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La seguente tesina di maturità descrive la fine del colonialismo e l'inizio della decolonizzazione nei vari Paesi africani che sono stati soggetti al dominio delle Potenze europee, come Inghilterra, Francia, Germania, Italia, Portogallo. In ambito geografico viene descritta l'Africa, analizzata anche dal punto di vista economico, politico, culturale. In Economia viene affrontato il tema relativo al turismo culturale e al commercio triangolare, mentre in Francese viene descritta la France d'outre-mer.
Infine la tesina permette dei collegamenti con i seguenti argomenti: in Arte viene descritta La zattera della Medusa, in Inglese vi è la descrizione del Sudafrica e infine in ambito letterario viene presa in analisi la figura di Primo Levi e il periodo storico in cui è vissuto.
Storia - La fine del colonialismo e l'inizio della decolonizzazione.
Geografia - L'Africa.
Economia - Il turismo culturale e il commercio triangolare.
Francese - La France d'outre-mer.
Arte - La zattera della Medusa.
Inglese - South Africa.
Italiano - Primo Levi e l'epoca in cui visse.
INDICE DEGLI ARGOMENTI
1. STORIA ......................................................................................... pag 1 – 2
1.1 Fine del Colonialismo............................................................. pag 1
1.2 Inizio Decolonizzazione …..................................................... pag 2
2. GEOGRAFIA …............................................................................. pag 3 – 4
2.1 Africa …................................................................................... pag 3
2.2 conseguenze del colonialismo inglese in Africa …................ pag 4
3. ECONOMIA …............................................................................... pag 5 – 6
3.1 Turismo Culturale ….......….................................................... pag 5
3.2 Commercio triangolare …....................................................... pag 6
4. FRANCESE ….............................................................................. pag 7 – 8
4.1 La France d'Outre Mer.......................................................... pag 7-8
5. ARTE …......................................................................................... pag 9 – 10
5.1 La Zattera Della Medusa …...................................................pag 9-10
6. INGLESE ….................................................................................. pag 11
6.1 South Africa …........................................................................ pag 11
7. ITALIANO ….................................................................................. pag 12 - 13
7.1 l'epoca in cui visse Levi ….............................................................. pag 12
7.2 Se Questo è un Uomo …................................................................. pag 13
ECONOMIA:
COMMERCIO TRIANGOLARE STORIA:
GEOGRAFIA: FINE DEL COLONIALISMO,
AFRICA INIZIO
DECOLONIZZAZIONE
AAF
AFRICA
E
COLONIALISMO
FRANCESE:
LA FRANCE D'OUTRE INGLESE:
MER ENGLISH COLONIALISM
IN AFRICA
STORIA DELL'ARTE:
LA ZATTERA DELLA MEDUSA ITALIANO:
LEVI E L'EPOCA IN
CUI VISSE
------- STORIA ------
BIPOLARISMO E DECOLONIZZAZIONE
La fine del secondo conflitto mondiale sanciva la costruzione di un nuovo ordine
internazionale, con l’esaurirsi del primato europeo e l’emergere delle due
“superpotenze” vincitrici: gli Stati Uniti e l’Urss. Tale equilibrio fu chiamato
bipolare perché entrambi i suoi protagonisti tesero a trasformare i sistemi di
alleanze di cui erano il centro in blocchi economico-politici contrapposti. Lungo
l’asse Nord/Sud, vi è un’altra conseguenza della guerra: la decolonizzazione, cioè
la liberazione del dominio coloniale di una vastissima area del mondo.
La seconda guerra mondiale ebbe un ruolo fondamentale nel processo di
decolonizzazione in quanto, rappresentò la scintilla che portò all'indipendenza
della maggior parte delle colonie. Il fatto che le potenze coloniali sfruttarono
nuovamente risorse umane e materiali delle colonie, al fine di sostenere il
proprio sforzo bellico, comportò in molti casi feroci ribellioni da parte dei
coloni, che si videro nuovamente costretti a combattere una guerra non loro,
senza avere niente in cambio. Inoltre il conflitto si estese anche nei continenti
africano e asiatico, facendo sì che le colonie diventassero una posta in gioco
strategica e politica molto importante, facendone oggetto di campagne di
occupazione e di propaganda straniere che costringevano le potenze coloniali a
una posizione di difesa.
A questo proposito la guerra favorì l'affermazione dei nazionalismi e con la
radicalizzazione delle loro rivendicazioni, a cui troppo spesso le madri patrie
non seppero offrire altro che risposte vaghe.
All' indomani della guerra, nelle colonie, il ritorno allo “status quo” era
pressoché impossibile; quelle che una volta, erano considerate le potenze
europee, si trovarono indebolite dalla guerra, in preda ai problemi di
ricostruzione e dipendenti dagli aiuti americani.
FINE DEL COLONIALISMO in Africa
La fine del colonialismo europeo in Africa fu un processo relativamente rapido
che, fra la fine della Seconda guerra mondiale e l'inizio degli anni sessanta,
condusse all'indipendenza gran parte del continente, dando vita a stati per lo
più coincidenti con i territori delle precedenti colonie.
Le insistenti richieste di liberazione legate alla lotta contro il nazifascismo, a
cui molti africani parteciparono come membri delle armate delle rispettive
potenze coloniali, e, in seguito, i principi della Carta atlantica(1), ebbero un
forte impatto sul nazionalismo anticoloniale e spesso fornirono lo sfondo ideale
a insurrezioni e movimenti di protesta come quelli dell'Algeria (1945), del
Madagascar (1947-49), della Costa d'oro (1948). Mentre l'Italia aveva perso i
suoi possedimenti africani in seguito alla sconfitta nella Seconda guerra
mondiale, le colonie degli altri paesi europei giunsero ad affrancarsi dalla
dominazione straniera attraverso lo sviluppo di movimenti anticoloniali che
portarono in molti casi a vere e proprie lotte per l'indipendenza. La Francia di
De Gaulle, aveva promesso riforme sostanziali, riconoscendo alle colonie
dell'Africa occidentale francese e dell'Africa equatoriale francese lo status di
entità individuali, all'interno di un'associazione con la madrepatria superando,
così, la dottrina della spersonalizzazione e assimilazione dei popoli colonizzati,
nell'ambito della civilisation come obiettivo del colonialismo.
La del continente africano mostrò limiti strutturali. l'Africa nera
decolonizzazione
ignorava concetti come “patria”e “nazione” e soffriva ancora dei guasti provocati
dallo schiavismo e dalla distruzione delle antiche entità statuali. La matrice
ideologica dei movimenti indipendentisti fu il panafricanismo, tendente a
realizzare l’unità di tutti i popoli africani. La Gran Bretagna cercò di guidare
tale processo controllando le classi dirigenti; la Francia integrando i nuovi stati
in una comunità franco-africana e il Portogallo combattendolo strenuamente.
La conquista dell'indipendenza si risolse o in una nuova forma di dipendenza
economica e politica nei confronti dei vecchi colonizzatori o nell'instaurazione di
regimi marxisti-leninisti e nell’ingresso nella sfera d'influenza sovietica.
Nell'Africa meridionale le classi dirigenti bianche mantennero saldamente il
potere, esercitando una vera e propria oppressione razziale sulle popolazioni
indigene.
------ GEOGRAFIA ------ L'AFRICA
Il continente è orientato su un asse nord-
sud, ha una forma triangolare, allargata
nella parte settentrionale, che si assottiglia
in corrispondenza della zona a sud
dell'equatore. Il continente è completamente
circondato dal mare ad eccezione di una
piccola zona in corrispondenza dell'istmo di
Suez, a nord è bagnato dal mar
Mediterraneo, a est dal mar Rosso e
dall'Oceano indiano, a ovest dall'oceano
Atlantico.
Confina a OVEST con l’Oceano Atlantico, a
SUD confina con l’Oceano Atlantico e
Indiano, a EST il canale si Suez la divide dall’Asia, a NORD lo Stretto di
Gibilterra la separa dall’Europa.
MORFOLOGIA
Le maggiori altitudini dell'Africa si trovano in prossimità della Rift Valley: si
tratta del Kilimangiaro (5895 m di altitudine) in Tanzania, del Kirinyaga o
Monte Kenya (5199 m di altitudine) nello tato omonimo e delle cime più alte
s
della Catena del Ruwenzori(5110 m di altitudine), tra l'Uganda e la Repubblica
Democratica del Congo. Kilimangiaro e Kirinyaga sono vulcani spenti, ma sulle
loro cime si trovano ghiacci perenni. A ovest
c'è un altro vulcano inattivo dal 2000, il
Camerun e si trova anche la catena
dell'Atlante. Il territorio è occupato per 1/3
da deserti: il più esteso è quello del Sahara
(500 000 km2) tra l'Oceano Atlantico e il Mar
Rosso. Altri deserti sono quelli Kalahari e
Namib.
IDROGRAFIA
In Africa vi sono vaste zone areiche, prive di corsi d'acqua (per esempio il
deserto del Sahara) e regioni endoreiche, ovvero con corsi d'acqua che si perdono
nel deserto o in paludi o sfociano in laghi chiusi. I numerosi affluenti del Congo
(il più importante è il Kasai) formano un enorme bacino fluviale. Nella parte
più meridionale scorrono l'Orange, che sfocia nell'Oceano Atlantico, il Limpopo e
lo Zambesi, tributari dell'Oceano Indiano. Lo Zambesi è celebre anche per le
Cascate Vittoria, fra le più spettacolari del mondo. Il principale fiume africano è
il Nilo che, con il suo affluente Kagera, è tradizionalmente considerato il fiume
più lungo del mondo (6.671 km) davanti al Rio delle Amazzoni. Le sue sorgenti
sono nell'Africa equatoriale, da cui provengono i due rami principali: il Nilo
Azzurro, che nasce dall'altopiano Etiope, e il Nilo Bianco, missario del Lago
e
Vittoria il cui tributario, il Kagera, si origina dagli altopiani del Burundi. Il Nilo
attraversa l'Africa nord-orientale e quando raggiunge il Mediterraneo sfocia con
un'ampia foce a delta. Il fiume è conosciuto per il limo, terra che rendeva fertile
la distesa sahariana e che consentì lo sviluppo della civiltà egizia; per questo
motivo l'Egitto veniva anticamente chiamato "dono del Nilo".
IL CLIMA
I principali climi africani sono quattro: il clima della foresta tropicale, quello
della prateria, del deserto e il clima equatoriale. Il clima nella foresta tropicale
è molto caldo ed umido e non si trovano molte variazioni tra le stagioni. Il clima
della prateria varia con le stagioni caratterizzandosi in inverni molto freddi ed
estati molto calde. Il clima equatoriale è sempre abbastanza caldo, infatti, la
temperatura media oscilla tra i 26 e i 28 °C. In questa zona si rileva una elevata
piovosità annuale che si differenzia nelle stagioni. Il clima dei deserti è arido
con cambiamenti termici molto forti cioè di giorno
fa molto cado e di notte fa molto freddo. Nell’Africa
mediterranea si trova il deserto più grande del
mondo che è il Sahara. Il Sahara non è stato
sempre un deserto ma ha subito sensibili
alterazioni climatiche. Ci fu un tempo in cui era
anche ricoperto dai ghiacciai nel periodo delle
glaciazioni.
CONSEGUENZE DEL COLONIALISMO INGLESE IN AFRICA
La Gran Bretagna aveva occupato il 30% del territorio africano. Nel campo
economico i colonialismo ha trasformato l'Africa in una regione esportatrice di
materie prime destinate ai Paesi più industrializzati. La dominazione coloniale
ha impedito, inoltre, il sorgere d' industrie che avrebbero potuto fare
concorrenza a quelle europee. In generale il colonialismo ha spezzato
l'isolamento delle tradizionali civiltà africane e ha favorito la diffusione di
alcuni aspetti positivi della civiltà bianca soprattutto nel campo tecnico e
scientifico.
Nell'arco di soli trentanni l'Africa venne quasi completamente divisa tra le
nazioni europee.
Dopo l'abolizione della schiavitù e della tratta degli schiavi gli obiettivi delle
conquiste erano l'acquisizione delle materie prime e le finalità strategiche
dettate dalla politica di potenza delle grandi nazioni.
------ ECONOMIA ------
Gli afroamericani non sono i soli a recarsi in Africa per osservare le vestigia di
quello che è stato definito l'olocausto africano, soprattutto da quando l'Unesco e
l'Organizzazione mondiale del turismo dell'Onu hanno promosso il "Programma
per il turismo culturale sulle rotte degli schiavi in Africa".
Il Turismo culturale, è la definizione corrente di una delle attuali forme di
turismo ed ovviamente sottintende una maggiore attenzione agli aspetti
culturali delle iniziative turistiche. I viaggi nell'antichità si facevano per motivi
commerciali o religiosi, anche perché erano disagevoli, costosi e talora
pericolosi. I primi veri turisti della storia furono comunque i pellegrini. Il
cosiddetto Grand Tour era anche un modo per completare la preparazione
culturale delle nuove classi dirigenti. Esaurita la fase del turismo "selezionato",
negli ultimi decenni si è sviluppato il turismo di massa che ha anche modificato
in buona parte anche i contenuti tradizionali del turismo.
Lo sviluppo delle esplorazioni geografiche, la conquista delle Americhe da parte
degli europei nel XV secolo e la successiva colonizzazione di questi territori nei