g.ege97
di gemma lenoci
Autore
23 min lettura

INDICE

• Breve introduzione p.3
• L’interesse dell’uomo verso il sogno p.3
• Gli studi sul sogno di Freud p.4
• L’influenza elettromagnetica sul sogno p.5
• Il sogno in letteratura: Leopardi e Pascoli p.6
• Frankenstein-Mary Shelley p.7
• Un movimento dettato dal sogno: il Surrealismo p.8-9
• L’utopia di Wright: Broadacre City p.10-11
• Le tre utopie alla base del pensiero contemporaneo p.12-13
• Conclusione p.13
• Bibliografia e sitografia p.14

Breve introduzione
Ho scelto questo titolo perché l’intento di questo lavoro è quello di trattare il significato del sogno da diversi punti di vista e il modo in cui questo possa essere espresso attraverso l’arte (e non solo), prendendo in considerazione alcuni argomenti tratti dal programma scolastico di quest’anno.

L’interesse dell’uomo verso il sogno
Il sogno è un’attività del pensiero umano che ha stimolato l’interesse dell’uomo fin dai primordi della civiltà.

Nel corso della storia abbiamo diversi esempi di come l’uomo si sia interessato a questo argomento. Per esempio, l’Antico Testamento riporta il sogno del faraone egizio – sette vacche magre e sette vacche grasse – interpretato come profezia divina (quindi come “diafania”). Presso i Greci, le interpretazioni dei sogni assumevano un ruolo di cura e guida spirituale (il primo a trattare l’argomento fu Artemidoro di Daldi con il testo “interpretazione dei sogni”) Gli esempi sono davvero molti e da questi si deduce come l’uomo da sempre, a prescindere dall’ambito di studi, si sia posto la domanda “che cos’è il sogno?”.

Gli studi sul sogno di Freud
Il primo ad aver ripreso l’argomento in epoca moderna fu Sigmund Freud, con il testo “interpretazione dei sogni”. Egli inizialmente considerò il sogno come un rebus da risolvere per poi arrivare a definirlo la “via regia verso l’inconscio”. Infatti, secondo la sua teoria, il sogno costituisce un mezzo tra i più efficaci per osservare le fantasie rimosse dall’area della coscienza durante il giorno che vengono rappresentate, come in una specie di teatro, durante la notte. Questo è carico di desideri e paure ed ogni visione onirica (che va interpretata) rappresenta questi elementi. All’interno dei sogni si trovano due distinti contenuti: - contenuto manifesto, ossia la scena onirica così come viene vissuta dal soggetto; - contenuto latente, ovvero l ‘insieme di tutte quelle tendenze che danno luogo alla scena onirica. L’interpretazione dei sogni non deve fare altro che ripercorrere il processo di traslazione del contenuto latente in quello manifesto al fine di cogliere i messaggi segreti dell’inconscio. Inoltre Freud sostiene che i sogni siano il risultato di esperienze vissute nel periodo preistorico, quel periodo che va da uno a tre anni e che costituisce la fonte dell’inconscio.

L’influenza elettromagnetica sul sogno
Anche la scienza si è occupata dello studio del sogno chiedendosi da dove questo possa derivare e come possa venire influenzato. Sono stati svolti molti studi al riguardo e uno dei più curiosi è quello dell’’influenza che hanno le onde elettromagnetiche sulle visione oniriche. E’ cosa ormai accertata che i sogni possano essere influenzati da fattori esterni, come il cibo. Pare che anche le onde elettromagnetiche possano interferire con i sogni e questo studio è una novità recente scaturita dalle ricerche compiute dal dottor Darren Lipnicki, psicologo al Center for Space Medicine di Berlino. La sua ricerca parte da studi precedenti dai quali risultava un consistente aumento di melatonina nel corpo umano in presenza di una bassa attività magnetica. Gli alti livelli di melatonina possono alterare l’equilibrio onirico. Per sette anni, lo psicologo mentre risiedeva in Australia (una zona a bassa produzione geomagnetica) ha annotato i suoi sogni raccogliendone oltre 2000 e dividendoli in categorie in base al tema ed alla stranezza dei simboli. Confrontando l’attività geomagnetica quotidiana con il sogno, Lipnicki ha rilevato che i sogni assurdi e difficilmente riconducibili ad avvenimenti vissuti si collegano proprio ai momenti in cui l’attività magnetica è più bassa. I risultati dei suoi studi peccano però di “scientificità” in quanto si basano esclusivamente su dati soggettivi. Ma che ci sia un rapporto fra attività magnetica, sonno e sogni, non è un’idea nuova: scienziati e studiosi pensano che le onde ed i campi elettromagnetici che si creano in presenza di componenti metalliche nel letto o nel materasso, la posizione del letto rispetto al Nord magnetico terrestre siano fattori che influenzino la qualità del sonno, la salute e la presenza o meno dei sogni.

Il sogno in letteratura: Leopardi e Pascoli
Oltre alle discipline scientifiche, molti altri ambiti di studio hanno cercato di dare un’interpretazione del fenomeno onirico. In particolare, il contenuto onirico ha trovato espressione in vari ambiti di tipo artistico-letterario.
Nell’800 e nel 900 il sogno è stato oggetto di vari componimenti: tra questi se ne possono riportare due, rispettivamente uno di Leopardi e uno di Pascoli.
Leopardi ne "Il sogno" descrive una visione onirica in cui compare una giovane donna, Teresa Fattorini, scomparsa molto giovane. Il poeta le chiede se lei abbia mai provato qualche sentimento d'amore nei suoi confronti, la risposta è positiva, ma la conclusione è determinata da una drastica verità: il destino ha spezzato l'amore che il poeta aveva giurato alla donna. Si conclude così la visione di Leopardi, ansimante e piangente, con l’immagine della donna ancora impressa nella mente. I due “amanti” prendono come oggetto del loro dialogo la morte e il dolore cui sono condannati gli uomini. secondo Leopardi il sogno fa vivere in maniera illusoria ciò che non è più, e questa illusione (presente) può creare un passato da usare come ricordo contro il dolore del presente. Inoltre, nello stesso anno è data una pagina ricollegabile a questo componimento di cui è necessario sottolineare una considerazione: "non sappiamo accordare la sua morte con la sua presenza". Si tratta della contraddizione insanabile fra realtà e illusione, che è una contraddizione ineliminabile della vita dell’uomo e che solo la poesia può momentaneamente ricomporre.
Pascoli, invece, con il componimento “Ultimo sogno”, tratta la propria visione di sogno in modo diverso. Il soggetto della poesia è il simbolo di morte che il poeta vede come liberazione. Qui il sogno non è inteso come dolore (nel caso precedente) ma è più una liberazione dal dolore provato in vita, un sogno capace di viaggiare in un mondo che potrebbe essere quello dell’aldilà. E’ infatti descritto il cessare di suoni e rumori (“schiocchi e fremiti”) e subito dopo la visione della madre (da tempo morta), una volta aperti gli occhi. La calma della morte acquista un significato positivo, e che Pascoli sottolinea con l’aggettivo: “Libero!”. Il poeta si sente libero finalmente da qualsiasi affanno ed ora davanti a lui si presenta una vita nuova e misteriosamente indefinita: un fiume che si muove verso l’infinito, senza alcun ostacolo. E’ un sogno di libertà, l’ultimo sogno dell’uomo.
Frankenstein-Mary Shelley
Ho voluto prendere in considerazione il romanzo “Frankestein” di Mary Shelley perché rappresenta il sogno della creazione artificiale e perché la donna è stata ispirata proprio da una visione onirica per la trama del suo capolavoro.
Frankenstein is the Romantic version of the very ancient dream of the creation of artificial life. The attempt to create automatons had been exciting and popular in the 18th century. Dr Frankenstein wants to overcome man’s limitations and acquire a God-like power.
The plot of the novel is very simple: Dr Frankenstein is a scientist who manages to create life from inanimate matter. He creates a monster with parts from other bodies. The result is ugly and revolting: the monster becomes a murder because all the people reject him. He kills Frankentein’s brother, his best friend and his wife. In the end Frankenstein sails to the North Pole to kill the creature, but the monster kills him first. He then is borne away by the Arctic sea on an ice raft.
The form of the novel is epistolary and is told in the first person by three different non-omniscent narrators: an English explorer in the Arctict regions who has saved Dr Frankenstein; Frankenstein himself; the monster himself who explains the reasons for his ‘monstrous’ behaviour. With this novel Mary Shelley showed how the Gothic novel could become an exciting vehicle for analyzing and confronting issues like man’s power over other men. This novel also shows a tension between fear of devolution and interest of revolutionary ideas. Mary Shelley and Percy Shelley were interested in science, particularly in chemistry. In this period, with the advance of progress, a lot of scientist (and also poets) dreamed about new discoveries, and the dream of creation was one of this ambitions.
Un movimento dettato dal sogno: il Surrealismo

Il mondo onirico e le nuove scoperte di Freud sono anche alla base del movimento Surrealista. Gli artisti surrealisti cercano la manifestazione dell’inconscio attraverso il sogno, che diventa oggetto di analisi e discussione, e prende vita sotto forma di opera d’arte. E’ proprio il sogno che dà loro la possibilità di far emergere l’inconscio. Il sogno è una produzione psichica che ha luogo durante il sonno e che è caratterizzata da immagini, percezioni, emozioni che si svolgono in maniera illogica. Gli artisti mostrano quindi situazioni in realtà impossibili. Inoltre il sogno si svolge secondo un linguaggio analogico, quindi caratterizzato da immagini. Può essere meglio rappresentato in modo figurato, da questo nasce la teoria del Surrealismo che viene definito da Breton: “automatismo psichico puro, col quale ci si propone di esprimere il funzionamento reale del pensiero”. Esempi di come i surrealisti cerchino di interpretare la loro dimensione interiore sono i dipinti di Salvador Dalì “sogno causato dal volo di un’ape” e quello di Joan Mirò “il carnevale di Arlecchino”. La prima opera nasce dalla volontà dell’artista di immortalare tutte le visioni provocate dall’improvvisa puntura di un’ape mentre stava dormendo. Attraverso l’automatismo (tecnica elaborata da Breton secondo la quale il pensiero viene liberato dal controllo della ragione e fa emergere la dimensione inconscia) fissa quindi sulla tela le immagini con cui il suo inconscio gli ha comunicato la puntura. Vengono rappresentate una baionetta che sta per trafiggere il braccio di Gala (compagna di Dalì) e delle tigri ruggenti, che rappresentano in modo esagerato la puntura. Queste balzano fuori dalla bocca di un pesce, che a sua volta esce da un melograno spaccato. L’elefante sullo sfondo sta ad indicare la leggerezza dell’insetto. Non è possibile dare un significato a tutto e lo stesso Dalì afferma come nemmeno lui, a volte, abbia compreso a pieno il significato dei suoi quadri poichè “è cosi profondo, complesso, coerente, involontario da sfuggire alla semplice analisi dell’intuizione logica”. L’arte diventa così un mezzo per rappresentare l’interiorità dell’uomo, per superare la realtà quotidiana e rappresentare con forme nuove la surrealtà, il regno dell’inconscio. Il dipinto di Mirò non è stato suscitato da un sogno ma da uno stato di allucinazione, che si tratta comunque di un momento in cui la ragione non ha controllo sulla mente. Qui raffigura, attraverso l’automatismo psichico, ciò che giunge dal suo inconscio. Lo spazio è quello del suo atelier di Parigi che si riempie di figure fantastiche animate dalla musica della chitarra in alto al centro. I colori vivaci e l’atmosfera giocosa evocano il “lato magico delle cose”. Tra esse si possono riconoscere alcuni gatti che popolavano il suo studio, un mappamondo, delle sigarette e una lunga scala che porta all’evasione dalla realtà o all’elevamento spirituale.

L’utopia di Wright: Broadacre City
Ho ritenuto necessario prendere in considerazione il sogno utopico della città pensata da Wright: Boadacre City. Questa è la città che l’architetto immagina nel 1934 per combattere la congestione urbana disumanizzante, e costituisce la soluzione concreta per “civilizzare” la vita cittadina. Egli esibisce un anno dopo il plastico al Rockfeller Center di New York. Il progetto prevede due miglia quadrate e comprende una maglia di isolati quadrati che contengono piccole aziende agricole e altre di medie dimensioni, mercati e centri civici disposti sugli assi stradali e circondati da zone boschive a disposizione per l’espansione futura, stadi e arene per fiere e manifestazioni all’aperto: ma anche edifici multipiano per le funzioni amministrative e poi scuole, teatri e motel. Il tutto immerso in terreni coltivati perché la comunità urbana di Wright, chiamata Usoniana, dovrà vivere e produrre superando l’opposizione tra città e campagna. Alla base del progetto sta l’architettura Organica ossia creata direttamente dalla topografia della Natura e dell’individuo, solo questo tipo di architettura, infatti, è capace di servirsi della bellezza del paesaggio per generare unità e varietà. Forma stile e materiali sono generati direttamente dal “suolo”, al fine di trarre il massimo vantaggio dalla natura. Questa progettazione Organica ha come conseguenza il ristabilimento dell'unità tra individuo e suolo natio, l'eliminazione nell'architettura di ogni elemento insignificante, pittorico, per la creazione di forme assolutamente nuove e semplici, più intelligenti e civili.
Nella pratica, queste idee si traducono nella disponibilità di ogni edificio di ampi spazi verdi di vegetazione, nell'uso del vetro e dell'acciaio, per garantire la continuità tra interno ed esterno, nella concentrazione sottoterra dei vari servizi pubblici, imperdonabili “delitti” contro il paesaggio, e nella progettazione di grandi reti stradali, collegate a campi di atterraggio per elicotteri. In questa prospettiva, il cittadino usoniano è Libero, in quanto padrone del proprio terreno, della propria facoltà di edificare, e lavorerà non allo scopo di nutrire la Città, ma solo per il miglioramento proprio e dei suoi simili; un sistema che porterà nuove risposte ai problemi della povertà, dell'alienazione dell'individuo dalla società, dell'educazione delle nuove generazioni e di una economia più giusta. In tale contesto, vengono anche ridefinite le funzioni e la forma di molti servizi, come gli uffici, le fabbriche, i mercati, le chiese, gli ospedali e le scuole; in merito alle università, si deve auspicare ad una maturazione del vero senso di universalità, che soppianterà l'eccessiva specializzazione, a favore di un più attento studio della Natura e di una cultura radicale liberata da ogni imposizione.

Le tre utopie alla base del pensiero contemporaneo
Spesso non si dà importanza all’influenza che ha avuto nella storia il concetto di utopia. Questo infatti non solo ha influenzato storia, filosofia e arte, ma è anche alla base del pensiero contemporaneo. Si tende a pensare che l’utopia sia semplicemente un’idea e che questa non si riversi concretamente nella realtà, invece non è così. Questa parola ha un significato ambiguo: indica sia un ipotetico regno perfetto della felicità, sia un luogo inesistente. Si distinguono tre utopie che stanno alla base del pensiero contemporaneo: utopia regressiva, tecnocratica e rivoluzionaria.
L’utopia regressiva rifiuta la civiltà industriale e persegue il ritorno a modelli economico-sociali preindustriali. È caratterizzata dall’idealizzazione della civiltà medioevale e accusa la società industriale di essere un mondo alla rovescia, generatore di crisi economiche, miseria, disoccupazione. Viene teorizzato un ritorno a un’economia di tipo rurale (di queste teorie se ne occupò in particolar modo Fourier). Per quanto riguarda i movimenti politici dell’Ottocento, quest’utopia caratterizza il movimento anarchico e teorizza la soppressione dello Stato grazie ad un’insurrezione contadina totalmente disorganizzata e spontanea. Nell’arte questa ispirazione utopica è presente nel movimento “preraffaellita”, che assunse tono di aperta polemica sociale rifiutando l’industrializzazione e immaginando un modello storico identificato nella civiltà medievale. Anche Gauguin viene colto da un’ispirazione utopica regressiva e lo dimostrano i dipinti del periodo “polinesiano”: le isole polinesiane rappresentano l’alternativa positiva alla società industriale, il luogo dove ritrovare la condizione di autenticità.
L’utopia tecnocratica esalta, invece, l’industrializzazione ed esprime l’esigenza di un nuovo modello di integrazione sociale centrato sul primato della scienza e della tecnica. Anche in questo caso viene immaginato il modello della civiltà medioevale ma senza carattere regressivo. Costituisce, anzi, l’anticipazione teorica del progetto della borghesia ottocentesca di neutralizzare il conflitto sociale. La teoria elaborata da Comte nell’Ottocento si pone l’obbiettivo di realizzare una società armonica, senza lotte di classe e senza conflittualità. Nello stesso secolo nasce il “Progetto Gaia” che propone l’avvento di Internet come risoluzione di conflitti ideologici, razziali, religiosi etc.. Immagina un mondo dove le elezioni si eseguiranno in rete e dove l’uomo sarà “il solo proprietario del suo destino”. Nell’arte quest’utopia pervade l’avanguardia del Futurismo che predilige la rappresentazione della velocità e della modernità, rompendo con i canoni tradizionali naturalistici. Questo movimento pervase anche la letteratura.
L’utopia rivoluzionaria, infine, accetta l’industrializzazione ma in modo critico, denunciandone i limiti e i difetti, e ne progetta una versione alternativa da attuarsi attraverso un cambiamento rivoluzionario. Marx prevede l’eliminazione dello Stato e della divisione del lavoro proprio grazie alla “rivoluzione proletaria”. Nell’ambito delle arti figurative, l’utopia rivoluzionaria è presente nel movimento surrealista secondo il quale questa deve essere affiancata ad una liberazione individuale basata sulla scoperta dell’inconscio. È proprio la surrealtà che deve essere sostituita alla “normalità” della realtà borghese.

Conclusione
Facendo questa ricerca ho voluto dimostrare come il contenuto onirico possa assumere diverse forme e valenze. Il lavoro di tutti gli autori citati dimostra come il sogno possa influenzare la nostra vita in ogni ambito ed è inoltre importante il modo in cui ci si rapporta con questo aspetto della vita. L’arte, per esempio, può essere un rifugio sicuro per esprimere questo tipo di contenuto e dimostra come questo possa influenzare la vita in modo sicuro e positivo (ne è un esempio Mary Shelley che partendo da un sogno crea un capolavoro).

Bibliografia e sitografia
Surrealismo-Salvatore Cellura
http://guide.supereva.it/sogni/interventi/2009/04/le-onde-elettromagnetiche-influiscono-sui-sogni
http://www.psicoanalisi.it/freud-2/2826#.V1hTmJGLTIU
https://it.wikipedia.org/wiki/Sogno
https://www.skuola.net/appunti-italiano/leopardi-giacomo/sogno-letteratura-leopardi-pascoli.html
http://salvatoreloleggio.blogspot.it/2013/02/broadacre-city-utopia-e-disurbanistica.html

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