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di sbardy
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Scienza - I limiti della scienza articolo

LIMITI DELLA SCIENZA
Il tema che ho scelto per il mio percorso sulle materie da noi studiate in questi anni di Liceo Scientifico e approfondite in questo ultimo anno, é quello sui LIMITI DELLA SCIENZA con i vari collegamenti che esso comporta sia nelle materie umanistiche che in quelle scientifiche. Questo argomento mi ha molto interessata in quanto gli studi scientifici da me intrapresi fino ad oggi, mi impongono di approfondire una questione molto sentita relativa al rapporto tra scienza e morale ed ai limiti stessi della scienza che soprattutto con gli avvenimenti recenti ha subito dure critiche dall’opinione pubblica internazionale. Il rapido sviluppo della scienza ha sollevato e continua a sollevare una serie di problemi spinosi per gli strettissimi rapporti che lo legano a uno dei campi più delicati della morale. Se da una parte si é assunto nei confronti della scienza un atteggiamento più cauto sia per quanto riguarda le sue possibilità conoscitive, sia per quanto riguarda i suoi esiti pratici, dall’altra si ritiene che la scienza e la tecnica, se ben dirette possono aiutare individui e popoli a raggiungere sempre migliori condizioni di vita. Io, comunque, sono del parere che oggi, più di ieri é necessario ridimensionare la celebrazione della portata pratica della scienza, poiché essa può mettere nelle mani dell’uomo un potere gigantesco che rischia, se male usato, di annullare la vita sul nostro pianeta. Gli effetti della bomba atomica (La cui costruzione venne a costare 2,5 miliardi di dollari) ne sono un esempio. Come pure gli ultimi sviluppi raggiunti dalle scienze biomediche e soprattutto dall’ingegneria genetica, hanno riportato ed accentuato il distacco tra scienza e morale: la fecondazione artificiale, i trapianti di organi, l’eutanasia, la manipolazione dei caratteri ereditari risultati questi che hanno favorito e favoriscono in alcuni settori della cultura un vero e proprio processo alla scienza e un rifiuto scientifico tecnologico, che nelle sue punte più estremistiche costituisce l’esatto e dogmatico rovescio delle mitizzazioni del secolo scorso. Bisogna, insomma, convincersi della priorità dell’etica sulla tecnica del primato delle persone sulle cose, della superiorità dello spirito sulla materia. Con questo non significa che si deve mettere in discussione la ricerca scientifica in quanto tale, ma solo evitare che la scienza possa arrogarsi il diritto di “stravolgere” il corso dell’esistenza, o asservita al volere dei vari capi di governo, procurasse armi sempre più nocive. L’impegno degli scienziati deve essere, perciò solo quello di esplorare sempre più a fondo l'affascinate mistero dell’uomo, di sventare le minacce che , purtroppo incombono sul nostro pianeta in misura ogni giorno più grave. Gli scienziati , sono consapevoli delle dannose conseguenze dovute da un incontrollato utilizzo delle loro scoperte .
Infatti nel messaggio agli scienziati italiani scritto da Einstein viene sollevato questo problema:
“ .... Vediamo oggi delinearsi , per l’uomo di scienza , un tragico destino . Sostenuto dalle sue aspirazioni alla chiarezza e all’indipendenza esteriore , egli ha , con uno sforzo quasi sovrumano , forgiato da se stesso le armi del suo asservimento sociale e dell’annientamento della sua personalità .
Egli deve piegarsi al silenzio di chi detiene il potere politico , ed è costretto , come un soldato , ha sacrificare la propria vita , e ciò che è peggio a distruggere quella degli altri , anche se è convinto dell’assurdità di un tale sacrificio . “Egli vede con assoluta chiarezza che la situazione determinata dalla storia per cui soltanto gli stati possono disporre del potere economico e politico , e quindi anche di quello militare , deve condurre alla distruzione totale . Egli è cosciente che l’uomo può essere ancora salvato soltanto cambiando i metodi della forza bruta con un ordine giuridico soprannazionale... ”Entro mura misteriose si perfezionano con fretta febbrile i mezzi di distruzione collettiva. Se si raggiunge questo scopo, l’avvelenamento dell’atmosfera da parte della radioattività e , di conseguenza , la distruzione di qualsiasi forma di vita sulla terra , entrerebbero nel novero delle possibilità tecniche . E’ tutto concatenato, in questo sinistro svolgersi d’avvenimenti. Ogni passo si presenta come inevitabile conseguenza del precedente. Al termine del cammino , si profila sempre più distinto lo spettro della distruzione completa . Noi non possiamo cessare di ammonire ancora e sempre; non possiamo rallentare i nostri sforzi per dare coscienza alle nazioni del mondo, e soprattutto ai loro governi , dell’immagine del disastro che essi debbono esser certi di provocare se non cambieranno atteggiamento gli uni verso gli altri , e la loro maniera di concepire il futuro. Il nostro mondo è minacciato da una crisi la cui ampiezza sembra sfuggire a coloro che hanno il potere di prendere grandi decisioni per il bene e per il male. La potenza scatenata dall’atomo ha tutto cambiato , salvo il nostro modo di pensare , e noi stiamo scivolando così verso una catastrofe senza precedenti. Perché l’umanità sopravviva un nuovo modo di pensare è indispensabile. Allontanare questa minaccia è divenuto il problema più urgente del nostro tempo”.

In questo percorso ho approfondito questi argomenti sviluppando il pensiero che ogni singolo autore ha espresso sul concetto della scienza e dei suoi limiti.
In Inglese ho scelto MARY SHELLEY che con il suo romanzo FRANKENSTEIN mostra un primo esempio di scienziato che manipolando un essere vivente crea un mostro che sfugge al suo controllo e lo uccide.
In Italiano sono stata colpita dai versi de “la Ginestra” di LEOPARDI “Qui mira e qui ti specchia, - Secol superbo e sciocco” dove con un passo decisamente polemico, l’autore deride l’ingenua vanteria umana che crede nel magnifico progresso e si illude di sicure conquiste.
In Latino ho scelto la figura di PLINIO IL VECCHIO , scrittore enciclopedico e naturalista del I secolo dopo Cristo, il quale in una sua opera afferma che La vita di quell’essere debole e fragile che è l’uomo può e deve essere migliorata , per mezzo dello studio della natura, ma senza che siano superati i limiti che la Natura stessa ha fissato .
In Fisica ho trattato gli studi sulla fissione nucleare, che se da una parte furono una grande scoperta per gli scienziati dell’epoca, dall’altra la loro applicazione pratica portò alla catastrofica realizzazione delle bombe atomiche.
La Storia del ventesimo secolo ha risentito molto dello sfruttamento delle armi nucleari da quel fatidico 6 agosto 1945 quando scoppiò la prima bomba atomica su Hiroshima e mi è sembrato doveroso scegliere la seconda guerra mondiale come periodo storico da trattare.
In matematica ho individuato la storia degli studi di vari scienziati sull’introduzione del concetto matematico di limite.
Un argomento di grande attualità é il buco dell’ozono che si ricollega agli studi di Scienze della Terra sull’atmosfera minacciata dall’inquinamento frutto del progresso incondizionato dell’uomo.
Molti sono stati i filosofi che hanno approfondito i problemi tra scienza ed etica. Tra questi mi é sembrato più interessante la teoria Kantiana dell’esperienza pura.
In Storia dell’Arte ho associato la visione del quadro di Gericault “La zattera della Medusa“ con l’immagine dell’uomo che sfida senza successo una natura superiore alle sue forze paragonata a quella dello scienziato sopraffatto dalla forza delle sue stesse scoperte.
Sulla base degli studi fin qui svolti posso concludere che qualsiasi scoperta scientifica sarà sempre legittima e ben accetta, a patto però, (da qui il mio concetto di limite della scienza) che non pretenda mai di assumere alcuna posizione di controllo o superiorità nei confronti della vita dell’uomo.

Data pubblicazione 23 Gennaio 2007, Ore 23:44 Data aggiornamento 23 Gennaio 2007, Ore 23:45
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