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Storia: la Prima guerra mondiale
Inglese: the Taylorism
Elettrotecnica: il motore asincrono trifase
Impianti: le apparecchiature di manovra
Sistemi: l'effetto dei disturbi di un sistema di regolazione
Matematica: la funzione matematica
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Eugenio Montale(1896-1981)
Cenni biografici
M ontale Eugenio nacque a Genova nel 1896 da una famiglia benestante. Fin
dalla sua giovinezza trascorreva l’estate a Monterosso, una località presso La
Spezia, dove il padre, comprpoprietario di una ditta d’importazione di
prodotti chimici, possedeva una villa sul mare. Il paesaggio di Monterosso
ebbe per il poeta un’incidenza e un ruolo decisivi
Ossi di Seppia.
per Sempre in questi luoghi, Montale
conobbe la giovanissima Anna degli Uberti che
diventerà ispirazione per molte presenze femminili
nella sua lirica.Ottenuto il diploma di ragioniere,
Eugenio Montale cominciò a studiare canto senza
tralasciare però, gli studi dei classici, soprattutto
Dante.
Nel 1917 partecipò alla Prima Guerra Mondiale
come ufficiale di fanteria e nel primo dopoguerra
collaborò a “Rivoluzione liberale” dove conobbe
Piero Gobetti. Sempre in contrasto con il regime
totalitario del periodo, nel 1925 diede firmò la sua
adesione sul manifesto degli intellettuali anti-fascisti, redatto da Benedetto
Ossi di Seppia
Croce; nello stesso periodo fu pubblicato . Nel 1927 si trasferì
a Firenze, dove collaborò alla casa editrice Bemporad dove ottenne la
direzione del Gabinetto scientifico-letterario Viesseux, incarico da cui venne
poi allontanato perché non iscritto al partito fascista. Con la caduta del
regime fascista, Montale partecipò al Comitato di Liberazione Nazionale della
Toscana, ma fù molto deluso della politica a causa della lotta al potere da un
lato della DC di De Gasperi e dall’altro del PCI di Togliatti (da qui il concetto
La Bufera e
delle due chiese, una nera e l’altra rossa di cui parla la poesia
altro) . Per questo motivo si ritirò dal suo impiego politico per collaborare
stabilmente con il “Corriere della Sera”. Nella sua attività giornalistica fece
numerosi viaggi che contribuirono a realizzare molti suoi scritti.
Gli anni ’60 furono per Montale, anni di successi, ma anche di sofferenze. Nel
1962 sposò Drusilla Tanzi, con cui aveva una relazione da vari anni e
honoris causa
morirà l’anno successivo. Nel ’67 ricevette la laurea presso
l’Universita di Cambridge e la nomina a senatore a vita. Nel ’75, arrivò il
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prestigioso premio Nobel per la letteratura, dove, in occasione della
E’ ancora possibile la
consegna pronunciò a Stoccolma il famoso discorso
poesia? Morì nel 1981. Ai funerali di Stato del 14 settembre di quell’anno,
parteciparono anche il Presidente della Repubblica Pertini e il Presidente del
consiglio Spadolini.
La poetica
Dalla poesia di Montale si riesce a comprendere la sua visione pessimistica e
desolata della vita, dove, crollati gli ideali romantici e positivistici, tutto
appare senza senso, oscuro e misterioso. Già il titolo della sua prima opera,
Ossi di Seppia, rende l’idea di una poesia arida, come gli ossi della seppia
lasciati sotto il sole con la loro bianchezza. Vivere diventa per lui come se
andassi lungo una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia e che gli
impedisce di vedere al di là, ovvero trovare lo scopo, il senso della sua vita.
Non c’è alcuna religione o pensiero politico che possa consolarlo
dall’angoscia esistenziale, e neanche la poesia (come riteneva Ungaretti) può
diventare strumento per conoscere la lealtà e offrire aiuto all’uomo.
La Divina Indifferenza
Davanti a questo “male di vivere” non c’è altra soluzione che la Divina
Indifferenza, ovvero un dignitoso distacco dalla realtà, essere come una
statua o una nuvola, lasciare che tutto scivoli via. Questa indifferenza però,
non è sempre assidua nel poeta perché è spesso preso
dalla nostalgia di un mondo diverso. Perciò questa
negatività di Montale oscilla tra il “male di vivere” e da una
falsa speranza di rinascita.
“Ossi di Seppia”
L’intuizione tragica della vita di Montale può essere
verificata secondo due punti di vista, uno esteriore,
Ossi di Seppia,
racchiusa nella sua prima raccolta di liriche
Le occasioni.
l’altro interiore in Dal punto di vista esteriore,
basta guardarsi intorno per capire che ogni momento, ogni oggetto che ci
circonda si sente il “male di vivere”. In molte delle sue poesie, ad esempio,
questa angoscia si trasfigura nei paesaggi aspri e dirupati, nelle crepe del
Spesso il male di vivere,
suolo, oppure, come Montale scrive in nel rivo
strozzato che gorgoglia, nell’incartocciarsi della foglia riarsa. Perciò,
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ogni paesaggio e ogni oggetto è visto da Montale contemporaneamente nel
suo aspetto fisico e metafisico, nel suo essere cosa e al tempo stesso simbolo
allegorico della condizione di dolore e ansia. Questa tecnica è chiamata
“correlativo oggettivo”, che fu sviluppata dal poeta inglese Thomas
Eliot,una teoria questa fondata nell’intuizione di un rapporto tra situazioni e
oggetti esterni e il mondo interiore.
“Le Occasioni”
Dal punto di vista interiore, invece, la tragicità della vita la troviamo nella
Le occasioni.
seconda raccolta di liriche Quest’opera fu dedicata a Irma
Brandeis, una giovane americana conosciuta e amata da Montale a Firenze.
In questa raccolta Montale rievoca le “occasioni” della sua vita passata (gli
amori, gli incontri, i paesaggi ecc.) non tanto per nostalgia dei tempi passati
o per sentirsi consolato del presente(come fa Quasimodo), ma per poterle
analizzare e trovare il giusto valore simbolico, per poterle usare come
ulteriori prove e affermazioni del male di vivere.
Ossi di Seppia:
Da Meriggiare pallido e assorto
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra fondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia 5
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Parafrasi
Passare il pomeriggio in ozio per il caldo e pensare in tutta tranquillità vicino
ad un muro bollente di un giardino, e ascoltare tra gli arbusti e la sterpaglia
lo schiocco dei merli e i fruscii delle serpi. Spiare, fra le spaccature del
terreno e sull’erba, file di formiche rosse che ora si dividono ora si riuniscono
su un mucchietto di terra. Osservare tra i rami gli alberi il mare vivo e
luccicante, mentre si alzano tremuli scricchi di cicale dalle aride colline. E
camminando nel sole che abbaglia, sentire con tristezza e meraviglia che la
vita e la sua sofferenza non è nient’altro che passeggiare di fianco a un muro
che ha in cima dei cocci aguzzi di bottiglia.
Struttura metrica
I versi sono endecasillabi, decasillabi e novenari, raggruppati in tre quartine e
una quintina. Nell'ultima strofa tutti i versi sono legati da consonanza:
abbaglia/meraviglia/travaglio/muraglia/bottiglia.
Ossi di Seppia:
Da Spesso il male di vivere ho incontrato
Spesso il male di vivere ho incontrato
era il rivo strozzato che gorgoglia
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato. 6
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
Parafrasi
Ho spesso incontrato il malessere: era il torrente che incontra un ostacolo
durante il fluire, l'accartocciarsi di una foglia, rinsecchita dal caldo, un cavallo
caduto per la fatica.
Non ho conosciuto altro bene all'infuori della condizione miracolosa che dà
origine allo stato di superiore indifferenza tipica delle divinità: era una statua
nella sonnolenza del mezzogiorno, una nuvola e un falco che vola alto.
Struttura metrica
La lirica è composta da due quartine di endecasillabi, tranne l'ultimo verso
che è un doppio settenario.
Sistema delle rime: ABBA e CDDA.
La Prima Guerra Mondiale
1914-1918
L
o scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 segnò la fine di un lungo
periodo della storia europea - durato un secolo ed iniziato nel 1815 con la
sconfitta definitiva di Napoleone Bonaparte - senza un conflitto generalizzato
che coinvolgesse tutte le grandi potenze europee. Questo lungo periodo di
pace era stato una novità per l'Europa, visto che fino alla battaglia di
Waterloo ben pochi erano stati gli anni in cui una delle grandi potenze
europee non fosse stata impegnata in un conflitto militare. La pace europea
dell'inizio del XX secolo tuttavia non aveva basi solide: nel corso dei decenni
del XIX secolo vi erano state cinque guerre a carattere limitato che però
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avevano lasciato intuire quali distruzioni avrebbe portato il massiccio impiego
di nuove tecnologie sui campi di battaglia. Nel primo decennio del XX secolo
l’Europa era caratterizzata da una situazione diplomatica molto delicata,
divisa in due blocchi contrapposti pronti allo scontro ( triplice alleanza e
Triplice Intesa).
La prima guerra mondiale (per i contemporanei la Grande guerra) fu il
conflitto cominciato il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra
dell'Austria alla Serbia a seguito dell'assassinio dell'arciduca Francesco
Ferdinando, erede al trono d'Austria,
compiuto a Sarajevo (Bosnia Erzegovina) il
28 giugno 1914. L'attentatore fu il
nazionalista serbo-bosniaco Gavrilo Princip,
studente affiliato alla Mano Nera. Il conflitto
si concluse oltre quattro anni dopo, l'11
novembre 1918, con la resa della Germania.
La prima guerra mondiale vide inizialmente
lo scontro degli Imperi centrali di Germania e
Austria-Ungheria contro la Serbia. Il sistema
delle alleanza allargò subito il conflitto : in nome della triplice alleanza la
Germania entrò in guerra a
fianco dell’Austria contro la Russia e la Francia, schierandosi con la Serbia.
L’esercito tedesco cercò di ottenere una rapida vittoria invadendo il
Belgio( neutrale ) per prendere alle spalle l’esercito francese(4 agosto 1914).
In seguito l’Inghilterra entrò in guerra a fianco della Francia, cui la legava la
Triplice Intesa.
Con l’ingresso di Turchia e Bulgaria a fianco degli imperi centrali e del
Giappone a fianco dell’intesa ( Francia, Russia, Inghilterra, Belgio, Serbia) il
conflitto assume un carattere mondiale. La resistenza dei Belgi infranse
l’illusione della “ Guerra Lampo ” e dette ai Francesi il tempo per organizzare
una valida difesa sulla Marna e spingere i Tedeschi sull’ Aisne, dove si
stabilizzò il fronte occidentale. Da una guerra di movimento si passò a una
guerra di posizione. Nel frattempo l’imperatore tedesco aveva scatenato la
Guerra sul mare al fine di colpire le navi che portavano rifornimenti
dall’America. 8
L’ Austria aveva inviato l’ultimatum alla Serbia senza informare L’ Italia . A
buon diritto dunque , L’Italia il 2 Agosto 1914 aveva dichiarato ufficialmente
di voler restare Neutrale. Da quel momento si verificò nel paese scontri tra
neutralisti e interventisti. Nel frattempo il ministro degli Esteri Sonnino firmò
un accordo segreto che prese il nome di: Patto di Londra, con L’Intesa (26
Aprile 1915). Forte dell’appoggio del Re , il primo ministro Salandra ottenne i
pieni poteri e il 24 Maggio 1915 l’Italia
entrò in guerra a fianco dell’Intesa.
In seguito l’esercito italiano, al comando
del generale Luigi Cadorna, si diresse
verso il trentino e Gorizia.
L’avanzamento del fonte costato enormi
perdite soprattutto nel corso delle
quattro battaglie dell’Isonzo (Giugno
Dicembre 1915)che si bloccò con il
sopraggiungere dell’inverno.
In Francia l’esercito Tedesco sferrò nel
1916 a Verdun (21 Febbraio) un durissimo
attacco costato 600.000 morti e concluso
senza vincitori né vinti. In seguito gli
Inglesi contrattaccarono sulla
Somme, impiegando per la prima volta i carri armati.
In risposta al blocco navale imposto da Inghilterra e Francia , la Germania
affrontò gli avversari presso penisola dello Jutland dove si combatte l’unica
battaglia navale in acque Europee.
Il fallimento dell’offensiva spinse i Tedeschi a fare la guerra sottomarina,
nella quale comparvero per la prima volta i sommergibili che colpirono