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ESAME DI STATO 2003

PRIMA PROVA

COMPITO DI ITALIANO

Per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

L. PIRANDELLO, Il piacere dell'onestà

ATTO PRIMO - SCENA OTTAVA

BALDOVINO, FABIO

1 BALDOVINO Le

(seduto, s'insella le lenti su la punta del naso e, reclinando indietro il capo)

chiedo,

prima di tutto, una grazia.

FABIO Dica, dica...

BALDOVINO Signor marchese, che mi parli aperto.

5 FABIO Ah, sì, sì... Anzi, non chiedo di meglio.

BALDOVINO Grazie. Lei forse però non intende questa espressione "aperto", come la intendo

io.

FABIO Ma... non so... aperto... con tutta franchezza...

E poiché Baldovino, con un dito, fa cenno di no:

10 ...E come, allora? costruiamo.

BALDOVINO Non basta. Ecco, veda, signor marchese: inevitabilmente, noi ci Mi

spiego. Io entro qua, e divento subito, di fronte a lei, quello che devo essere, quello che posso

costruisco

essere - mi - cioè, me le presento¹ in una forma adatta alla relazione che debbo

contrarre con lei. E lo

15 stesso fa di sé anche lei che mi riceve. Ma, in fondo, dentro queste costruzioni nostre messe così

di fronte, dietro le gelosie² e le imposte, restano poi ben nascosti i pensieri nostri più segreti, i

nostri più intimi sentimenti, tutto ciò che siamo per noi stessi, fuori delle relazioni che vogliamo

stabilire. - Mi sono spiegato?

FABIO Sì, sì, benissimo... Ah, benissimo! [...]

20 BALDOVINO Comincio io, allora, se permette, a parlarle aperto. - Provo da un pezzo, signor

dentro

marchese - - un disgusto indicibile delle abiette costruzioni di me, che debbo mandare

simili,

avanti nelle relazioni che mi vedo costretto a contrarre coi miei... diciamo se lei non

s'offende.

FABIO No, prego... dica, dica pure...

Io mi vedo,

BALDOVINO mi vedo di continuo, signor marchese; e dico: - Ma quanto è vile,

ma com'è

25 indegno questo che tu ora stai facendo!

FABIO (sconcertato, imbarazzato) Oh Dio... ma no... perché?

BALDOVINO Perché sì, scusi. Lei, tutt'al più, potrebbe domandarmi perché allora lo faccio?

Ma perché... molto per colpa mia, molto anche per colpa d'altri, e ora, per necessità di cose, non

posso fare altrimenti. Volerci in un modo o in un altro, signor marchese, è presto fatto: tutto sta,

poi, se

possiamo essere

30 quali ci vogliamo. [...] Ora, scusi, debbo toccare un altro tasto molto delicato.

FABIO Mia moglie?

BALDOVINO Ne è separato. - Per torti... - lo so, lei è un perfetto gentiluomo - e chi non è

capace di farne, è destinato a riceverne. - Per torti, dunque, della moglie. - E ha trovato qua una

consolazione. Ma la vita - trista usuraja - si fa pagare quell'uno di bene che concede, con cento

di noje e di dispiaceri.

35 FABIO Purtroppo!

BALDOVINO Eh, l'avrei a sapere! - Bisogna che ella sconti la sua consolazione, signor

marchese! Ha davanti l'ombra minacciosa d'un protesto senza dilazione. - Vengo io a mettere

una firma d'avallo, e ad assumermi di pagare la sua cambiale. - Non può credere, signor

marchese, quanto piacere mi faccia questa vendetta che posso prendermi contro la società che

nega ogni credito alla mia firma. Imporre

40 questa mia firma; dire: - Ecco qua: uno ha preso alla vita quel che non doveva e ora pago io per

lui, perché se io non pagassi, qua un'onestà fallirebbe, qua l'onore d'una famiglia farebbe

bancarotta; signor marchese, è per me una bella soddisfazione: una rivincita! Creda che non lo

faccio per altro. [...]

FABIO Ecco, bene! E allora, questo. Benissimo! Io non vado cercando altro, signor Baldovino.

L'onestà! La bontà dei sentimenti! [...]

BALDOVINO Ma le conseguenze, signor marchese, scusi! [...]

45 FABIO Ecco... caro signore... - capirà... - già lei stesso l'ha detto - non... non mi trovo in

condizione di seguirla bene, in questo momento [...]

BALDOVINO - È facilissimo. Che debbo fare io? - Nulla. - Rappresento la forma. - L'azione - e

non bella - la commette lei: - l'ha già commessa, e io gliela riparo; seguiterà a commetterla, e io

la nasconderò. -

50 Ma per nasconderla bene, nel suo stesso interesse e nell'interesse sopratutto della signorina,

bisogna che lei mi rispetti; e non le sarà facile nella parte che si vuol riserbare! - Rispetti, dico,

non propriamente me, ma la forma - la forma che io rappresento: l'onesto marito d'una signora

perbene. Non la vuol rispettare?

FABIO Ma sì, certo!

55 BALDOVINO E non comprende che sarà tanto più rigorosa e tiranna, questa forma, quanto più

pura lei vorrà che sia la mia onestà? - Perciò le dicevo di badare alle conseguenze. [...]

FABIO Come... perché, scusi? - Io non vedo tutte codeste difficoltà che vede lei!

BALDOVINO Credo mio obbligo fargliele vedere, signor marchese. Lei è un gentiluomo.

Necessità di cose, di condizioni, la costringono a non agire onestamente. Ma lei non può fare a

meno dell'onestà! Devo rappresentarla io, la

60 Tanto vero che, non potendo trovarla in ciò che fa, la vuole in me.

sua onestà: - esser cioè, l'onesto marito d'una donna, che non può essere sua moglie; l'onesto

padre d'un nascituro che non può essere suo figlio. È vero questo?

FABIO Sì, sì, è vero.

BALDOVINO Ma se la donna è sua, e non mia; se il figliuolo è suo, e non mio, non capisce che

non Dovrà essere onesto anche lei,

65 basterà che sia onesto soltanto io? signor marchese, davanti a

Onesto io, onesti tutti.

me. Per forza! - - Per forza!

FABIO Come come? Non capisco! Aspetti...

Note: (1) - 1 mi presento a lei

(2) - 2 le persiane

Luigi PIRANDELLO (Girgenti 1867 - Roma 1936) ebbe il premio Nobel nel 1934. Tutta la sua

produzione è percorsa dal filo rosso dell'assurdo e del tragico della condizione umana, dal contrasto

tra apparenza e realtà e dallo sfaccettarsi della verità. Il testo proposto è tratto da Il piacere

dell'onestà, commedia in tre atti, rappresentata per la prima volta a Torino il 25 novembre 1917. La

vicenda è collocata ai primi del Novecento in una città delle Marche.

Un nobile (il marchese Fabio), separato dalla moglie, ha una relazione con una giovane (Agata),

che aspetta da lui un bambino. Il marchese e la madre della giovane pensano di trovare ad Agata

(riluttante, ma poi consenziente), un finto marito per «salvare le apparenze». Accetta di assumere

questo ruolo un altro aristocratico, Baldovino, uomo dalla vita dissipata, pieno di debiti di gioco,

che non sa come pagare e che vengono pagati dal marchese. Ma Baldovino, molto accorto e sottile

intenditore dei raggiri altrui, intuisce che Fabio, dopo aver fatto di lui un finto padre del nascituro,

cercherà di scacciarlo dalla famiglia, magari facendolo apparire un truffatore in qualche affare

finanziario. Per prevenire questo inganno, Baldovino fonda tutto il suo rapporto col marchese su

un patto di chiede che tutti debbano sempre e in ogni cosa onesti,

onestà di pura forma: apparire

anche Infatti, Baldovino, per tutta la vita imbroglione e sregolato, accetta questo

se non lo sono.

vile patto solo per provare in una società che non rende affatto facile

il piacere di apparire onesto,

onesti. Ma alla fine giunge il colpo di scena: quando si scoprono l’inganno del marchese e

l’essere

la disonestà sua e degli altri, Baldovino confessa la propria intima disonestà e conquista in questo

modo, involontariamente, la stima e l’amore di Agata, che decide di andare a vivere con lui,

portando con sé anche il bambino. Nella Scena ottava dell’Atto primo si incontrano e discutono per

la prima volta il puntiglioso Baldovino e l’incauto Fabio. - Le parole in neretto nel testo sono

evidenziate già dall’Autore.

Analisi del testo

A. La figura di Baldovino

1. Cerca e commenta nelle battute di Baldovino le parole e le espressioni che meglio

rivelano le sue posizioni e intenzioni nella trattativa.

2. Nel brano dalla riga 19 alla riga 41 quali esperienze affiorano della precedente vita di

Baldovino?

3. In quale brano emerge più chiaramente il quadro delle "apparenze" da salvare?

Individualo e commentalo.

B. La figura di Fabio

1. Come si caratterizza il linguaggio di Fabio rispetto a quello di Baldovino?

2. Quando Fabio (righe 42 e 43) parla di "onestà" e "bontà dei sentimenti" da parte di

Baldovino, a che cosa sembra riferirsi?

3. In questo dialogo, Fabio fa finta di non capire i discorsi di Baldovino o non li comprende

davvero? Argomenta la tua risposta.

Commento complessivo e approfondimenti

1. Da questa vicenda, che per lungo tratto ci presenta personaggi pieni di ipocrisia e abituati

al raggiro, si ricava alla fine anche una morale positiva? In che modo il pessimismo di

Pirandello, quale si riscontra in questa ed in altre sue opere a te note, vuole aiutarci a trovare

il filo per una condotta onesta nella vita, così piena di difficoltà per tutti?

2. Pirandello è tra i nostri scrittori moderni che propongono per primi una lingua finalmente

di "uso medio", cioè di tipo parlato. Cerca e commenta le espressioni vicine al parlato di

oggi. Puoi spiegare, ad esempio, il significato dell'avverbio "allora" qui più volte usato.

3. Nel rispondere alle domande che ti sono state poste, riferisciti anche al contesto culturale

europeo dell'epoca.

TIPOLOGIA B - Redazione di un "SAGGIO BREVE" o di un "ARTICOLO DI

GIORNALE"

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i

documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del "saggio breve", interpreta e confronta i

documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con

opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.

Da' al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale

(rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento

culturale, altro).

Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente

uno specifico titolo.

Se scegli la forma dell' "articolo di giornale", individua nei documenti e nei dati forniti uno o più

elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo 'pezzo'. Da' all'articolo un titolo

appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista

divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a circostanze

immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo).

Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio

protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: Affetti familiari

DOCUMENTI

In morte del fratello Giovanni

Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo

di gente in gente, me vedrai seduto

su la tua pietra, o fratel mio, gemendo

il fior de' tuoi gentili anni caduto.

La Madre or sol, suo dì tardo traendo,

parla di me col tuo cenere muto;

ma io deluse a voi le palme tendo,

e sol da lunge i miei tetti saluto.

Sento gli avversi Numi, e le secrete

cure che al viver tuo furon tempesta,

e prego anch'io nel tuo porto quïete.

Questo di tanta speme oggi mi resta!

Straniere genti, l'ossa mie rendete

allora al petto della madre mesta.

U. FOSCOLO, (1802)

Sonetti,

Michelangiolo Buonarroti, (1504)

Sacra famiglia

A mia moglie, in montagna

Dal fondo del vasto catino,

supini presso un'acqua impaziente

d'allontanarsi dal vecchio ghiacciaio,

ora che i viandanti dalle braccia tatuate

han ripreso il cammino verso il passo,

possiamo guardare le vacche.

Poche sono salite in cima all'erta e pendono

senza fame né sete,

l'altre indugiano a mezza costa

dov'è certezza d'erba

e senza urtarsi, con industri strappi,

brucano; finché una

leva la testa a ciocco verso il cielo,

muggisce ad una nube ferma come un battello.

E giungono fanciulli con frasche che non usano,

angeli del trambusto inevitabile,

e subito due vacche si mettono a correre

con tutto il triste languore degli occhi

che ci crescono incontro.

Ma tu di fuorivia, non spaventarti,

non spaventare il figlio che maturi.

G. ORELLI, , (1962)

L'ora del tempo

Ed amai nuovamente; e fu di Lina

dal rosso scialle il più della mia vita.

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