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Martina Lanfranchi
Classe 5°c
Progetto di un
ristorante
Tema tesina :
Costruzione di edificio adibito ad uso turistico (ristorante)
L’edificio in oggetto è un ristorante in fase di costruzione sul Lungolago Aldo Moro a Vercurago in
provincia di Lecco.
Progettista e direttore dei lavori : architetto Paolo P.
Calcolatore dei cementi armati: ingegnere F. Andrea
Coordinatore della sicurezza : architetto Paolo P.
Impresa esecutrice delle opere : L. P. Lanfranchi Martina
Si tratta di un edificio su due piani a forma quasi ellittica (due archi di circonferenza uguali uniti ai vertici)
con struttura portante in cemento armato, (pilastri, e travi), i solai sono in laterizio, mentre un muro
perimetrale verso il lato nord-est è realizzato con mattoni portanti del tipo Poroton dello spessore di cm30.
Per diminuire gli ingombri all’interno dei locali, sono state inserite delle putrelle in ferro come pilastri.
Trattandosi di una zona vicina al lago e con un terreno con una ridotta portata alla compressione , si è deciso
su disposizioni del geologo di realizzare una massicciata di sottofondo in materiale arido a strati sovrapposti
parte di grossa pezzatura e parte di piccola pezzatura debitamente rullato dopo la stesura di un foglio di
geotessuto.
Questa operazione serve a ripartire il peso cointeressando un’area più ampia per la portata dell’edificio e
consolidando contestualmente la parte sottostante il medesimo.
Particolari della struttura portante:
Sopra il ghiaione è stata realizzata una platea in
calcestruzzo dello spessore medio di cm.25 armata
con una doppia rete elettrosaldata del diametro
mm10.
A questo punto vengono realizzate le fondazioni vere e proprie. I muretti più stretti che si possono notare
sono gli appoggi del vespaio che sarà realizzato con tralicci in cemento precompresso, lastre in cemento
posizionate tra i travetti e sovrastante cappa in calcestruzzo armata con rete elettrosaldata.
Vista d’insieme delle fondazioni
In questa foto si vede il ferro di fondazione
calcolato dallo strutturista come una trave
rovescia.Sull’angolo si notano le riprese di un
pilastro
Sul perimetro dell’edificio, a piano terra,viene realizzato un “colonnato” di sedici pilastri del diametro di cm.
40, circa al centro della struttura troviamo la scala principale con muro portante di spina in cemento armato.
Sull’asse longitudinale dell’edificio , oltre al muro della scala, vengono posizionate due colonne in ferro del
tipo HEB120 raddoppiate oltre ad altri due pilastri. Una seconda scala di servizio è posta verso il lato nord.
Ci sono poi altri due pilastri a sezione circolare agli estremi della scala principale.
Il primo solaio è realizzato in
cemento armato e laterizio. Una trave
principale corre lungo tutto l’asse
longitudinale mentre sul perimetro ne
corre un,altra di coronamento. Tra le
due travi sono posti travetti
prefabbricati del tipo Fert con conci
in laterizio. Logicamente la caldana è
rinforzata con rete elettrosaldata.
La portata utile del solaio è stata
calcolata in 650 da N/mq.
La struttura portante al piano primo è
pressoché uguale a quella sottostante , viene ridotto il muro centrale sulla scala principale ed eliminati i due
pilastri tondi alle estremità della stessa scala dal momento che il solaio sopra non è più interrotto dal
passaggio della rampa. Anche la scala di servizio si ferma, quindi nel solaio di copertura verranno eliminate
le travi intorno ai vani scala.
I pilastri al piano primo non sono alti uguali
perche la copertura non è piana ma parte
bassa nella parte centrale per alzarsi ai due
vertici con due quote diverse. L’andamento
dell’asse longitudinale non è lineare ma
segue una curva costante. Anche nel senso
dell’asse trasversale l’andamento del piano
segue una curva più accentuata nel centro .
Per rendere più snella la struttura, i pilastri
perimetrali si riducono ad un diametro di cm.
25 nella loro parte terminale.
Il muro di laterizio prosegue anche al piano primo.
Il solaio di copertura è progettato come il primo, (trave centrale sull’asse longitudinale e trave di
coronamento con laterizio tra le due travi),con la
differenza che essendo il solaio curvo, non è
possibile utilizzare travetti prefabbricati, quindi si è
scelto l’utilizzo di conci di alleggerimento del tipo
SM (solaio misto).
Per realizzare la forma curva si era pensato di
utilizzare delle dime in polistirolo, ma vista la
difficoltà per realizzarle e soprattutto la quantità che
sarebbe servita, si è pensato di creare, su un piano
orizzontale preparato precedentemente,delle centine in legno che danno la forma curva. Queste centine sono
state poi foderate con assi per permettere la formazione del solaio vero e proprio.
Come si vede dalla foto, le centine sono state
realizzate con assi di legno dello spessore di
centimetri 2,5 e una larghezza di centimetri
10. Sono poste a una distanza di centimetri 65
tra di loro e hanno un puntello , sempre dello
stesso legno, ogni 50 centimetri. In totale ci
sono quaranta centine a partire da un vertice
fino all’altro e settecentoquaranta puntelli in
legno.
In questa fase , è stata molto
importante la progettazione di queste
centine, fatta con Autocad. Questo
disegno sintetizza la loro
progettazione
Fuori della trave di coronamento
viene eseguita un gronda in cemento
armato che mantiene l’andamento
curvo, sporgente dalla struttura
cm140 , fino ad arrivare ai due
vertici con una sporgenza di cm 180.
Impermeabilizzazioni:
lo spiccato di fondazione , il solaio vespaio e i muri fino a una quota di circa cm10 sopra il piano finito
interno dei locali verrà isolato dal terreno con una guaina impermeabile messa a fiamma, per proteggerla
dal materiale di riempimento verrà rivestita con un pannello in polistirolo dello spessore di cm2 ,
successivamente verrà posto un blocco cavo di cemento che ha lo scopo di proteggere ulteriormente la
guaina ma anche di lasciare scorrere l’acqua verso il basso . qui l’acqua troverà un tubo flessibile di
drenaggio che la allontanerà dall’edificio. In questo modo, cioè evitando il ristagno di acqua contro le
pareti, si diminuisce il rischio di possibili infiltrazioni con conseguente risalita di umidità. (il calcestruzzo, a
differenza della pietra assorbe l’acqua che per capillarità sale verso l’alto).
Per potere isolare il giunto tra platea e parete delle fondazioni, è stato inserito all’interno della fondazione
sul piano della platea un striscia di materiale bentonitico. Questo prodotto , quando viene a contatto con
l’acqua, si gonfia espandendosi fino a otto volte il suo volume iniziale. Se è compresso tra due getti in
calcestruzzo, non potendosi espandere così tanto, farà la funzione di guarnizione.
Tra le fondazioni e il vespaio è stato posto un
foglio isolante per il taglio dell’umidità. Prima delle riprese dei getti dei pilastri e dei muri in cemento
armato, data la presenza dei ferri di ripresa, si è utilizzato il cemento osmotico per risolvere il problema della
risalita di umidità. Il cemento osmotico viene dato a pennello sulle fondazioni è un cemento speciale di
natura inorganica. Ha proprietà di penetrare in soluzione nella capillarità del supporto, reagire chimicamente
fissando l'idrato di calcio e precipitare irreversibilmente in microcristalli insolubili che occludono le porosità.
La copertura, data la sua forma a “catino”, o meglio, a “foglia, ”ha uno scarico unico centrale. Dal momento
che si tratta di una copertura di trecentoventi metri quadrati lo scarico ha un diametro di cm20.
E’ realizzata con lastre di
rame posizionate con la tecnica dell’aggraffatura, in questo modo non si vedono sul tetto viti di fissaggio
antiestetiche oltre che pericolose alla tenuta dell’acqua. Un canale sempre in rame posto sull’asse
longitudinale lungo cinque metri dal centro verso un vertice e altrettanto verso l’altro riceve l’acqua piovana
dalle lastre disposte a raggiera sulla copertura scaricandola poi nel tubo pluviale che scende all’interno
dell’edificio perfettamente
verticale per poi uscire
all’esterno passando attraverso
il vespaio.
Sotto la copertura sono stati posti due strati di isolante termico dello spessore di cm. 5 ciascuno formati da
lastre di polistirene . Sopra l’isolante una fodera in legno fissata con viti adeguate garantisce la tenuta della
copertura alla struttura,degli spessori sempre in legno permettono di tenere una distanza minima tra l’isolante
e l’assito sovrastante di cm6 per creare una camera di ventilazione. La ventilazione sui tetti è importante per
evitare la formazione di condensa. Prima della posa delle lastre di rame è stato steso un foglio di tessuto con
un tappetino in pvc che crea un’altra micro ventilazione ed un abbattimento acustico.
Disposizione locali interni
Al piano terra la parte rivolta al lago verrà adibita a sala ristorante, adiacente a questa ci sarà la zona ingresso
con angolo bar. Sul retro si troverà la cucina di circa 23metri quadrati con annessa dispensa di cinque metri
quadrati, antibagno e bagno per dipendenti. La cucina sarà piastrellata fino a metri 1,80 di altezza con angoli
arrotondati per garantire una migliore pulizia. Sopra i fuochi verrà installata una cappa di aspirazione che
porterà i fumi sul tetto. Sarà presente anche un montavivande per portare i
piatti al primo piano che sarà attrezzato anch’esso a sala ristorante sul lato
lago. Ancora a piano terra ci saranno due bagni per clienti che si troveranno
tra la zona bar e la cucina. Tutti i bagni saranno dotati di aspirazione forzata,
avendo finestre piccole (0,60x0,60 o 0,40x0,40). Le finestre dei bagni sono
state studiate appositamente piccole per una maggiore privacy. Come nella
cucina, anche i bagni saranno pavimentati e rivestiti con angoli arrotondati e il
rivestimento avrà un’altezza di metri 2,00. un bagno verrà disposto per
portatori di handicap.
Sempre a piano terra verranno realizzati un locale adibito a deposito, la
centrale termica e il locale immondezzaio, sarà presente anche un ingresso
secondario che attraverso la scala di servizio porta al piano primo dove si
troveranno due locali uffici più un altro locale adibito a archivio più bagno di
servizio.
Visto la quantità di vetrate presenti, l’isolamento termico dei serramenti
èmolto importante.
Si è quindi deciso l’utilizzo di serramenti con materiale combinato legno-
alluminio con taglio termico
Il vetro, viste le dimensioni, è il punto più debole per quanto riguarda l’isolamento termico. Verranno quindi
utilizzate vetrate isolanti a isolamento termico rinforzato. La vetrata è composta da un triplo vetro, uno dei
quali è rivestito di un deposito trasparente di ossidi metallici nobili.
Essa mantiene il calore del riscaldamento all’interno dei locali in inverno mentre,d’estate impedisce al
del sole di penetrare all’interno.
calore eccessivo
Dal momento che ,per avere un ottimo isolamento termico la distanza tra i vetri supera i 19
millimetri, all’interno invece di aria secca sarà presente un gas nobile come il gas Argon. I vetri
saranno obbligatoriamente stratificati. Per una maggiore sicurezza è previsto anche l’uso di vetri
antisfondamento.
l quadro normativo nazionale il rendimento energetico in edilizia è disciplinato dal Dlgs 192 del 19
agosto 2005 che recepisce una analoga direttiva europea.