ImmaFer
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maturità 2025 prima prova Il Gattopardo

Mercoledì 18 giugno ha preso il via la Maturità 2025 con la prima prova scritta di Italiano, una tappa fondamentale del percorso scolastico di migliaia di studenti.

I maturandi, per l'analisi del testo -Tipologia A - sono chiamati ad affrontare un classico della letteratura italiana del Novecento: Il Gattopardo, l’unico romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato postumo nel 1958. Un testo che racconta la trasformazione sociale e politica della Sicilia durante il Risorgimento, attraverso la figura indimenticabile del principe di Salina.

Vediamo di cosa parla il romanzo, quali personaggi lo abitano e perché è ancora oggi così studiato nelle scuole italiane.

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La trama de "Il Gattopardo"

La storia si apre nel maggio del 1860, nei giorni dell’arrivo delle truppe garibaldine in Sicilia, che porteranno al crollo del Regno dei Borboni e alla nascita dell’Italia unita. Protagonista del romanzo è Don Fabrizio Corbera, principe di Salina, aristocratico colto e malinconico, che osserva con distacco e lucidità il lento tramonto della sua classe sociale.

Mentre lui riflette sul declino dell’aristocrazia, suo nipote Tancredi Falconeri si arruola tra i garibaldini, diventando simbolo di una generazione più opportunista e pronta ad adattarsi al cambiamento. È suo il celebre motto “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, che racchiude il senso del trasformismo politico e sociale alla base del romanzo.

Il passaggio di potere tra aristocrazia e borghesia

Nel corso del romanzo, i Salina si trasferiscono a Donnafugata, la residenza estiva della famiglia, dove Don Fabrizio fa conoscenza con Don Calogero Sedara, un borghese arricchito che rappresenta l’ascesa della nuova classe dirigente. Tancredi si fidanza con Angelica, la figlia di Don Calogero, suggellando così l’unione simbolica tra nobiltà in declino e borghesia emergente.

Il matrimonio tra Tancredi e Angelica, sebbene motivato anche da attrazione e passione, risponde a logiche di convenienza sociale e politica. In questo contesto, resta sullo sfondo la figura di Concetta, figlia del principe e innamorata di Tancredi, che finirà per rimanere nubile, rappresentando una generazione che non trova posto nel nuovo assetto sociale.

Il ruolo di Don Fabrizio e la riflessione sul tempo

Don Fabrizio rifiuta l’offerta di entrare nel nuovo Senato del Regno d’Italia, preferendo indicare Don Calogero come rappresentante del nuovo corso politico. Questo gesto sancisce la sua volontaria uscita di scena e riflette la sua consapevolezza che l’epoca in cui è cresciuto è ormai finita. Intellettuale e solitario, il principe è animato da un forte senso del tempo che scorre e della morte che si avvicina.

Il romanzo si chiude con uno stacco temporale: siamo nel 1910, molti anni dopo la morte del principe. Le sue figlie, ormai anziane, conservano reliquie e oggetti privi di valore, simbolo della decadenza definitiva della loro stirpe. Anche il cane di famiglia, Bendicò, un tempo compagno fedele del principe, viene gettato via. L’ultima immagine è quella di Angelica, arrivata in automobile per celebrare l’anniversario della spedizione dei Mille: un segnale della modernità ormai compiuta.

Il significato del titolo e il simbolo del gattopardo

Il titolo del romanzo deriva dallo stemma araldico della famiglia Salina, che raffigura un gattopardo, in realtà un servalo africano, simbolo di nobiltà e fierezza. Il gattopardo rappresenta anche la resistenza al cambiamento e, al tempo stesso, la capacità di adattamento tipica delle classi dominanti che, pur mutando forma, riescono a mantenere il potere.

Per approfondire, ti suggeriamo la lettura di uno dei nostri appunti dedicati a "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Data pubblicazione 18 Giugno 2025, Ore 8:59 Data aggiornamento 18 Giugno 2025, Ore 10:02
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