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Sintesi
Inglese: De Profundis di Oscar Wilde
Italiano: L'esclusa di Pirandello
Latino: Hecyra di Terenzio
Storia: L'affaire Dreyfus
Storia dell'arte: Autoritratto con carta d'identità di Felix Nussbaum
Estratto del documento

Erica Tricarico IIIA Classico Prejudice is just ignorance

1. Inglese: De profundis, Oscar Wilde

First of all the title it’s not of the author himself, but the editor Robert Ross, who was one

of Wilde's beloved friends that gave this title. We can consider it probably one of the

longest letter ever written (50.000 words) and it was read by the addressee, Alfred Douglas

also known as Bosie, only in a court. In fact Oscar Wilde wrote in during his long period of

th

imprisonment. On the 25 May 1895 he was condemned to two years of penal servitude

because he was judged guilty for gross indecency. After that the judge Wills gave him the

maximum penalty, but he felt it insufficient about it, because the law was recently

modified to make it much more humanitarian, while the previous one punished the

homosexuality crime with the capital punishment. This work anyway became a symbol in

many senses: it’s the symbol of an artist imprisoned by a narrow minded society closed in

its respectability; symbol of an unappreciated and a trampled love; symbol of desperation

for a relationship which brought to ruin; symbol of a pure soul dirtied by narrow

prejudices. In this intimate letter, Wilde dedicates to his lover Bosie both tough scolding

and loving words. In fact the author could never separate from his profound love, a love

which brought him to be condemned for indecency. This homosexual relationship will cost

Wilde the freedom and credibility in front of the society that first adored and praised him

and then humiliated him without any care for his literary and poetic talent.

2. Italiano: L’esclusa, Luigi Pirandello

Originariamente intitolato Marta Ajala, è il primo romanzo di Luigi Pirandello. L’opera

affonda le sue radici in una cittadina della provincia siciliana durante gli ultimi anni dell’

Ottocento. L’autore, infatti, lavora sullo sfondo tipico della letteratura verista, ricca di

dinamiche sociali ben descritte nei loro pregiudizi e nelle loro sanzioni; a questo aggiunge

una vicenda che anticipa i paradossi del dramma esistenziale, del contrasto fra sostanza e

apparenza , che saranno caratteristici della sua produzione successiva. Nell’Esclusa, la

protagonista della vicenda, la giovane Marta, sposata con Rocco Pentagora e in attesa di un

figlio, viene scacciata dal marito perché ritenuta colpevole di adulterio. Il fondamento di

questa pesante accusa è la corrispondenza di carattere filosofico-letteraria e non amorosa,

che la giovane ha avuto con un suo ammiratore, l’avvocato Gregorio Alvignani. Per questo

motivo, è disprezzata da tutti e nemmeno in famiglia riesce a trovare comprensione per la

sua sfortunata condizione. Infatti la mentalità comune si basa sul “cosa dirà la gente” e il

timore dello scandalo diventa il credo su cui impostare la vita e le relazioni sociali.

L’arretratezza e l’ignoranza della gente assecondano le maldicenze, la curiosità e l’ipocrisia.

Al pregiudizio si accostano anche il formalismo e il maschilismo. Infatti, la società delineata

da Pirandello evidenzia come il matrimonio si riduca a rapporti gerarchici precostituiti dove

l’uomo è il padrone e la donna un soprammobile in attesa di sistemazione. Il rapporto di

coppia esclude ogni forma di dialogo aperto ed egualitario, coprendo sotto il formalismo gli

impulsi e i sentimenti autentici.

3. Latino: Hecyra, Terenzio

L’Hecyra è una commedia che si differenzia dalle altre terenziane. In essa si ritrova una

morale che abbatte i muri del pregiudizio, soprattutto femminile. La suocera Sostrata,

viene accusata di aver portato discordia tra il figlio Panfilo e la nuora Filumena, causando

l’allontanamento di quest’ultima. In realtà l’allontanamento è dovuto al fatto che la

giovane donna è incinta di un figlio che crede essere illegittimo, frutto di una violenza

subita, ma che in realtà è figlio di Panfilo, il quale si scopre essere lui l’aggressore, grazie ad

un anello che aveva sottratto a Filumena e donato a Bacchide, anello che porterà allo

scioglimento della vicenda. La struttura della commedia porta gli spettatori a constatare

che l’apparenza inganna, che anche chi riveste i ruoli più ingrati può essere migliore

dell’immagine stereotipata che comunemente se ne ha: le suocere, quindi, possono essere

affettuose e comprensive come Sostrata, le prostitute possono essere sincere e di nobili

sentimenti, come Bacchide, disposta a sacrificare il proprio interesse personale per fare del

bene al giovane che un tempo l’ha amata. Sostrata, a differenza di tutte le altre si era

sempre dimostrata una suocera disponibile e generosa con la nuora. Bacchide, si sente

orgogliosa di se stessa per ciò che ha fatto, a differenza delle altre donne come lei, che non

hanno a cuore la sorte dei loro clienti, e non si sarebbero comportate allo stesso modo.

4. Storia: L’antisemitismo nell’Affaire Dreyfus

L’antisemitismo non fu solamente un fenomeno scatenatosi in Germania durante la

Seconda Guerra Mondiale a causa di Hitler, bensì già dal secolo prima era un’intolleranza

diffusa. Infatti, durante l’Ottocento non può passare inosservato il noto Affaire Dreyfus in

Francia durante la Terza Repubblica in Francia. Il caso occupa gli anni tra il 1894 e il 1907 e

può essere considerato il primo episodio di prassi politica persecutoria contro un ebreo.

Nella Francia umiliata dalla battaglia di Sedan e piegata dalle condizioni del trattato di

Francoforte si era diffusa l’equivalenza tra ebreo e spia. Alfred Dreyfus era un ufficiale

francese di famiglia ebrea, accusato di spionaggio favore della Germania. Da subito

l’opinione pubblica francese si divide in dreyfusardi, coloro che erano convinti della sua

innocenza, e antidreyfusardi, coloro convinti invece della sua colpevolezza perché, in

quanto ebreo, non può che essere una spia. Tra i primi figurava anche Emile Zola, il quale

scrisse, sotto forma di lettera aperta al Presidente della Repubblica, su L’Aurore del 13

gennaio 1898 un celebre atto d’accusa (J’accuse) contro i vertici dell’esercito francese. Alla

fine, Dreyfus è dichiarato innocente: il vero colpevole è un nobile decaduto che aveva

venduto informazioni militari alla Germania, poiché bisognoso di denaro, in quanto

oppresso da debiti di gioco.

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