse si scontrano ma le particelle pesanti non
deviano più di tanto se incontrano elettroni e
protoni: si comporterebbero come un tir
lanciato a piena velocità che incontra un
ammasso di biciclette sul suo cammino.
Egli prese quindi come particelle pesanti delle particelle α prodotte dal decadimento
del Radio (Ra) e inserì la fonte di raggi α in un contenitore di Piombo con un foro.
“Una docile fibra dell’universo”?:il bosone di Higgs Francesca Rossi V B
Le particelle α,grazie alla grande energia generata dal decadimento del Ra, venivano
sparate fuori dal contenitore di piombo a grande velocità e urtavano una lamina
d’oro posta di fronte al foro. Fu utilizzato l’oro perché poteva essere ridotto a
spessori sottilissimi. Circondò la lamina con uno schermo che emetteva lampi di luce
fosforescente se colpito da particelle cariche che vengono in questo caso riflesse
dall’oro.
In teoria, secondo il modello di Thomson , le particelle α avrebbero dovuto
attraversare la lamina: se avessero urtato un elettrone non avrebbero deviato e se
invece avessero urtato un protone la deviazione di traiettoria sarebbe stata minima.
Ma a livello pratico lo schermo fosforescente circostante
si illuminava spesso in parti opposte alla traiettoria
rettilinea delle particelle come se esse avessero
rimbalzato contro qualcosa di pesantissimo.
Rutherford concluse
quindi che l’atomo aveva
in realtà un nucleo
rigido,pesante e
resistente.
Inoltre il nucleo è positivo e gli elettroni orbitano all’esterno di esso. Ciò è
importante poiché giustifica il fatto che gli elettroni possano essere strappati per
effetto termoionico dal proprio nucleo nei cannoni ionici del duoplasmatron.
Venne elaborato quindi un modello planetario che venne via via raffinato a scale
minori nel corso degli anni, fino ad arrivare alla conclusione che le interazioni tra le
forze sono mediate da particelle: i quanti mediatori.
“Una docile fibra dell’universo”?:il bosone di Higgs Francesca Rossi V B
1.2-Modello standard della materia
Nel modello standard,grazie alla scoperta del bosone di Higgs, il concetto di massa
come proprietà intrinseca non esiste più. La massa proviene dall’energia delle
interazioni che si verificano tra i campi quantici ed elementari e le loro particelle.
Il bosone fa parte del meccanismo che spiega come si forma la massa di tutte le
particelle dell’universo e senza interazioni con il campo di Higgs , la materia sarebbe
effimera,impalpabile come la luce stessa, e nulla sarebbe.
“Una docile fibra dell’universo”?:il bosone di Higgs Francesca Rossi V B
2.1- Il lavoro svolto dal CERN: Linac2,PSB,PS,SPS,LHC
Fondamentalmente LHC è un collisore di protoni. Il protone è insieme al neutrone
uno dei costituenti dei nuclei atomici, dunque la sorgente deve essere un nucleo di
un atomo. La scelta ideale è l’idrogeno, atomo formato da un solo protone e un solo
elettrone: quindi all’inizio di tutta la catena di acceleratori che porta all’LHC vi è una
bombola di H sottoforma di idrogeno gassoso.
Si prendono gli atomi di H, si strappa loro l’elettrone
esercitando un forte campo elettrico , si prendono i
protoni rimasti che vengono incanalati all’interno del
circuito di acceleratori. Lo strumento che si occupa
della separazione di protoni ed elettroni si chiama
duoplasmatron.
Come si accelera una particella?
Innanzitutto,sfruttando il fatto che si tratta di una
particella positivamente carica , si applica un campo
elettrico che genera un moto di protoni dal polo
positivo a quello negativo .
E per raggiungere una maggiore accelerazione senza applicare un’esagerata
differenza di potenziale si costruisce un sistema a poli
alternati fatto da una serie di elettrodi cilindrici bucati tra i
quali viene alternata la direzione del campo elettrico.
A mano a mano la velocità
aumenta sempre più .
“Una docile fibra dell’universo”?:il bosone di Higgs Francesca Rossi V B
LINAC
Questo principio viene applicato negli acceleratori lineari chiamati (linear
accelerator). Ma più si vuole accelerare una particella,più lungo
deve essere l’acceleratore lineare .
In questo caso risulta molto interessante poter far
passare gli elettroni nello stesso tratto di
acceleratore lineare che diventerebbe un vero e
proprio “circuito”: il sincrotrone che si ispira al
ciclotrone di Lawrence.Tra i primi esempi del
sincrotrone vi furono il Bevatron, costruito in
California del 1950, ed il Cosmotron di New York, nel 1953 ,che contribuirono
entrambi in modo rilevante nella ricerca del bosone.
Su una struttura ad anello dispongo uno o più tratti acceleranti rettilinei (dei piccoli
linac, insomma) e li collego tra di loro con dei tratti che curvino le particelle e le
mantengano in orbita (quasi) circolare, riportandole al punto di partenza tante volte
quante sono necessarie per salire all’energia voluta.
Purtroppo parte dell’energia va
dispersa nei tratti curvilinei,
benché essa sia bassa rispetto a
quella guadagnata nel circuito.
Nel caso di particelle leggere che
nelle curve perdono maggiore
energia si consiglia l’impiego di
tratti acceleranti .
( ( .
G .Balla ,”Velocità + luci”) G Balla , ” Velocità di una motocicletta”)
“Una docile fibra dell’universo”?:il bosone di Higgs Francesca Rossi V B
Per portare all’ingresso di LHC i protoni a 450 GeV il CERN usa praticamente tutti gli
acceleratori che hanno caratterizzato la sua storia. Ogni sincrotrone che è stato un
giorno la punta di diamante del laboratorio, oggi invece lavora (principalmente, ma
non necessariamente soltanto) come iniettore per il sincrotrone più moderno che a
suo tempo l’ha rimpiazzato.
Ecco dunque il percorso a tappe dei protoni, dal duoplasmatron fino a LHC:
LINAC2 (classe 1978, 36 m di lunghezza). Dalla bottiglia di idrogeno fino a 50
MeV: un po’ come il vialetto davanti al garage di casa.
PSB (Proton Syncrotron Booster, 1972, 157 m di circonferenza). Dall’uscita del
LINAC2 (50 MeV) fino a 1.4 GeV: la strada di quartiere.
PS (Proton Syncrotron, 1959, 628 m di circonferenza). Da 1.4 a 25 GeV: il corso
di grande scorrimento che vi porta fino in periferia.
SPS (Super Proton Syncrocron, 1976, 7 km di circonferenza; quello con cui
sono stati scoperti i bosoni W e Z). Da 25 a 450 GeV, fino alle porte di LHC: la
tangenziale.
LHC (Large Hadron Collider, 2008, 27 km). Da 450 GeV fino a 7 (0ppure solo
3.5) TeV.
“Una docile fibra dell’universo”?:il bosone di Higgs Francesca Rossi V B
Linac2
PS booster
SPS
Lo scopo finale non è quello di accelerare fasci di protoni ma bensì farli collidere .
LHC ha il compito di far collidere due fasci di protoni di cui uno circola in senso
orario e l’altro in senso antiorario . Affinché i due fasci circolino in senso opposto
servono due campi magnetici distinti e di verso opposto per tenere in traiettoria i
protoni di un fascio e quelli dell’altro .
Ciascun fascio ha il proprio magnete :
“Una docile fibra dell’universo”?:il bosone di Higgs Francesca Rossi V B
LHC non è costituito dunque di un anello unico, bensì da due anelli che corrono
paralleli per la maggior parte del percorso, per scambiarsi posizione in quattro
punti.
Quindi i fasci vengono
incrociati per far collidere i
protoni.
Il momento della collisione
è simile all’incontro di una
manciata di sabbia
lanciata contro un’altra
manciata di sabbia: esiste
una certa probabilità che
almeno un granello di una
manciata tocchi uno di
quella dell’altra manciata,
ma la maggior parte dei
granelli passerà
indisturbata a fianco dei
colleghi dell’altro gruppo,
senza degnarli di uno
sguardo.
Per aumentare la probabilità di avere uno scontro tra granelli si può cercare di
schiacciare per bene la sabbia nella mano prima di lanciarla, in modo che le
manciate siano ben raccolte, e poi prendere bene la mira. I macchinisti di LHC fanno
lo stesso, con una procedura che si chiama squeezing: compattano i protoni il più
possibile (tenendo contro che i protoni sono carichi positivamente, e dunque, a
differenza dei granelli di sabbia, tendono a respingersi), e poi allineano
gradualmente i fasci in modo da centrare per bene l’incontro.
“Una docile fibra dell’universo”?:il bosone di Higgs Francesca Rossi V B
Per la scoperta del bosone di Higgs , si riconosce l’importanza di due esperimenti
che, dopo la costruzione dell’LHC, si dedicarono esclusivamente alla caccia del
bosone: ATLAS e CMS.
ATLAS si costituisce di una successione di cilindri di raggio crescenti disposti intorno
al punto in cui si intersecano i fasci di protoni. Il cilindro più interno rileva le
particelle cariche e ne misura la quantità di moto : è circondato da un solenoide che
devia la traiettoria delle particelle. Esso non rivela i neutrini ma cattura tutte le altre
particelle.
È lungo 48 m con 25 m di altezza, circa la metà della cattedrale di Notre-Dame de
Paris e pesa come la Tour Eiffel.
CMS ha un disegno differente ma simili capacità rispetto ad Atlas. È costituito di un
unico magnete. Ha lunghezza di 21m,diametro di 15m ed altezza di 15m.
Infine ricordiamo anche quello che può essere considerato il “padre” dell’LHC: LEP .
“Una docile fibra dell’universo”?:il bosone di Higgs Francesca Rossi V B
In pratica ci troviamo davanti ad un collisore di elettroni e positroni lungo 27 km e
che si trovava nel sottosuolo tra Francia e Svizzera e che accelerò le particelle fino a
raggiungere il 99,999999% della velocità della luce .
Il principale compito del LEP fu quello di produrre le particelle W e Z in modo tale
che i fisici potessero analizzarle nel dettaglio.
Il CERN si era impegnato a operare con il LEP fino al 2000 e dopo quella data la
macchina sarebbe stata smantellata e sostituita con il ben più potente LHC
interrompendo la ricerca del bosone per 5 anni.
“Una docile fibra dell’universo”?:il bosone di Higgs Francesca Rossi V B
2.2- Il bosone e campo di Higgs
Come detto in precedenza, il LEP non fu mai in grado di rivelare la tanto cercata
“particella di Dio”, anche se sarebbe più corretto chiamarla “La particella
maledetta”, perché estremamente difficile da scovare. Infatti la particella era stata
definita da Leon Lederman ,impegnato in un’opera di divulgazione scientifica sul
bosone di Higgs, “The Goddamned Particle”, ma l’editore del libro optò invece per
un titolo più accattivante : “The God Particle”. Il soprannome è tutt’ora additato
come uno dei più,se non il più, deriso nella storia della fisica. Gli scienziati che vi
lavorano gridano a gran voce quanto sia profondamente orribile e lo stesso Peter
Higgs ne è imbarazzato .
Dopo lo smantellamento del LEP i lavori di inizio dell’LHC incombevano ma si
necessitava di un urgente finanziamento economico per realizzare il mastodontico
collisore .
Fu così che nel 1993 William Waldegrave , ministro della Ricerca Scientifica inglese,
promise di elargire un finanziamento solamente in cambio di una semplice
spiegazione di cosa fossero bosone e campo di Higgs .
La sfida fu accolta da David Miller, professore di fisica delle particelle allo University
College di Londra , che fornì la seguente spiegazione :
“Immaginiamo un cocktail party al quale partecipano molti funzionari di
partito, sparsi uniformemente nella sala, ciascuno intento a conversare col
vicino. Entra Margareth Thatcher e attraversa la stanza. Tutti coloro che si
trovano nelle vicinanze ne sono attratti e le si affollano attorno. Via via che si
sposta, il famoso ex primo ministro attrae le persone a cui si avvicina, mentre
quelle che ha lasciato dietro di sé si allontanano e tornano a sparpagliarsi. A
causa del gruppo di persone che ha intorno in ogni momento , l’ex primo