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errori da non fare prima prova esame maturità

Ragazzi, immaginate di essere alla prima prova della Maturità 2018: dovete aver ben presente il fatto che il testo che produrrete sarà letto dalla commissione e costituirà un vero e proprio documento del vostro esame.

E’ necessario darsi un certo tono e ricordarsi che non stiamo scrivendo ad un amico, ma stiamo argomentando concetti e qualche nozione, per cui dobbiamo cercare di farlo nella forma migliore possibile. Quest'anno il 22 giugno inizieranno gli esami di maturità 2018. Dal momento della consegna delle tracce maturità ci saranno 6 ore di tempo per concludere il vostro tema di italiano maturità 2018, ma comunque non si potrà consegnare la traccia svolta prima che siano trascorse 3 ore dall’inizio della prima prova. Ma cosa troverete, quel giorno, sul vostro banco? Tutto dipende dal tipo di traccia scelta: ce ne saranno ben 4 tipi diversi a disposizione (analisi del testo, saggio breve o articolo di giornale, tema storico, tema d’attualità) ognuno con le sue caratteristiche e il suo stile di scrittura. Si va’ dai temi più tradizionali a quelli più moderni, introdotti solo da alcuni anni all’interno della prima prova maturità tracce 2018. Ma qualsiasi sia la vostra scelta, dovrete stare molto attenti principalmente a una cosa: la forma.
Ecco una rapida sintesi di ciò che non dovreste mai fare alla prima prova di maturità 2018.

Troppe abbreviazioni

Ricordatevi che nella lingua italiana le abbreviazioni sono regolate e non riguardano tutte ma proprio tutte le parole di una certa lunghezza. Abbastanza non equivale ad abbstnz e grazie non può essere abbreviato in grz. Così anche nn non può sostituire non, e qls non è lo stesso di qualcosa, anche se siete abituati ad usare queste forme soprattutto per sms e internet.

Usare lettere e simboli

Come per le abbreviazioni, spesso le esigenze di una scrittura veloce portano a sostituire lettere o gruppi di lettere. Magari ormai non ci fate più caso, ma state attenti a non sostituire mai il gruppo ch con k, o per con x.

Il che polivalente

Si chiama che polivalente ed è l' errore che si fa quando si usa il che come congiunzione e pronome universale. Impariamo ad usare le forme giuste del pronome relativo e le congiunzioni opportune: ci sono giorni che proprio non si può uscire per il caldo che bisogna rimanere chiusi in casa / ci sono giorni in cui proprio non si può uscire per il caldo, tanto che bisogna rimanere chiusi in casa.

Dimenticare la virgola

Usare troppi puntini di sospensione segmentando il testo è sbagliato, anche se ci da l’impressione di inserire più emozione alle nostre espressioni. In realtà questo succede quando si tende a tradurre nello scritto la lingua parlata, dimenticandoci che l’italiano scritto ha delle regole e dei segni di interpunzione che rispondono a tutte le esigenze dello scrittore. Guardate la differenza tra questi due esempi:
Il razzismo è violenza fisica e psicologica…e colpisce uomini e donne dal diverso colore della pelle…a volte pensiamo che ormai sia una cosa del passato…ma non è così…ancora oggi assistiamo ad episodi di razzismo nelle nostre città… / Il razzismo è violenza fisica e psicologica e colpisce uomini e donne dal diverso colore della pelle. A volte pensiamo che ormai sia una cosa del passato, ma non è così: ancora oggi assistiamo ad episodi di razzismo nelle nostre città.
Quale forma è opportuna per il tema per la prima prova di italiano, secondo voi? La seconda ovviamente. Cercate di ricordarvi questo consiglio!

Usare il dialetto

Anche se venite da Roma, Napoli, Milano o altra città, ricordatevi che dovete scrivere in italiano, anche se siete abituati a parlare in dialetto. Spesso il nostro dialetto è una vera e propria lingua, e il nostro bilinguismo ci crea dei problemi di scrittura, dal lessico alla corretta grafia dei termini. Se avete qualche dubbio, è importante che consultiate il dizionario. Lo stesso vale per i neologismi o per i termini di lingue straniere: è preferibile che li evitiate, a meno che non siano strettamente necessari, e comunque sempre tra virgolette. Non usate mai, ovviamente, volgarità e colloquialismi.

Essere troppo personali

E’ consigliabile non usare mai la prima persona nella produzione del testo che presenterete alla prima prova della Maturità. Questo vale soprattutto dove sareste più tentati, ovvero nelle conclusioni di commento o in elaborati su temi di opinione. Non vi fate prendere la mano! La prima persona dà al vostro testo una forma alla "pagina di diario" che la commissione considererà un po’ infantile. Cercate di argomentare tramite il materiale che avete a disposizione, dimostrazioni logiche e una buona preparazione, e lasciate per contorno le vostre opinioni personali. Evitate il “secondo me” e siate, quindi, più impersonali possibile.

Ripetere

Cercate di non ripetere mai lo stesso concetto o la stessa parola in due frasi vicine, rileggete più volte e, quando vedete che usate troppo spesso una parola, cercate dei sinonimi. Per il resto, meglio essere brevi che ripetitivi ma, se vedete che le pagine sono scarne, allora siete autorizzati – se non obbligati - ad allungare il brodo spiegando meglio i concetti, ma sempre non ripetendoli.

Carla Ardizzone