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Sintesi
Tesina sull'Antiriciclaggio


Ho penasato di svolgere la mia tesina sull'antiriclaggio. Per antiriciclaggio si intende l’azione di prevenzione e contrasto del riciclaggio di denaro, beni o altre utilità. Ho pensato potesse essere un argomento interessante, in quanto ognuno di noi è soggetto a controlli antiriciclaggio. La Banca Italia e la Banca centrale Europea sono sempre più impegnate nel “combattere” il riciclaggio di denaro. Il riciclaggio è un reato previsto dall’articolo 648 bis del Codice Penale. Banche, intermediatori finanziari, assicurazioni e varie categorie di professionisti sono obbligati al rispetto di specifiche disposizioni per prevenire e identificare fenomeni di riciclaggio secondo quanto previsto dal decreto legislativo 21 novembre 2007 n.231. Nella tesina di maturità ho anche cercato di effettuare dei collegamenti anche con le altre materie scolastiche.

Collegamenti

Tesina sull'Antiriciclaggio


Diritto- Cos'è un decreto legislativo/cos'è UE/coinvolgimento BCE.
Economia- Il sistema bancario e il bilancio delle banche.
Scienze delle finanze- Il debito pubblico.
Matematica- La matematica finanziaria e il regime di capitalizzazione.
Inglese - Method of payment.
Storia- Lo scandalo della banca romana.
Italiano- Italo Svevo.
Estratto del documento

CAPITOLO 1

1.1 PREMESSA

La Banca Italia e la Banca centrale Europea sono sempre più impegnate nel “combattere” il

riciclaggio di denaro. Il riciclaggio è un reato previsto dall’articolo 648 bis del Codice Penale.

Banche, intermediatori finanziari, assicurazioni e varie categorie di professionisti sono

obbligati al rispetto di specifiche disposizioni per prevenire e identificare fenomeni di

riciclaggio secondo quanto previsto dal decreto legislativo 21 novembre 2007 n.231.

1.2 GLI AUTORI

La Banca d’Italia con il Provvedimento ha voluto introdurre presidi specifici per il controllo

del rischio di riciclaggio richiedendo agli intermediari risorse, procedure, funzioni

organizzative chiaramente individuate e adeguatamente specializzate.

Nell’ordinamento italiano il riciclaggio è un reato previsto dall’articolo 648 bis del Codice

Penale; compie tale reato sia chi trasferisce o sostituisce denaro, beni o altri proventi da

delitto colposo sia chi ostacola l’identificazione della loro provenienza delittuosa.

Definizioni

1.3 ANTIRICICCLAGGIO

I compiti fondamentali della Funzione Antiriciclaggio sono:

Identificare le norme applicabili;

 Verificare l’idoneità dei modelli organizzativi adottati;

 Assistere gli organi aziendali e l’alta direzione;

 Predisporre un adeguato piano di formazione.

Sotto il profilo operativo deve:

Verificare l’effettiva applicazione dei controlli previsti;

 Svolgere attività di “rafforzata verifica” sulla clientela;

 Predisporre flussi informativi diretti agli organi aziendali e all’alta direzione;

 Sovraintendere alle segnalazioni delle operazioni sospette in funzione delle

 deleghe ricevute.

1.4 RICICLAGGIO 4

Il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo rappresentano fenomeni criminali che

costituiscono una grave minaccia per l’economia e possono determinare effetti

destabilizzanti soprattutto per il sistema bancario e finanziario.

1.5 COSA SIGNIFICA RICICLARE

Significa compiere attività dirette a nascondere l’origine illegale di denaro, beni o altre

utilità.

Costituisce “riciclaggio”:

A. Il trasferimento di beni proveniente da un'attività criminosa, allo scopo di

occultare l’origine illecita dei beni stessi;

B. L’acquisto, la detenzione o l’uso di beni pur essendo a conoscenza, al momento

della loro ricezione, che tali beni provengono da attività criminosa o da una

partecipazione a tale attività.

C. Si ricorda, inoltre, che la partecipazione ad uno degli atti di cui ai punti

precedenti, come l’associazione per commettere tale atto, il tentativo di

perpetrarlo, nonché aiutare, istigare o consigliare qualcuno a commetterlo o

agevolarne l’esecuzione, costituisce di per sé riciclaggio.

E’, inoltre, obiettivo del legislatore prevenire il “finanziamento del terrorismo” ovvero:

D. Evitare che vengano poste in essere attività dirette alla raccolta, all’erogazione e

alla custodia di fondi destinati ad essere utilizzati al fine di compiere uno o più

delitti con finalità di terrorismo, indipendentemente dall’effettivo utilizzo dei

fondi.

1.6 CONTRASTARE IL RICICLAGGIO

Qualsiasi relazione commerciale comporta un grado di rischio antiriciclaggio e la normativa

con i suoi principi normativi definisce un “percorso di controlli obbligatori” da applicare

alle relazioni correnti e su quelle nuove, per evitare di favorire attività di riciclaggio e di

terrorismo.

Con le recenti disposizioni normative, il Legislatore ha voluto intensificare tali controlli,

puntando ad un maggior coinvolgimento e responsabilizzazione degli Intermediari finanziari.

Da ciò ne consegue un processo di controllo qualitativo e continuo, da effettuarsi mediante

strumenti di valutazione, con specifici criteri di ponderazione oltre ad un controllo delle

registrazioni effettuate in AUI (Archivio unico informatico), per una loro più attenta

valutazione ai fini delle segnalazioni sospette da inoltrare all’UIF (Unità informazione

finanziaria di Banca Italia).

1.7 ADEGUATA VERIFICA DELLA CLIENTELA

Deve essere svolta:

quando viene instaurato un rapporto continuativo; nei confronti di tutti i nuovi clienti;

- quando si eseguono operazioni occasionali di importo pari o superiore a 15.000 euro,

- indipendentemente dal fatto che siano effettuate con un'operazione unica o con più

operazioni che appaiono tra di loro collegate per realizzare un’operazione frazionata;

quando vi e' sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo;

- quando vi siano dubbi sulla veridicità o adeguatezza dei dati in precedenza ottenuti

- ai fini dell’identificazione. 5

Consiste

nell’identificare il cliente e verificarne l'identità sulla base di documenti, dati o

- informazioni ottenuti da una fonte affidabile e indipendente;

identificare l'eventuale titolare/i effettivo/i e verificarne l'identità;

- ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura del rapporto;

- Raccogliere informazioni aggiuntive che riguardano il cliente (Liste Terrorismo) o

- desumerle dai contratti:

svolgere un controllo costante nel corso del rapporto continuativo

-

Il D. lgs. 231/2007 impone agli intermediari, laddove non possano rispettare gli obblighi di

adeguata verifica, di:

non instaurare il rapporto continuativo;

- non eseguire le operazioni;

- porre fine al rapporto continuativo;

- valutare di effettuare la segnalazione di operazione sospetta all’Unità di Informazione

- Finanziaria

In Aui vanno registrate le informazioni acquisite in sede di adeguata verifica della clientela

affinché le stesse possano essere utilizzate nell’ambito di indagini su eventuali operazioni di

riciclaggio o di finanziamento del terrorismo nonché per analisi da parte dell’UIF.

Cosa registrare in Aui :

- Le aperture e chiusure dei rapporti continuativi;

I legami tra l’intestatario del rapporto e gli eventuali titolari effettivi nonché i soggetti

- delegati ad operare sul conto del titolare del rapporto;

le operazioni di importo pari o superiore a 15.000,00 euro;

-

E’ tipico elemento di sospetto bancario:

ricorso frequente e ingiustificato ad operazioni in contante;

- Prelievo e/o versamento di denaro in contante con intermediari di importo pari o

- superiore a € 15.000,00.

Tempistiche segnalazione

La segnalazione va effettuata senza ritardo, e comunque non appena si venga a

- conoscenza degli elementi di sospetto, ove possibile prima di eseguire l’operazione;

1.8 SANZIONI

Si rammenta che la violazione, da parte dei destinatari della normativa, delle disposizioni in

questione rende gli stessi passibili di sanzioni tanto amministrative (sanzioni pecuniarie)

quanto penali (arresto-multa-ammenda).

Tra le violazioni più frequenti si annoverano: 6

Tardiva o omessa registrazione in AUI: è punita con la multa da € 2.600,00 a €

- 13.000,00.

Omessa o falsa indicazione delle generalità del titolare effettivo: è punita con la

- multa € 500,00 a € 5.000,00 nonché con la reclusione da sei mesi ad un 1 anno.

Violazione delle disposizioni in materia di adeguata verifica della clientela: è punita in

- via generale con la multa da € 2.600,00 a € 13.000,00.

CAPITOLO 2

DIRITTO

Nell’ambito del diritto dell’Unione Europea, la direttiva, è uno degli atti che il Parlamento

Europeo congiuntamente con il Consiglio dell’Unione Europea, può adottare per

l’assolvimento dei compiti previsti dai trattati, arrivando ad un obiettivo di armonizzazione

delle normative degli stati membri.

La direttiva obbliga quindi gli stati membri ad un determinato risultato, spetterà il legislatore

nazionale scegliere i mezzi per ottenerlo. La libertà dello Stato non è assoluta in quanto

deve garantire l'effetto voluto dall'Unione: se ad esempio deve modificare una materia

disciplinata da fonti primarie (leggi e atti aventi "forza di legge")non può farlo attraverso

fonti regolamentari. 1

2.1 COS’E UN DECRETO LEGISLATIVO

Il decreto legislativo o delegato è un atto avente forza o valore di legge emanato dal

Governo in base a una delega da parte del Parlamento.

In base alla Costituzione “l’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al

Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato

e per oggetti definiti” (art 76 della Cost.) e “il Governo non può, senza delegazione delle

Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria” (art 72 Cost.).

Di regola quindi, l’esercizio del potere legislativo da parte del Governo presuppone una

legge di delegazione del Parlamento, con la quale lo stesso Parlamento assume l’iniziativa di

attribuire o delegare al Governo l’esercizio della funzione legislativa.

1 Marco Capiluppi - Nuovo corso di diritto 3 Ed. Tramontana, integrato con alcune parti di

Wikipedia “decreti Legislativi” http://www.wikipedia.org

7

Con la legge-delega il parlamento attribuisce al Governo l’esercizio temporaneo di un potere

di cui rimane l’esclusivo titolare; in qualsiasi momento pertanto è ammissibile la revoca

della delega, senza necessità di motivazione e anche in modo tacito (con l’emanazione di

una legge successiva incompatibile con quella della delegazione).

Di solito la delega riguarda materie tecniche, che hanno bisogno di una regolamentazione di

tipo specifico o per materie molto ampie e articolate che richiedono un lavoro

particolarmente lungo e complesso e viene affidata ai competenti uffici ministeriali (nel caso

di antiriciclaggio Ministro dell’Economia).

La Costituzione stabilisce alcuni limiti al potere di delegazione:

la competenza: la funzione legislativa può essere delegato soltanto al Governo

 le finalità: nella delega devono essere stabiliti i principi e i criteri direttivi che il

 Governo deve osservare nell’emanazione del decreto legislativo

il contenuto: la delega deve indicare con precisione l’oggetto o gli oggetti a cui si

 riferisce e non può riguardare uno o più oggetti del tutto generici

il tempo: la delega può essere conferita per un tempo limitato e deve contenere

 l’applicazione di un tempo massimo entro il quale il Governo deve esercitare la

delega.

Se il termine della delega legislativa è superiore ai 2 anni, il Governo deve chiedere al

Parlamento il parere sullo schema del decreto delegato che intende emanare, trasmettendo

alle commissioni parlamentari competenti per materia. L’inosservanza di questi limiti rende

illegittima costituzionalmente la legge di delegazione del Parlamento e l’illegittimità può

essere dichiarata dalla Corte costituzionale; il decreto delegato a sua volta è un atto

normativo con efficacia o forza di legge ordinaria, e in quanto tale, è subordinata alla

Costituzione ma può modificare o abrogare a sua volta atti legislativi anteriori. La delega del

Parlamento non può essere in bianco cioè non può attribuire pieni poteri al Governo in

materia legislativa.

I decreti legislativi devono essere deliberati dal Consiglio dei ministri e devono essere

emanati con un decreto del Presidente della Repubblica, controfirmato dal Presidente del

consiglio e dal ministro o dai ministri proponenti.

La pubblicazione dei decreti legislativi viene fatta nelle stesse forme previste per le leggi

ordinarie (mediante l’inserzione nella Raccolta Ufficiale degli atti normativi della Repubblica

e la riproduzione nella Gazzetta Ufficiale) e la loro entrata in vigore, se non stabilito

diversamente, avviene di solito dopo 15 giorni della pubblicazione legale.

2.2 COINVOLGIMENTO UE NELL’ANTIRICICLAGGIO

L'Unione europea (abbreviata in UE) è un'organizzazione internazionale di carattere

sovranazionale e intergovernativo che comprende 27 paesi membri indipendenti e

democratici del continente europeo. La sua formazione sotto il nome attuale risale al trattato

di Maastricht del 7 febbraio 1992 (entrato in vigore il 1º novembre 1993).L'Unione

attualmente consiste in una zona di libero mercato, detto mercato comune (unione

economica), caratterizzata in parte da una moneta unica, l'euro, regolamentata dalla Banca

centrale europea (BCE) e attualmente adottata da 17 dei 27 stati membri (unione

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