vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Introduzione Belle Epoque e rinascita della donna tesina
Questa tesina maturità liceo linguistico descrive l'era delle Belle Epoque in connessione alla rinascita della figura della donna in quel periodo. La tesina permette inoltre i seguenti collegamenti: in Storia la Belle Epoque, in Francese Simone de Beauvoir, in Storia dell'arte la Marchesa Casati, in Inglese Virginia Woolf, in Italiano Anna Maria Mozzoni e in Spagnolo Emilia Pardo Bazan.
Collegamenti
Belle Epoque e rinascita della donna tesina
Storia - Belle Epoque.
Francese - Simone de Beauvoir.
Storia dell'arte - Marchesa Casati.
Inglese - Virginia Woolf.
Italiano - Anna Maria Mozzoni.
Spagnolo - Emilia Pardo Bazan.
delle donne nascono durante la Rivoluzione francese, quando “uguaglianza, libertà e indipendenza”
sono le parole d’ordine, con Olympe de Gouge. In realtà la donna finisce poi sulla ghigliottina.
Nell’ottocento la donna ha unicamente il compito di badare ai figli e alla casa. In quasi nessun
Paese viene riconosciuto loro il diritto di voto, tranne che, nel 1869, nello stato americano del
Wyoming e solo nel 1920 voteranno in tutti gli Stati Uniti.
Un secolo dopo, con la Rivoluzione industriale, dall’Inghilterra, le donne prendono coscienza della
loro condizione e non si riconoscono più nell’immagine di creatura debole, passiva, inferiore e si
ribellano. Solo all’inizio del Novecento la loro condizione comincia a cambiare e si può parlare di
“donne in movimento”: nascono organizzazioni e associazioni unite per combattere insieme contro
le discriminazioni della società che da secoli le opprimeva.
Con la seconda Rivoluzione si ha la svolta definitiva
con nuove opportunità di lavoro. In particolare la
donna piccolo-borghese entra nel mondo
dell’amministrazione pubblica. Ospedali, poste,
banche e negozi si riempiono di segretarie,
dattilografe, infermiere e commesse. Anche
nell’insegnamento si ha un vero e proprio boom; pur
essendo mal pagata, la professione di maestra è
abbracciata sia dalle ragazze di estrazione proletaria
sia da quelle di ceto medio. Inoltre cambia il ruolo
della donna aristocratica e alto borghese che diventa
donna fatale con ai piedi uomini-schiavi da dominare:
da dame di carità o scrittrici solitarie diventano
giornaliste, entrano nelle università e conducono battaglie politiche. Per quanto riguarda le donne
operaie, appoggiano leggi sociali che limitano lo sfruttamento del loro lavoro: viene ridotto l’orario,
alzato il limite d’età per l’assunzione dei ragazzi, proibito il lavoro in miniera, quello notturno e
domenicale. Nascono le prime forme di protezione alla maternità, ma la manodopera continua ad
essere sottopagata e il suo diritto all’occupazione non garantito.
Nel 1903 Emmeline Pankhurst fonda, in Inghilterra, un’organizzazione con lo scopo di riconoscere
il suffragio universale femminile. Le seguaci sono dette “suffragette”. Nel suo diario, la Pankhurst
parla delle differenze nell’educazione tra maschi e femmine: “L'istruzione dei maschi era
considerata un argomento molto più serio che l'istruzione delle femmine. I miei genitori
discutevano la questione dell'istruzione di mio fratello come un argomento di grande importanza.
Si occupavano invece molto meno dell'educazione da dare a me e alle mie sorelle. In quel periodo,
l'istruzione femminile sembrava avere come obiettivo principale il modo di rendere accogliente la
casa”. Le suffragette devono affrontare i vecchi pregiudizi contro le donne: la stampa le mette in
ridicolo, la polizia è dura nei loro riguardi, i loro comizi si svolgono in mezzo all’indifferenza e
all’ostilità della gente. Per farsi ascoltare fanno scioperi della fame, s’incatenano ai lampioni per
non essere portate via, sommergono il Parlamento inglese di richieste scritte. 5
Esasperate, nel 1911, le donne passano dalle
manifestazioni alle lotte violente: rompono le vetrine
dei negozi, intasano le cassette postali con la
marmellata e incendiano le stazioni ferroviarie.
Centinaia di suffragette sono ferite negli scontri con la
polizia, altre sono arrestate ma le condizioni del
carcere sono talmente dure che proclamano lo sciopero
della fame. Le autorità le nutrono a forza mentre
l’opinione pubblica si indigna per quelle forme di
tortura. Nel 1913 una suffragette arriva a suicidarsi in
pubblico gettandosi sotto gli zoccoli di un cavallo. 7
SIMONE DE BEAUVOIR
"N’oubliez jamais qu’il suffira d’une crise
politique, économiqueou religieuse pour
que les droits des femmes soient remis en
question. Ces droits ne sont jamais acquis.
Vous devrez rester vigilantes votre vie
durant."
SA VIE
Simone de Beauvoir naît en 1908 dans un milieu bourgeois qu’elle rejette. Elle partage les mêmes
intérêts de Sartre et enseigne philosophie à l’université. Elle consacrera sa vie à la litterature et aux
causes pour les droits des femmes. Elle meurt en 1986.
MÉMOIRES D’UNE JEUNE FILLE RANGÉE
Elle examine le sort des femmes denonçant la situation d’infériorité dans laquelle la société les a
maintenues. Elle les place au coeur de ses romans et s’intéresse au troisième âge.
Dans "Mémoires d’une jeune fille rangée" Simone de Beauvoir raconte ses souvenirs de jeune
étudiante en philosophie à une époque où les filles ont des difficultés dans le domaine de
l’enseignement.
« Je ne regrettais certes pas d’être
une femme, j’en tirais au contraire
de grandes satisfactions. Mon
éducation m’avait convaincue de
l’infériorité intellectuelle de mon
sexe, qu’admettaient beaucoup de
mes congénères. "Une femme ne
peut pas espérer passer
l’agrégation à moins de cinq ou six
échecs", me disait Mlle Roulin qui
en comptait déjà deux. Ce
handicap donnait à mes réussites
un éclat plus rare qu’à celles des
étudiants mâles: il me suffisait de
les égaler pour me sentir exceptionnelle; en fait, je n’en avais rencontré aucun qui m’eût étonnée ;
l’avenir m’était ouvert aussi largement qu’à eux: ils ne détenaient aucun avantage. Ils n’y
prétendaient pas, d’ailleurs; ils me traitaient sans condescendance, et même avec une
particulière gentillesse car ils ne voyaient pas en moi une rivale; les filles étaient classées au
concours selon les même barêmes que les garçons, mais on les acceptait en surnombre, elles ne leur
disputaient pas leurs place. C’est ainsi qu’un exposé sur Platon
me valut de la part de mes condisciples –en particulier de Jean Hyppolite- des compliments que 9
n’atténuait aucune arrière-pensée. J’étais fière d’avoir conquis leur estime. Leur bienveillance
m’évita de prendre jamais cette attitude de "challenge" qui m’agaça plus tard chez les femmes
américaines: au départ, les hommes furent pour moi des camarades et non des adversaires. Loin de
les envier, ma position, du fait qu’elle était singulière, me paraissait privilégiée. [...] Je ne reniais
cependant pas ma féminité. [...] Je me flattai d’unir en moi "un coeur de femme, un cerveau
d’homme". »
Dans cet extrait elle est fière d’être une femme même si son éducation l’a convaincue de
l’infériorité du sexe. En effet passer l’examen pour enseigner à l’université est assez difficile pour
les femmes mais ce fait-ci n’est pas un obstacle, au contraire il suffit pour rendre Simone
exceptionnelle. Elle arrive à devenir une amie pour les hommes parce qu’ils ne la considèrent pas
une adversaire. Enfin elle termine en disant qu’elle tente toujours d’unir un coeur de femme avec un
cerveau d’homme. 11
MARCHESA CASATI
La marchesa Casati è uno dei personaggi
più stremi della Belle Époque italiana. È
una donna stravagante, esagerata, annoiata
ed essa stessa si definisce “un’opera d’arte
vivente”. Infatti è stata ritratta da
moltissimi artisti di tutto il mondo.
UNA VI TA DI ECCESSI
Luisa, figlia di un ricco industriale di
Milano, è una ragazza timida e introversa
ma dopo la morte tragica dei genitori
sposa un marchese. La sua vita cambia
totalmente quando incontra Gabriele
D’Annunzio. Egli la venera come un’opera
d’arte e la convince di essere l’incarnazione della dea dell’oltretomba. Comincia, così, a vestirsi
in maniera stravagante, è ossessionata dalla morte, s’innamora di personaggi storici folli e
maledetti. Si veste di piume e di catene, oppure va in giro nuda coperta solo da una pelliccia
accompagnata da due leopardi al guinzaglio. Si dipinge il volto di bianco e i capelli di rosso e
assume un veleno che dilata le pupille per farsi fotografare. Con gli anni accumula debiti enormi,
è costretta a rallentare la sua vita e, quindi, vende tutto. L’ultimo viaggio è in taxi, paga il
conducente con un anello di brillanti. Muore a Londra nel 1956.
I RI TRATTI
Boldini ritrae la marchesa seduta, quasi
accovacciata e protesa in avanti. Ciò che prevale è
l’acconciatura eccentrica: i capelli sono ornati di
piume e catturano l’attenzione dell’osservatore. Il
viso è dipinto di profilo, lo sguardo è rivolto verso
l’esterno del quadro, la bocca rossa e il naso
perfetto sono gli elementi che prevalgono. Il
vestito bianco è appena accennato con pennellate
curve e lunghe che danno movimento. Il soggetto
tende a confondersi con lo sfondo per la tecnica e
i colori usati. John rappresenta la marchesa in piedi, di profilo. Il volto è
girato verso l’osservatore quasi a catturarlo. Risalta, infatti, lo
sguardo serio, intrigante e misterioso. I capelli rossi emergono
da uno sfondo cupo. I vestiti sono semplici, bianchi, come se il
pittore volesse mettere in contrasto la personalità della donna
(eccentrica, intrigante) e la purezza del colore dell’abito. La
mano sinistra sui fianchi le dà un senso di sicurezza. 9
"A feminist is any woman who tells the truth about her life
[... ]For most of history anonymous was a woman. ”
HER LIFE
Virginia Woolf borns in London in 1882. Her father is a famous critic, so she grows up in the
english literary circles. Her childhood is marked by a series of traumatic events which condition her
for the rest of the life: for example, she is sexually abused. She commits suicide in 1941, she puts
stones in her pockets and drowns herself in the river near her home. She leaves a suicide note
adressed to his husband.
A ROOM OF ONE’S OWN
Virginia Woolf is one of the exponents of english
feminist’s movements. “A room of one’s own” deals with
the theme of woman and writing. It is an ironic and
personal essay that links social analysis with satire. The
room represents the home but also the prison of the
woman. The title comes from Woolf's conception that “a
woman must have money and a room of her own if she
has to write fiction”. In the essay Virginia speaks about
the reason that leads men to write about women and not
the contrary. What do women have so interesting? She
admits that men attention makes her happy but all the
same she feels inferior. This happens because in history
nobody speaks about women. At the contrary, in poetry
they seems God. Then she does some example to
highlight differences between literature and reality.
Woman is heroic and a muse to man, but in everyday life
she is closed in home and hit. Then she rules over kings
but in reality she is a slave. On the one hand she says
spectacular words, and on the other she isn’t able to write
or read. In the end of the essay she encourages women to
live because the only reason they are doing nothing in
history is that they are obliged to stay at home with babies. 15
ANNA MARIA MOZZONI
UNA VITA PER LE DONNE
Anna Maria Mozzoni nasce nel 1837 a
Milano, in una famiglia colta, di origini
aristocratiche, ma di modesta ricchezza.
Le spese sostenute per gli studi dei due
figli maschi più grandi spingono il padre
a far entrare la figlia minore in collegio.
Anna Maria non sopporta l’educazione
impartita dalle suore e nel 1851 preferisce
ritornare a casa dove continuerà i suoi
studi da autodidatta grazie alla biblioteca
paterna. Vicina alle posizioni repubblicane e mazziniane si inserisce attivamente nei gruppi
mazziniani dove inizia a lavorare sui temi dell’emancipazione femminile e l’uguaglianza dei diritti
tra donne e uomini, rifiutando il ruolo tradizionale e domestico della donna. Partecipa nel 1877 al
Congresso di Ginevra, che ha come obbiettivo l’abolizione delle norme sulla prostituzione, ed è tra i
membri della commissione giuridica. Nel 1878 la Mozzoni rappresenta l’Italia al Congresso
internazionale per i diritti delle donne di Parigi. L’anno seguente fonda a Milano la Lega promotrice
degli interessi femminili. Nel 1879 entra a far parte della Lega della Democrazia. Collabora al
giornale “La Donna”, impegnato sul tema dell’emancipazione femminile e sensibile alla questione