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Tesina - Premio maturità 2009
Titolo: Armatronick - Progetto di un braccio robotizzato
Autore: Aglietti Andrea
Descrizione: progetto e realizzazione di un braccio robotizzato controllato elettronicamente tramite pc, tastiera o in modalità automatica. esso può essere utilizzato in un processo produttivo industriale o per la movimentazione di pezzi meccanici di piccole dimens
Materie trattate: Elettronica, Tecnologia Disegno E Progettazione, Sistemi Automatici, Telecomunicazioni, Informatica
Area: tecnologica
Sommario: Elettronica - rientra in questa materia la progettazione e la realizzazione degli schemi di ogni scheda del progetto Sistemi Automatici - rientra in questa materia lo studio del braccio come sistema automatico rappresentandolo a blocchi e studiando ogni singolo blocco per svolgere la sua funzione di modo da semplificare lo studio del sistema nel suo complesso Tecnologia disegno e progettazione - rientra in questa materia la realizzazione pratica delle schede progettate utilizzando il metodo della fotoincisione visto a scuola Telecomunicazioni - rientra in questa materia lo studio e l'implementazione di un protocollo di trasmissione con controllo di errore checksum per la comunicazione tra PC e braccio su linea seriale RS232 Informatica - rientra in questa materia la programmazione in linguaggio c e in linguaggio visual basic rispettivamente del microcontrollore utilizzato per il controllo del braccio e del programma sul PC utilizzato per il controllo remoto
Andrea Aglietti V ETE A.S. 2008/2009
I.T.I.S. Leonardo Da Vinci - Firenze
I circuiti formati da una resistenza e un condensatore presenti su ogni interruzione del
circuito sono le così dette reti
snubber, esse evitano lo scintillio sui Scheda controllo alimentazione
contatti dei relais ( prolungandone
la vita ) e permettono di avere
commutazioni con minori emissioni
di interferenze ad alta frequenza,
la rete R C anche se utilizzata per
4 7
il transistor ha la stessa funzione e si
completa con il diodo di ricircolo
D ; esso è un diodo veloce che
1
cortocircuita le tensioni inverse
generate dalla bobina del relais
durante le commutazioni
impedendo la distruzione del
transistor che altrimenti potrebbe
danneggiarsi.
Infine si può vedere nello schema
un diodo LED polarizzato dalla resistenza R , esso si accende ogni volta che viene
5
alimentato il circuito ed è posizionato sul frontale della consolle come visibile dalle foto.
Questa scheda a differenza delle altre è l’unica realizzata su basetta millefori, si è utilizzato
questo supporto data la semplicità del circuito per cui la realizzazione di un circuito
stampato avrebbe comportato soltanto una perdita di tempo per disegnarlo e realizzarlo
praticamente.
- Scheda controllo sensori
Questa scheda gestisce tutti gli ingressi provenienti da sensori alloggiati sul braccio: esso è
dotato di cinque sensori infrarossi e uno di contatto.
Tipi di sensore utilizzati e loro alloggiamento
Per quanto riguarda i tipi essi sono tre: sensore di prossimità a infrarossi, barriera infrarossa e
microswitch come sensore di contatto; analizziamo nel dettaglio il funzionamento di ogni
tipologia:
Sensore di prossimità
o Questa tipologia è utilizzata per
rilevare la presenza di un pezzo ed è posizionato al di sotto della pinza; il
funzionamento è il seguente: un emettitore di luce infrarossa (LED IR) emette un
13 Andrea Aglietti V ETE A.S. 2008/2009
I.T.I.S. Leonardo Da Vinci - Firenze
fascio luminoso che può essere riflesso o meno; se il pezzo è presente ed è
sufficientemente riflettente una parte considerevole della radiazione viene riflessa e
può essere rilevata da un fotodiodo posizionato accanto al led emettitore.
Barriera infrarossa
o La barriera infrarossa non è altro che una fotocellula: un LED IR emette radiazione
luminosa che viene captata da un ricevitore posto di fronte ad esso ( fotodiodo IR ),
se il fascio viene interrotto da un opportuna
bandierina funzionante come finecorsa si ha un
indicazione sulla posizione di una parte meccanica
del pezzo ad esempio le due leve.
Questa tipologia è utilizzata come finecorsa per
evitare movimenti non consentiti al braccio ( ad es.
spostamenti oltre il limite superiore o inferiore ); essi
sono impiegati per la rotazione della base dove si ha
la continuità del fascio soltanto nel caso in cui essa si
trovi in posizione 0 ovvero di partenza e quindi il
braccio sia posizionato al di sopra del supporto per il
pezzo.
Altre due barriere infrarosse vengono utilizzate come
finecorsa superiore e inferiore per fornire un punto di
riferimento al microcontrollore sulla posizione e per
evitare spostamenti oltre tale limite; infine l’ultima è
usata per rilevare la presenza di un pezzo sulla base che simula il nastro
trasportatore.
Microswitch sensore di contatto
o Data l’impossibilità di utilizzare un sensore
infrarosso per rilevare l’effettiva presa del
pezzo da parte della pinza, si è utilizzato
un microswitch che si chiude, venendo
azionato da un sistema a leva, quando la
pinza ha afferrato il pezzo.
Unitamente alla resistenza di pull up,
visibile nello schema, fornisce uno 0 logico
se il pezzo è stato afferrato e un 1 in
condizioni di normalità.
Per migliorare le caratteristiche dei sensori si è scelto di modulare il fascio luminoso dei led
infrarossi pilotandoli con un’onda quadra alla frequenza di circa 11,4 Khz; grazie a questo
accorgimento si sono resi immuni i ricevitori alla luce esterna utilizzando un opportuno
circuito ricevitore di filtraggio di tipo passa banda sensibile quindi alla sola frequenza
utilizzata in trasmissione; per poter realizzare ciò si è reso necessario l’utilizzo del timer 555
come trasmettitore e di circuiti ricevitori a operazionali e tone decoder a PLL.
14 Andrea Aglietti V ETE A.S. 2008/2009
I.T.I.S. Leonardo Da Vinci - Firenze
Il timer 555
Il timer 555 è un integrato multiuso introdotto a partire dagli anni ’70, grazie ad esso è
possibile realizzare vari circuiti multivibratori ( monostabili, bistabili, astabili); in questo caso è
utilizzato come astabile per generare un’onda quadra di frequenza variabile ( per centrare
finemente la frequenza di centro banda del filtro passa banda usato in ricezione ) e
ampiezza 5 volt; di seguito è riportato il principio di funzionamento e il calcolo dei
componenti.
È stato scelto di utilizzare questo circuito integrato data la sua larga diffusione e flessibilità,
altrimenti si sarebbero potuti utilizzare altri tipi di multivibratori astabili realizzati ad esempio
con amplificatori operazionali o porte logiche.
Funzionamento nella configurazione astabile
Schema Interno Del Timer 555
Come intuibile dallo schema interno il 555 presenta tre stati stabili dell’uscita in relazione al
livello di tensione presente sulla soglia e sul trigger; le combinazioni che determinano uno
stato basso o uno stato alto sono riportate nella tabella: oltre a queste esiste una terza
combinazione valida quando v e v corrispondente allo stato di memoria del
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flip flop per cui esso mantiene lo stato precedente fino alla reimpostazione di uno 0 o di un
1. 15 Andrea Aglietti V ETE A.S. 2008/2009
I.T.I.S. Leonardo Da Vinci - Firenze
Per quanto riguarda il funzionamento come astabile lo schema e l’andamento delle
tensioni sono riportate sotto, come si può vedere tramite il ramo di temporizzazione Ra Rb C
si introduce un ritardo nella carica del condensatore C che è costretto a caricarsi e
scaricarsi tra le due soglie 1/3 Vcc e 2/3 Vcc determinando il passaggio tra i tre stati del flip
flop in modo da generare l’onda quadra in uscita.
Il periodo di scarica di C dipende in modo direttamente proporzionale dalla somma dei
valori di Ra e Rb mentre il periodo di carica dipende soltanto dalla resistenza Rb la quale
deve essere necessariamente maggiore o uguale a 1 kohm per evitare la distruzione del
transistor interno all’integrato per eccessiva corrente.
Utilizzando questo schema quindi, il duty cicle non potrà mai essere minore del 50 per cento
in quanto Rb dovrebbe valere 0 e ciò non è possibile per il motivo esposto prima, per
ottenere tale condizione è sufficiente aggiungere un diodo e porre Ra=Rb in modo da
cortocircuitare la resistenza Rb durante il periodo di carica tramite il diodo e eguagliare i
due tempi ponendo le resistenze uguali; nello schema realizzato praticamente si sono
aggiunti in serie alle resistenze dei trimmer in modo da far variare la frequenza per tararla
sull’esatto valore necessario. 16 Andrea Aglietti V ETE A.S. 2008/2009
I.T.I.S. Leonardo Da Vinci - Firenze
Di seguito sono riportate le formule utilizzate per il calcolo dei componenti [2.0]
[2.1]
Si è scelto prima di tutto il valore della capacità C di 1 nF ( un valore non troppo basso per
evitare errori dovuti alle capacità parassite del 555 ), dopodiché tramite le formule inverse
riportate sotto si è calcolato la resistenza minima e massima per avere rispettivamente il
periodo massimo e minimo. [2.2]
[2.3]
[2.4]
[2.5]
[2.6]
[2.7]
[2.8]
[2.9]
[2.10]
si è utilizzato un trimmer da 100 Kohm in modo da esser sicuri di raggiungere la
Per R e R
2 4
frequenza più bassa e spingersi ancora più in basso per evitare problemi legati ad eventuali
capacità - resistenze parassite e tolleranze dei componenti.
I led sono connessi direttamente all’uscita del 555 tramite le rispettive resistenze di
limitazione di corrente: esse sono calcolate per far scorrere una corrente di 100 mA nel led
del sensore di prossimità ( necessita di una corrente maggiore in quanto si rileva solo la luce
riflessa ) e 20 mA negli altri LED utilizzati per le barriere infrarosse ( il 555 riesce da solo senza
bisogno di circuiti buffer ad alimentare tutti i led essendo capace di erogare 200 mA max ).
I ricevitori
Per quanto riguarda la parte di ricezione ovvero il trattamento del segnale proveniente dai
fotodiodi si sono trovate due soluzioni differenti per il sensore di prossimità e per le barriere
infrarosse, di seguito è descritto in modo dettagliato il funzionamento dei due tipi di
ricevitore. 17 Andrea Aglietti V ETE A.S. 2008/2009
I.T.I.S. Leonardo Da Vinci - Firenze
Ricevitori per barriera infrarossi con tone decoder NE567
Per realizzare il ricevitore per la foto barriera si è utilizzato un circuito integrato che basa il
suo principio di funzionamento sul PLL: l’NE567.
Il PLL ( Phased Locked Loop ) ovvero anello ad aggancio di fase è un dispositivo elettronico
che permette di sincronizzare la sua uscita con un segnale comunque variabile in ingresso
mantenendo una certa relazione di fase con esso e la stessa frequenza o in certi casi
multipla o sottomultipla.
Esso è costituito da tre blocchi fondamentali, il primo, un comparatore di fase che fornisce
in uscita un’onda quadra con duty cicle proporzionale alla differenza di fase; sarà minimo
se le due fasi sono le stesse e massimo in corrispondenza del massimo scostamento.
Al primo blocco segue un filtro passa basso che ha il compito di estrarre la componente
continua del primo blocco determinando una tensione di errore direttamente
proporzionale alla differenza di fase tra i due segnali applicati in ingresso.
L’ultimo blocco, un VCO o CCO ( Voltage/Current Controlled Oscillator ) è un oscillatore
controllato in tensione libero di oscillare in un range di frequenze compreso tra una minima
e una massima.
Esso riceve sul piedino di controllo la tensione di errore uscente dal secondo blocco e la sua
uscita è riportata in ingresso al comparatore di fase che confronta l’uscita con il segnale da
agganciare: inizialmente il PLL oscilla ad una frequenza propria definita da alcuni elementi
del circuito ( resistenze e condensatori ) e in questo momento la differenza di fase tra
l’onda da lui generata e il segnale da agganciare da origine a un segnale errore che
sommandosi alla tensione di riposo presente sul pin di controllo va a modificare la
frequenza del segnale generato dal VCO fintanto che questa non diventa uguale a quella
del segnale di ingresso e sfasata rispetto ad esso di 90 gradi.
Schema interno NE567 18 Andrea Aglietti V ETE A.S. 2008/2009
I.T.I.S. Leonardo Da Vinci - Firenze
È proprio sulla seconda condizione di aggancio che basa il suo funzionamento il tone
decoder, in aggiunta al PLL ha infatti al suo interno il quadrature phase detector che rileva
l’avvenuto aggancio, in questo caso la frequenza dell’oscillatore locale ( il VCO; per
l’NE567 CCO Current Controlled Oscillator ) rimane costante e ciò che può variare è il
segnale di ingresso: soltanto quando questo ha la stessa frequenza di quella generata
internamente dal CCO si troverà sul piedino 8 uno zero logico altrimenti un 1; si avrà quindi
un livello logico basso quando le fotocellule non sono interrotte e viceversa in condizione di
interruzione del fascio.
Di seguito sono riportate le formule utilizzate per il calcolo dei componenti [2.11]
Si è scelto un valore per C di 1 nF [2.12]
[2.13]
[2.14]
[2.15]
[2.16]
[2.17]
[2.18]
Il segnale proveniente dai fotodiodi non è applicato direttamente all’ingresso del tone
decoder ma tramite un condensatore di disaccoppiamento che permette alla sola
componente alternata di arrivare all’integrato bloccando invece la continua; per quanto
riguarda invece gli altri condensatori presenti nel circuito essi fanno parte di due filtri: uno è
il passa basso del PLL mentre l’altro il filtro in uscita al phase quadrature detector.
È stato fondamentale per il funzionamento corretto dei tone decoder aggiungere dei
condensatori tra il piedino di alimentazione e massa vicino agli integrati in modo da