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TPSEE: Circuiti di potenza
Elettronica: Amplificatore operazionale
Sistemi: Sistema di acquisizione dati
Storia: Seconda guerra mondiale - Battaglia d'Inghilterra
Italiano: Salvatore Quasimodo
Solamente pronunciando la parola amplificazione si può percepire
quel senso di potenza ed enormità che questa parola possiede. Il
tema dell’amplificazione può essere collegato sia alla storia che
all’elettronica. Nell’ambito storico, la volontà dell’uomo di
ampliarsi si è sempre ripetuta con battaglie e guerre nel corso
degli anni, soprattutto nel periodo storico che varrà messo in
discussione, quello degli anni ’40 del novecento, periodo in cui si
è consumata la Seconda guerra mondiale. Proprio in questo
conflitto venne mostrata apertamente la volontà di amplificazione
territoriale da parte del dittatore Adolf Hitler. Inoltre proprio in
questi anni sono stati sviluppati ed utilizzati i primi componenti
elettrici in grado di amplificare un segnale analogico: i tubi a
vuoto, sostituiti i seguito dai moderni transistor.
FROM VACUUM TUBES TO
TRANSISTORS
During the World War II, the first electronic digital machine with limited
programmability was developed. It was limited, because it solved only
single problems. This machine was called Colossus Mark I and it was
designed by the English mathematician Max Newman and was created by
the English engineer Tommy Flowers. Mark I was used by the Royal Navy
to decode the encrypted German messages between Adolf Hitler and his
chiefs of states. To build this machine, 1500 vacuum tubes were used.
Vacuum tubes were used only as amplifiers before building the Mark I.
Using these components, it was possible to rise the calculating power of
Mark I.
The vacuum tubes used in this project were the first active electronic
components in the history. In the vacuum tube there are two electrodes,
called anode and cathode. Between the electrodes there is a grid. If the
cathode is negatively charged, there is an exchange of electrons from
cathode to anode. In this way with a small voltage variation in input, a big
current is created in output. The disadvantages of vacuum tubes are that
they are big and they produce heat. The advantage is that with their
invention the humans inaugurated the new era of mass media. Now, we
live in this era and the component which has replaced the vacuum tubes is
the transistor, because unlike vacuum tubes, transistors are small, cheap,
and reliable. The invention of transistor was possible with the development
of semiconductor technology. Semiconductors more used are silicon and
germanium. Generally the transistor is made of silicon.
Physically these components have three terminals: base, emitter and
collector.
They are made up of two types of semiconductors. There is the n-type and
p-type semiconductor. In this way are created two junctions, the NP
junction and the PN junction. In fact this component is called “bipolar
junction transistor” or BJT. The BJT has two configurations, NPN or PNP.
In both types there is a small current in input to the base that controls an
amplified output from the collector. For this reason the BJT is used as a
powerful amplifier or as a switch. There are other types of transistors, for
example the FET (field-effect transistor) and the MOSFET (metal oxide
semiconductor field-effect transistor).
The FET has three terminals: gate, source and drain. In n-type FET the
source and the drain are negatively charged, in this way when
a positive voltage is applied to the gate an electron channel
between source and drain is created. In this situation the FET
is on, while if there isn’t a voltage to the gate the
FET is off.
Another type of transistor used today is the
MOSFET. It has a gate (G) that is separated from the electron
channel, formed by the source (S) and the drain (D), by a layer
of metal oxide which acts as dielectric. Its output is controlled
by an input voltage applied to the gate which creates an
electric field. This field controls the resistance of the electron
channel so that the current in output to the source can be
increased or decreased.
REGOLATORI DI POTENZA
I regolatori di potenza fanno parte della famiglia dei circuiti di
potenza. Ci sono vari tipi di regolatori tra cui i tiristori, i transistor
bipolari e transistor MOS.
I tiristori sono componenti elettronici, utilizzati come interruttori nei
circuiti, che lavorano con tensione alternata. La loro struttura si
basa sull’interconnessione di transistor di tipo NPN e PNP. I tiristori
che verranno trattati sono l’SCR e il TRIAC, che hanno un (visto il
loro) funzionamento molto simile. (Il TRIAC a differenza dell’SCR
possiede un vantaggio che verrà trattato in seguito).
SCR
L’SCR possiede tre terminali, gate (G), anodo (A) e catodo (K). Il suo
simbolo grafico è simile a quello del (graficamente è indicato con il
simbolo di un) diodo,( perciò si deduce che esso funzionerà solo se
polarizzato direttamente). L’SCR può essere visto come la
connessione di due transistor, uno PNP e l’altro NPN:
Principio di funzionamento: Si
polarizza direttamente l’SCR, ma a differenza del diodo esso non
entrerà in conduzione. Infatti se al terminale di gate non è applicato
nessun segnale di tensione, l’scr si comporterà da circuito aperto
finché la V raggiungerà la tensione di break-over V In questo
AK BO.
modo la tensione ai capi diminuisce molto e la corrente aumenterà.
Il vantaggio dei tiristori è il poter controllare la potenza elettrica da
trasmettere al carico, cioè l’scr in uscita produrrà solo semionde
positive,(visto che esso funziona solo se polarizzato
direttamente)ma di queste semionde solo una parte viene
trasmessa. Per ottenere questo controllo bisognerà applicare in
ingresso al gate degli impulsi di tensione positiva. In questo modo si
creerà una corrente di base al transistor NPN che, essendo in
conduzione, provocherà una corrente di collettore che risulterà la
corrente di base del PNP, ma a sua volta la corrente di collettore di
quest’ultimo risulterà nuovamente la corrente di base dell’NPN. In
questo modo l’SCR rimarrà in funzione anche se la tensione al gate
verrà rimossa, questa condizione è detta di “Latch – up”.
L’SCR smetterà di funzionare solo se verrà applicata una V AK
negativa.
CARATTERISTICA I/V DELL’SCR
Vantaggi dell’SCR Svantaggi dell’SCR
-Elevata velocità di -Possibilità di trasmettere solo la
commutazione; semionda positiva;
-Ottimo rendimento;
-Compattezza;
-Durabilità elettrica;
-Assenze di perdite;
-Massima funzione di
funzionamento (400 ÷ 4000)V ~
TRIAC
Il triac è un tiristore il cui principio di funzionamento si basa su
quello dell’SCR. Infatti esso è formato da due SCR posti in
antiparallelo, in modo tale da risolvere il problema di esclusiva
conduzione della semionda positiva. Perciò il Triac sarà in grado di
trasmettere al carico sia la semionda positiva che negativa. Il Triac
possiede tre terminali: gate (G), anodo1 (A1) e anodo2 (A2).
Esso è un componente utilizzato come interruttore nei circuiti a
tensione alternata. Inoltre il TRIAC per essere attivo deve ricevere in
entrata al gate una corrente proprio come l’SCR.
CARATTERISTICA I/V TRIAC:
Il triac può essere utilizzato per vari scopi, ad esempio può
comandare circuiti che vanno dai semplici regolatori di luminosità
delle lampade, al comandare motori elettrici. Per ottenere una
regolazione molto precisa degli impulsi tensione in input al
terminale di gate, perciò regolare la potenza elettrica che si vuole
trasmettere al carico, si può utilizzare un microprocessore, quindi
un semplice pc o altro dispositivo dotato di microprocessore. Il
problema è che collegare direttamente un pc ad una rete che
lavora in alternata (230 V~) non è molto consigliato e sicuro, quindi
per avere una maggior sicurezza si potrebbe collegare il pc al triac
tramite un fotoaccoppiatore che appunto sfrutta la
luminosità di un diodo led per innescare il triac, in
modo tale da non creare dei contatti fisici tra le
due parti. Un componente che può fare questo
tipo di lavoro è il fototiristore MOC3020,
alimentato con una tensione di 5 V, in grado di
pilotare un carico che lavora in alternata.
TRANSISTOR MOS DI POTENZA
Il transistor mos è un altro tipo di regolatore di
potenza. Anch’esso possiede tre terminali: gate,
source e drain. La differenza è che utilizza un
transistor NMOS a riempimento, cioè si comporta
da condensatore. APPLICAZIONI E VANTAGGI:
OSSERVAZIONI: -Il transistor MOS può essere utilizzato in
circuiti che funzionano ad alte correnti.
-Apparentemente la corrente può scorrere sia da
drain a source che viceversa, ma nei dispositivi -Elevata velocità di commutazione;
reali la corrente deve sempre essere uscente dal
Source; -Bassa perdita di potenza con un carico
resistivo;
-La tensione necessaria per mandare in
conduzione il MOS è di circa 10 V, ma esistono
MOS di tipo Logic Level, in grado di funzionare -Possibilità di mettere in parallelo più
anche a tensioni inferiori (3 – 5 V), ma in dispositivi per aumentare la corrente;
genere hanno prestazioni peggiori;
-Quando il MOS conduce, il collegamento tra
Drain e Source può essere pensato come una
resistenza molto piccola (per esempio: 0,5 Ω o
anche molto meno);
-La massima corrente di Drain, può andare da 1
a 150 A e più;
-La massima tensione di funzionamento
(tensione di rottura), varia da 20 a 600 V;
Quando al gate non si ha una tensione, il canale elettrico tra drain e
source non esisterà perciò il circuito si comporterà da circuito
aperto (OFF). Infatti proprio come in un condensatore i terminali di
drain e source sono divisi da un dielettrico. Al contrario, se viene
applicata una tensione al gate maggiore della tensione di soglia
Vth, il MOS si comporta come un circuito chiuso con resistenza
R Questa resistenza fa si che la tensione tra drain e source sia
DS(ON).
proporzionale alla corrente che vi scorre, quindi è consigliato usare
MOS con resistenza molto bassa per ottenere uno scambio di
corrente molto più veloce.
AMPLIFICATORI OPERAZIONALI
Verso gli anni ’40 del secolo scorso, sono stati realizzati i primi
componenti attivi che possono anche essere definiti come gli antecedenti
dei moderni transistor: i vacuum tubes (tubi a vuoto).
Con l’avanzare degli anni sono stati prodotti i primi transistor e grazie al
loro sviluppo è stato possibile realizzare i primi amplificatori operazionali
(op-amp) in maniera integrata. Questi componenti pur essendo molto
piccoli, contengono milioni di componenti come transistor, condensatori,
resistori, diodi, ecc…
La loro funzione originaria era quella di amplificare un segnale di tensione
posto in ingresso ed eseguire delle operazioni algebriche tra i segnali da
cui il nome “amplificatore operazionale”.
L’ op-amp idealmente presenta:
- + - +
Ad = ∞; B = ∞; V = V ; Ri = ∞; Ro = 0; i = i = 0
L’amplificatore operazionale nella realtà non ha valori di impedenza
infinita o nulla, guadagno e banda infiniti, ma esso presenta valori che
tendono a quelli ideali ma pur sempre finiti. Proprio perché l’op-amp
possiede una Ri altissima e una Ro bassissima, questo fa si che esso sia
adatto per amplificare un segnale.
Ci sono varie configurazioni base degli op-amp, ad esempio:
configurazione invertente, non invertente, differenziale, inseguitore di
tensione. Tutti questi circuiti sono dotati di una retroazione negativa che
collega l’uscita al morsetto invertente “-”.
La configurazione che prenderò in considerazione è quella dell’op-amp
differenziale:
Per calcolare la Vout bisogna far agire teoricamente una singola tensione di
ingresso. Per fare questo basta applicare il metodo della sovrapposizione
degli effetti. In conclusione si otterrà: Vo = Ad * (V1 – V2)
Teoricamente il differenziale amplifica la differenza dei due segnali in
ingresso, cioè il guadagno differenziale “Ad”. In un op-amp ideale il
guadagno che si ottiene è solo differenziale, cioè la Vo dipende solo dalla
differenza tra le tensioni in ingresso: Vd = V1 – V2 => Vo = Ad * Vd
Diversamente, nell’op-amp reale la Vo dipende anche dal valore medio
V 1+V 2
(Vc) delle tensioni in ingresso: Vc = => Vo = Ad*Vd +
2
Ac*Vc
L’aggiunta del guadagno di modo comune “Ac” è dato dall’ eventuale
presenza di disturbi all’ingresso. Il miglior caso che ridurrà i disturbi sarà