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Inglese - Thomas Stearns Eliot and 'The Waste Land'
Latino - Giovenale e la satira
Greco - Menandro e la crisi del teatro con l'ellenismo
+traduzione versi dall' Antigone di Sofocle
Italiano - Pirandello e le maschere
Filosofia - Freud e l'analisi della personalità
Geografia - La terra e i suoi moti
Fisica - I fenomeni magnetici fondamentali
Classe III B
ESAME DI STATO 2011/2012
[PERCORSO PLURIDISCIPLINARE DI SIMONA NICOLI’
CLASSE III B LICEO CLASSICO ‘G. STAMPACCHIA’]
“GIORGIO GABER: UN VIAGGIO DENTRO L’UOMO,UN VIAGGIO DENTRO LA SOCIETA’…”
Il percorso da portare all’esame di Stato, ce l’hanno ripetuto più volte, deve vertere su
qualcosa che ci interessa, ci travolge, ci colpisce, e (nello stesso tempo) su qualcosa che offra
lo spunto per affrontare tematiche differenti e di differenti ambiti. Non ho impiegato molto
tempo per capire cosa davvero mi interessasse; il vero problema è stato quello di capire che
dovevo davvero presentare ciò che più mi interessava, e non di prendere la strada più
semplice, ovvero quella che mi permetteva facili collegamenti pluridisciplinari.
Così ho deciso di ‘tuffarmi’ in questa impresa: realizzare un percorso che avesse al centro il mio
attore-cantante-personaggio preferito: il Signor G., e analizzare la varia gamma di tematiche
da lui affrontate nel corso della sua carriera, per decidere quali tematiche potessero
interessare a me, in relazione anche al mio percorso scolastico.
Giorgio Gaber vive in un’Italia scombussolata dagli eventi trascorsi: vive l’Italia Repubblicana,
vive l’Italia del ’68, della televisione, l’Italia dell’incertezza politica, del compromesso storico,
di Tangentopoli. Le sue canzoni, il suo teatro, i suoi spettacoli hanno sempre un sottofondo di
attualità. Gaber critica, si scaglia contro tutto e contro tutti, rimprovera la sua generazione. Ma
accanto alla critica del mondo che lo circonda, il Signor G. non perde di vista il mondo interiore
dell’uomo, i suoi conflitti, i suoi sentimenti, il suo rapportarsi con gli altri, l’amore, il pensiero, la
noia... Interiorità ed esteriorità sono per Giorgio strettamente legate, non si può star bene fuori
se non si sta bene dentro, ma dice anche che “ Sarei certo di cambiare la mia vita se potessi
cominciare a dire noi” (da Canzone dell'appartenenza).
Come dice il mio titolo, il viaggio insieme a Gaber è un viaggio ‘dentro l’uomo e dentro la
società’, e non solo la sua.
La società a lui contemporanea può essere sintetizzata dalla canzone-invettiva ‘Io se fossi Dio’,
che mi ha dato lo spunto per trattare della controversa questione politica del suo tempo e in
particolare del drammatico ‘caso Moro’. Questo per quanto riguarda l’ambito storico.
In ambito filosofico-letterario lo spunto mi è stato dato dalla canzone ‘Occhio, cuore, cervello’;
questa infatti mi permette delle riflessioni su Luigi Pirandello e Sigmund Freud, sulle maschere
che l’uomo moderno si costruisce e sulla sua scissione interiore, tra istinto e moralità.
L’ambiente dei suoi anni inoltre è un ambiente arido, dove tutte le ideologie sembrano andate
perdute, o si sono mescolate ad altre, risultando indistinte quando non inesistenti; è un clima
simile a quello di Thomas Stearns Eliot, che affronta il mondo del primo dopoguerra offrendo il
quadro di una ‘Waste Land’.
"La fine di una civiltà si rivela dallo scadere dei vecchi principi su cui si reggeva, ma anche
dagli atteggiamenti più banali della nostra quotidianità. La fine di una civiltà prevede da
), una
sempre l'assalto di orde barbariche, provenienti da qualche parte del mondo” (i Barbari
massima difficilmente contestabile che mi ha permesso di collegarmi con la fine dell’Età
Classica Greca, turbata dall’arrivo di Alessandro: è vero, anche la quotidianità cambia, basta
vedere come cambia la commedia con Menandro.
La poliedricità di questo grande personaggio mi ha offerto uno dei collegamenti più difficili. In
uno dei suoi primi album, Giorgio Gaber riprende con allegria alcuni testi di antichi autori latini
(Ovidio, Orazio.. e tra questi c’è anche Giovenale,di cui riesce a trasformare la Satira X in un
),
invito pacifista.
“Il mondo è una palla rotonda leggermente schiacciata ai poli. Ed essendo palla che fa? Rotola.
E' chiaro, che la Terra si muova non è una novità. L'ha detto qualcuno che tra l'altro deve
galera...” …qualcosa mi rimanda alla Terra e alle sue caratteristiche, ai
essere anche finito in
suoi moti e al suo campo magnetico…
Percorso pluridisciplinare di Simona Nicolì
Esame di Stato 2011/2012
GIORGIO GABER: UN VIAGGIO DENTRO L’UOMO E
DENTRO LA SOCIETA’…
"E se al mio Dio che ancora si accalora gli fa rabbia chi spara, gli fa anche rabbia il
fatto che un politico qualunque, se gli spara un Brigatista, diventa l'unico statista”
[da 'Io se fossi Dio', 1980] → STORIA: L'ITALIA DEL COMPROMESSO STORICO E
IL CASO MORO
"Ma oggi prova a pesare Annibale, ora che è solo cenere, e dimmi quanti grammi la
stadera segnerà"
[da 'Prova a pesare Annibale', 1970 (Satira X di Giovenale cantata)]
→ LATINO: GIOVENALE E LA SATIRA [Roma, città invivibile. Saturae 3 trad. vv. 232-
301]
"Se ti venisse in mente che niente ha resistito, la massa è morta dolcemente e
l’individuo si è addormentato. Il deserto, il deserto. L’illogica illusione che la voce si
disperda nel deserto. La grande sensazione di esser solo insieme a tutti nel
deserto"
[da ‘Il deserto’ 1984] → INGLESE: T.S. ELIOT AND “THE WASTE LAND”
"La fine di una civiltà si rivela dallo scadere dei vecchi principi su cui si reggeva,
ma anche dagli atteggiamenti più banali della nostra quotidianità. La fine di una
civiltà prevede da sempre l'assalto di orde barbariche, provenienti da qualche parte
del mondo se non addirittura da mondi diversi, che si insinuano nelle strutture
portanti e a poco a poco occupano tutti i posti del potere"
[da 'I barbari', 1996] → GRECO: MENANDRO E LA CRISI DEL TEATRO CON
L’ELLENISMO → IL COMICO NELLA TRAGEDIA: L’ANTIGONE DI SOFOCLE
[Creonte e la sentinella (trad. vv. 384-440)]
"L’interezza non è il mio forte, per essere a mio agio ho bisogno di una parte […] e
se mi va bene, se la parte mi funziona, allora mi sembra di essere una persona […].
Ma da oggi ho voglia di gridare che non sono mai stato me stesso e dichiaro senza
pudore che io recito come un fesso […] Se un giorno noi cercassimo chi siamo
veramente ho il sospetto che non troveremmo niente"
[da ‘Il comportamento’ 1976] → FILOSOFIA: FREUD E L’ANALISI DELLA
PERSONALITA’ → ITALIANO: PIRANDELLO E LE MASCHERE
"Il mondo è una palla rotonda leggermente schiacciata ai poli. Ed essendo palla
che fa? Rotola. E' chiaro, che la Terra si muova non è una novità. L'ha detto
qualcuno che tra l'altro deve essere anche finito in galera..."