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Nine Stories, percorso
Nine Stories, percorso
Inglese - A PERFECT DAY FOR BANANAFISH and the terrible consequences of a World War on those who directly experienced it,
Confronto tra il personaggio di Seymour Glass e Septimus Warren Smith (Mrs. Dalloway, Virginia Woolf)
Storia - PER ESMÉ: CON AMORE E SQUALLORE e lo sbarco in Normandia come fattore decisivo per la fine del Secondo Conflitto Mondiale
Filosofia - TEDDY: l’ascesi, il Nirvana, il superamento della logica e la lacerazione del velo di Maya & I PERSONAGGI DEI RACCONTI DI SALINGER E IL SUPERUOMO NIETZSCHIANO: VISIONI A CONFRONTO
NINE STORIES: ANALISI DELLA SOCIETÀ DEL
SECONDO DOPOGUERRA ATTRAVERSO GLI
OCCHI DI SALINGER
Nine stories,
Di pubblicato da Jerome David Salinger nel 1953, mi ha colpito da
subito la sorprendente, quasi audace leggerezza e poeticità con cui tratta temi
pesanti e dolorosi quali la guerra e tutto ciò che ne consegue. La sua
narrazione non vuole mai edulcorare la reale crudeltà del mondo, solo fornirne
un’immagine da un punto di vita insolito, per il tempo: quello del bambino. Lo
scrittore dà ai bambini un ruolo pressoché fondamentale nelle sue storie, egli
suggerisce al lettore la possibilità di imparare da loro, non si limita infatti a
“dipingerli” come sciocchi, presenta personaggi dotati di un’incredibile
saggezza (un chiaro esempio è Teddy, un bambino prodigio, carico di sapienza
zen). Attraverso i loro occhi innocenti critica il conformismo e il materialismo
della società del tempo, trattando temi quali la morte, costantemente presente
dal primo racconto (“Un Giorno Ideale per i Pescibanana”) all’ultimo (“Teddy”),
la guerra, il sottile confine tra genio e follia e l’amore. Tali tematiche, quasi
abusate durante secoli di letteratura, non sono banalizzate da Salinger, che
mette in luce aspetti spesso trascurati con l’effetto di scuotere profondamente
l’animo del pubblico del secondo dopoguerra, che tentava di ricercare quella
stabilità che il Secondo Conflitto Mondiale aveva irrimediabilmente distrutto
attraverso il rifiuto dell’originalità e di tutto ciò che si discostava dai loro ideali
di perbenismo.
Questo libro ha svolto per me una sorta di funzione catartica. In un primo
momento non ne ho colto le più profonde sfumature (nonostante sia
impossibile cogliere tutte le sfumature che Salinger gli ha, anche
involontariamente, dato), tuttavia, in seguito a una pseudo crisi esistenziale
sono stata in grado di mettere assieme quantomeno parte dei tasselli; ciò mi
ha permesso di scorgere un vago accenno del complesso e meraviglioso
disegno che Salinger ha tracciato usando le tue parole, in un certo qual modo
elevandomi al di sopra della mera realtà sensibile.
I suoi racconti non sono mai fini a se stessi, dietro al loro significato più
superficiale (che in ogni caso non appare mai banale) si cela un più profondo
sentimento di angoscia e rifiuto. Salinger stesso, come alcuni dei suoi
protagonisti, ha sperimentato cosa vuol dire la guerra sulla sua stessa pelle.
Arruolatosi volontario nell'esercito dopo Pearl Harbour e assegnato a un corpo
di controspionaggio, fu infatti testimone di alcune delle più violente azioni
dell'offensiva alleata in Francia, Belgio e Germania: fu presente allo sbarco in
Normandia durante il D-Day (6 giugno 1944), alla liberazione di Parigi (25
agosto 1944), all'offensiva delle Ardenne (inverno 1945) e alla liberazione di
Kaufering IV, un satellite del campo di concentramento di Dachau (aprile 1945).
Dopo aver scoperto in prima persona le atrocità naziste, Salinger si fece
ricoverare in un ospedale psichiatrico di Norimberga per quello che allora
veniva genericamente definito un disturbo post-traumatico da stress. La
tematica delle devastanti conseguenze che la guerra ebbe sulla psiche di
coloro che dovettero affrontarla in prima persona si può vedere chiaramente
Un
nel racconto che apre la sua raccolta. Seymour Glass, il protagonista di
Giorno Ideale Per i Pescibanana, è un veterano della Seconda Guerra Mondiale
che manifesta comportamenti tipici di chi soffre dello stesso disturbo che per
anni afflisse Salinger. A differenza dello scrittore, però, che per sfuggire al
dolore si rifugiò in una sorta di ascesi isolandosi sia fisicamente che
emotivamente e da un punto di vista letterario (via di fuga che si potrebbe
definire tipicamente schopenhaueriana), il protagonista del racconto trova
conforto unicamente nel confronto con l’unico personaggio in grado di
condividere la sua visione del mondo: Sybil, la prima di una numerosa serie
bambini che si susseguono delle storie e attraverso il suicidio (via d’uscita dal
dolore totalmente anti schopenhaueriana).
L’esperienza di guerra di Salinger torna poi ad essere molto evidente nel sesto
Per Esmé: con amore e squallore,
racconto, il cui protagonista fa parte di un
gruppo di militari americani che partecipano allo sbarco in Normandia il 6
giugno 1944, a cui partecipò lo stesso autore.
In Teddy, poi, si coglie l’interesse di Salinger per la filosofia orientale, a cui lo
scrittore si avvicinò alla ricerca di una via di fuga dal dolore causatogli dalla
guerra. Teddy, il protagonista, è infatti un bambino di dieci anni carico di
sapienza zen, che attraverso la meditazione è in grado di uscire dalle
dimensioni finite be vedere Dio in tutte le cose.
A PERFECT DAY FOR BANANAFISH and the terrible
consequences of a World War on those who directly
experienced it
“Well. In the first place, he said it was a perfect crime the Army released him
from the hospital – my word of honor. He very definitely told your father there’s
a chance -- a very great chance, he said – that Seymour may completely lose
control of himself. My word of honor.”
A large-scale war like the Second World War (but, as we will later see, also the
First World War) will reshape the social and political background of the whole
planet but, moreover, there were serious consequences also for what concerns
the psychological stability of every individual. In particular soldiers, who were
obliged to live in constant contact with death and to experience aguish, a
deeper feeling than fear since caused by what we could define as “fear of
nothing”, a sort of vertigo due to the possibility of the annihilation of ourselves.
That’s why many of the survivors, after the war, couldn’t live their lives fully, as
finally conscious of the atrocities men are capable of, and found themselves
suffering from very serious mental illness such as depression or post-traumatic
stress disorder. That is the case of Salinger himself, who was admitted to a
psychiatric hospital in Nuremberg after discovering the atrocities committed by
the Nazis, but also of the characters of the first short story of this collection.
Seymour Glass is a twenty-eight year old war veteran on holiday in Florida
A Perfect Day for Bananafish
with his wife, Muriel. opens with a dialogue
between Muriel and her mother, where we find several references to the fact
Seymour may suffer from depression; Muriel’s mother stresses the facts she’s
worried for her daughter because of Seymour’s mental instability, letting
understand that she didn’t want him to drive, referring to some “funny
business with the trees” and saying that “it was a perfect crime the Army
released him from the hospital”. Moreover, when Seymour’s character finally
appears, we have the impression there’s something strange about him. His
behavior and his reactions to the outside world remind us of those of Septimus
Mrs. Dalloway,
Warren Smith form written by Virginia Woolf. As a matter of fact,
both Seymour and Septimus went through the war and they both experienced
its consequences on their psyches.
Septimus Warren Smith is an extremely sensitive man who can suddenly fall
prey to panic and fear or feelings of guilt. The cause of these feelings lies in the
death of his best friend, Evans, during the First World War. He is a ‘shell shock
case’, one of the victims of industrialised warfare. After the war, Septimus is
haunted by the spectre of Evans; he suffers from headaches and insomnia. He
cannot stand the idea of having a child; he is sexually impotent. As we saw in
the passage we analyzed in class, “Clarissa and Septimus”, there are several
sentences that convey the idea that Septimus suffers from depression. He’s
alienated from reality, he feels guilty, his reaction to his wife’s words is angry
and aggressive, he seems to panic and he shows his tendency to lose balance
when his intention to suicide is clearly stated. A Perfect Day for
On the other hand, when Seymour Glass is first named in
Bananafish we immediately have the impression that there’s something weird
about him. Apart from Muriel’s mother suggesting he possibly had strange (or
even dangerous) behaviors before, his appearance itself appears to us as a
somatization of his depression, as his pallor makes even the psychiatrist of the
hotel worry (“…he asked me if Seymour’s been sick or something. So I said—“
“Why’d he asked that?” “I don’t know, Mother. I guess because he’s so pale and
all”). Moreover, we notice that he suffers from hallucinations (he’s convinced
he has a tattoo while he doesn’t have any and he confuses yellow with blue),
he talks about strange things (the Bananafish) as if he was being delirious and
he reacts angrily when he thinks a woman is staring at his feet (“If you want to
look at my feet, say so,” said the young man. “But don’t be a God-damned
sneak about it.”). Mrs. Dalloway Nine Stories
Septimus Warren Smith in and Seymour Glass in are
both shell-shocked war vets, set adrift in peacetime society and unable to cope
with their surroundings and, in the end of the stories, as a result of their
psychic paralysis, they both suicide. The first jumps out of the window of his
room, while the latter “fires a bullet through his right temple”, as to express
their inability to reinstate in a society where they are no longer able to live and
where they feel strangers.
PER ESMÉ: CON AMORE E SQUALLORE e lo sbarco in
Normandia come fattore decisivo per la fine del
Secondo Conflitto Mondiale
“Siamo tutti tremendamente elettrizzati e ammirati dallo sbarco e ci auguriamo
che porti alla rapida fine della guerra e di un modo di vivere che è, a dir poco,
ridicolo.”
È l’aprile 1944, anche in questo caso il tema centrale del racconto è la guerra.
Per Esmé: Con Amore e Squallore, Un Giorno Ideale Per
tuttavia, a differenza di
i Pescibanana, è ambientato in pieno periodo bellico. Il protagonista è un
soldato facente parte di “un gruppo di circa sessanta militari americani che
seguono un corso di addestramento piuttosto specializzato in vista
dell’Invasione”. Tale corso è diretto dal servizio segreto inglese e si svolge nel
Devon, in Inghilterra. Al termine delle tre settimane di corso, il gruppo deve
trasferirsi a Londra, dove sarà poi assegnato a varie unità di fanteria e
aviotrasportate pronte per lo sbarco in Normandia. Ancora una volta Salinger
traspone nei suoi racconti ciò che anch’egli visse in prima persona. Il
protagonista (più tardi definito sergente X, quasi a voler sottolineare il fatto che
la guerra depersonalizza gli uomini rendendoli macchine prive di umanità)
intavola una conversazione con una ragazzina in una sala da tè, a confermare
la tesi dell’autore che solo i bambini e chi ha vissuto l’orrore della guerra è
vicino alla verità. Lui le rivela di essere uno scrittore, lei successivamente gli
chiede di scrivergli un racconto, ma non uno qualsiasi, uno che parli di
squallore, un racconto che sia realtà e non solamente l’immagine della realtà,
una realtà priva di illusioni e di aspettative.
Nella seconda parte del racconto, quella che Salinger stesso definisce
“squallida” e ”commovente”, che ha luogo alcune settimane dopo lo sbarco in
Normandia, il protagonista (ormai duramente provato dagli orrori dello stesso
sbarco a cui partecipò, tanto che anch’egli, come Seymour Glass nel primo
racconto, arriva a perdere la sua stabilità mentale) legge una lettera inviatagli
da Esmé datata il 7 giugno 1944, giorno successivo al D-Day.
Lo sbarco anglo-americano in Normandia avvenne il 6 giugno 1944, nonostante
fosse stato da tempo sollecitato da Stalin. Gli anglo-americani erano tuttavia
restii a fornire il loro impegno per tale operazione, in quanto la consideravano
molto rischiosa a causa delle fortificazioni difensive tedesche di cui era stata
munita la zona costiera (il cosiddetto “vallo atlantico”) e non si ritenevano
quindi militarmente pronti. Per attuare il piano, che prevedeva lo sbarco sulle