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Collegamenti Ancora 100 passi, percorso
Latino - Satyricon di Petronio (La cena di Trimalcione).
Storia - Origini e sviluppi della mafia.
Inglese - United States as refuge for mobsters in the Roaring Twenties.
Italiano - Leonardo Sciascia, Prefazione a "Il giorno della civetta".
Chimica - L'ecomafia.
Storia dell'arte - Gaetano Porcasi, "Falcone e Borsellino".
Filosofia - Kierkegaard, il silenzio.
Dirà, infatti, “aedificavi hanc domum. Ut scitis, cusuc erat; nunc templumest.
Habet quattuor cenationes, cubicula viginti, porticus marmoratos duos,
susum cellationem, cubiculum in quo ipse dormio, viperae huius sessorium,
ostiarii cellam perbonam; hospitium hospites C capit.”
“ho costruito questa casa. Come sapete, era una topaia; ora invece è un
tempio. Ha quattro sale da pranzo, venti camere da letto, due portici di
marmo, di soprauna dispensa, la camera dove dormo io, il soggiorno di
questa vipera, la bellissima guardiola del portiere; la foresteria tiene cento
ospiti”
Alla fine, Trimalchione chiede agli schiavi di portarlo via in un sudario,
esortando gli invitati a celebrare un finto funerale “putate vos” ait “ad
parentalia mea invitatos esse”. Così finto che gli invitati sono costretti a
piangere per la grave perdita, e anche sua moglie è costretta a fingere.
Vengono costretti a fare discorsi funerari “fingite me” inquit “mortuum esse.
[6] Dicite aliquid belli”. Sicuramente cronologicamente, sono molto lontani
ma esattamente come nel funerale di Trimalcione, anche in quello di
Casamonica, noto mafioso romano, la marcia funebre, la messa e la
testimonianza postuma del prete sono stati atti di costrizione.
Ma cosa è la mafia e quando nasce?
Molti studiosi fanno partire la storia della mafia dall'Unità d'Italia perché è in quel
momento storico che si evidenzia un conflitto palese tra questa criminalità - che va
organizzandosi in maniera sempre più rigida - e lo Stato.
L'Unità d'Italia in Sicilia accelerò fortemente un processo di fine della struttura feudale
delle campagne, nel momento in cui integrò l'economia siciliana in quella del resto del
paese. Nelle campagne i grossi latifondisti, che avevano detenuto interamente il potere
fino a quel tempo, cominciarono ad aver bisogno sempre più di qualcuno che garantisse
loro un controllo effettivo delle proprietà, sia per difendersi dal brigantaggio, sia per
resistere alle nascenti pretese delle classi contadine per una più equa distribuzione del
prodotto del loro lavoro. Questo ruolo, che in altri paesi ed anche in altre zone d'Italia fu
tipicamente un compito affidato alla classe borghese imprenditoriale, venne assunto in
Sicilia da alcuni personaggi che presero il nome di "campieri" (perché controllavano i
campi) o "gabelloti", in quanto riscuotevano, per conto del padrone, le "gabelle". Quindi,
fin dal principio, la mafia si delinea come un'organizzazione che assume dei ruoli pubblici
per eccellenza, che altrove sono di competenza dello Stato.
La situazione sopra descritta andò avanti fino all'avvento del Fascismo. Mafia e Fascismo
entrarono in rotta di collisione in quanto entrambi volevano un potere assoluto e
l’esercizio della forza nazionale. Il 22 ottobre 1925 si insediò a Palermo il prefetto Cesare
Mori che incarcerò migliaia di uomini, senza troppe preoccupazioni se nel mucchio
finivano anche molti innocenti. Il 1927 viene ancor oggi ricordato come l'anno in cui
furono arrestati più mafiosi (ma forse anche più innocenti accusati di esserlo). Moltissimi
altri furono costretti a fuggire, per lo più "rifugiandosi" negli Stati Uniti, andando a
rimpolpare la nascente mafia italo-americana.
The United States has been the land of opportunity for many Italian and
Sicilian in the late nineteenth century.
America provided a natural refuge to many Sicilians and Italians , engaged in
mafia activities and sought by the Italian police . The mob took on an
important role as from 1920. In 1920, the State has created the Volstead Act ,
that is the first prohibition law regarding the sale of alcohol in the United
States and Canada . But , despite being born to fight crime , it has grown so
much that it becomes a real phenomenon resulted in the birth of
SPEAKEASY .
Speakeasies were places where some gangsters illegally sold alcoholic
beverages during Prohibitionism. Some speakeasies were similar to today's
club and bar. To enter into these bars, you had to tell a password to
doorperson. Even for the purchase of alcohol you had to talk in code, using
soft drink names such as fruit juices or animal names (for example monkey
was intended rum and horse liniment).
Speakeasies were found anywhere in the United States and Canada. even
underground, or hidden inside shops and other factories, especially in
Manhattan. For the transport of alcohol, gangster used graves, bottles, fake
books, coconut shells, garden hoses,
The people involved in this illegal business were gangster or criminal
organizations like Al Capone and his gangsters banda. The first american
gangster joined the Italians ones who emigrated in America especially from
Southern Italy , .Here Italians founded AMERICAN COSA NOSTRA which grew a
lot because of prohibition .
The Whisky was sold as a medicine in pharmacies on real or fake prescription.
Some industries, however, to create an alcoholic beverage, mingled the
water with some harmful substances.
Some smugglers created a corn liquor distilling the juice of the plant, but it
could cause blindness, paralysis and even death.
In the USA there were two groups of gangsters : the first with Al Capone
(SCARFACE ) that, more than anything, worked alone and was the head of the
crime . The second with Lucky Luciano , who was the "personification " of the
Italian Mafia in America , the most powerful mobster , but he gave great
importance to the friendship and alliance with other gangsters , Italian or
otherwise .
For this at the end of Prohibition , all the mobsters (thanks to Lucky Luciano),
put themselves together in large-scale in collaboration with gangsters and
criminal groups of other nationalities .
In Italia, il fenomeno Mafioso viene studiato e denunciato da un autore siciliano
Leonardo Sciascia. Sciascia si distacca dalla tradizione letteraria che per un secolo,
ha gravato tra i letterati la responsabilità di aver fatto cassa di risonanza a quella
mitologia mafiosa attribuendole quasi un alone romantico. Sciascia dunque rileva
una visione meno romantica della mafia.
(A ciascuno il suo Contesto
È grazie a Sciascia e il ) e all’antimafia che gli italiani hanno
incominciato a capire l’intreccio affaristico tra Potere, Lavoro e Società .
Depurata da ingenuità stilistiche e ideologiche, la lezione del neorealismo in Sciascia si è
tradotta nella costante attenzione a una realtà storica e umana, nella volontà di
comprenderla e farla comprendere, nell'ampliamento, quasi, dei confini stessi della
narrativa.
Il giorno della civetta è un romanzo di Leonardo Sciascia, terminato nel 1960 e
pubblicato per la prima volta dalla casa editrice Einaudi. Il racconto trae lo spunto
dall'omicidio di Accursio Miraglia, un sindacalista comunista, avvenuto a Sciacca nel
gennaio del 1947 ad opera della mafia. Sciascia aveva già iniziato a scrivere di mafia nel
1957 recensendo il libro di Renato Candida, comandante dei carabinieri ad Agrigento, al
La prima
quale l'autore si ispira per il personaggio, protagonista del romanzo, Bellodi..
edizione venne anticipata sulla Rivista "Mondo Nuovo" del 9 ottobre 1960 e la prima
edizione comparve con una "Nota" che dichiarava la verità sottintesa alla finzione
del romanzo scritta in una libertà non piena ma significativa nei confronti di una
letteratura che fino a quel momento aveva fornito della mafia una rappresentazione
apologetica e di una società che, negli organi politici e d'informazione, ne negava
addirittura l'esistenza. Lo stesso Sciascia dichiarò in seguito “Ho scritto questo
racconto nell'estate del 1960. Allora il Governo non solo si disinteressava del
fenomeno della mafia, ma esplicitamente lo negava.”. A quel momento, sulla mafia
esistevano inchieste e saggi che descrivevano la mafia quasi come una ideologia
una regola di vita, dei rapporti sociali, della politica. Ma come Sciascia scrive nella
sua nota “la mafia era, ed è, altra cosa: un "sistema" che in Sicilia contiene e muove
gli interessi economici e di potere di una classe che approssimativamente possiamo
dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel "vuoto" dello Stato (cioè quando lo
Stato, con le sue leggi e le sue funzioni, è debole o manca) ma "dentro" lo Stato. La
mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non
imprende ma soltanto sfrutta. Il giorno della civetta, in effetti, non è che un "per
esempio" di questa definizione.
Uno dei più pericolosi campi in cui la mafia ha un business illegale redditizio è l’ecomafia.
Il termine “ecomafia” è un neologismo coniato dall’associazione ambientalista italiana
“Legambiente” per indicare le attività illegali delle organizzazioni criminali, generalmente
di tipo mafioso, che arrecano danni all’ambiente. L’ecomafia, dunque, anziché trattare e
gestire i rifiuti speciali secondo le norme, li nasconde avvelenando l’aria, contaminando le
falde acquifere e i prodotti alimentari con diossina e sostanze cancerogene, inquinando
fiumi e le coltivazioni agricole.
I reati in questo campo possono avvenire in ogni fase del ciclo: produzione, trasporto e
smaltimento. L’azienda può dichiarare il falso su quantità o tipologia di rifiuti da smaltire.
Il nostro Paese è anche il crocevia di traffici internazionali di rifiuti pericolosi e materie
radioattive provenienti da altri paesi e destinati a raggiungere, ad esempio, via mare le
coste dell’Africa e dei paesi asiatici. Proprio sui traffici illegali verso la Somalia stava
conducendo un’inchiesta la giornalista Ilaria Alpi, uccisa a Mogadiscio con l’operatore
Miran Hrovatin nel 1994.
In particolare la storia di Ilaria Alpi e dialtre vittime di mafia, come lo stesso Peppino
Impastato, di chi l’ha combattuta o raccontata sono rievocate nelle tele di un pittore
siciliano, Gaetano Porcasi che ritrae le stragi avvenute per mano mafiosa, come
Barbara Asta e i suoi due figli uccisi nel fallito attentato contro il giudice Carlo
Palermo a Trapani nell’85. Gaetano Porcasi, nato a Partinico in provincia di Palermo,
mette sulle sue tele la storia della Sicilia e d’Italia.
Il dipinto “Falcone e Borsellino” è una rivisitazione dello scrittore italiano Leonardo
Sciascia: al centro ci sono gli uomini: Falcone e Borsellino. Poi ci sono i mezzi uomini
che ragionano dalla cinta in giù, e ancora gli ominicchi che sono tantissimi, sono i
burocrati e ancora i quaquaraquà. I suoi quadri prendono vita da un forte impegno
civile, è una pittura di forte impatto, di forte denuncia e di riscatto, di rivendicazione
per tutti quegli uomini onesti che hanno pagato col sangue.
Le tele di Porcasi diventano un mezzo comunicativo potentissimo perché hanno il
compito di manifestare, di comunicare, di rendere palese un fenomeno che è quello
della Mafia. E in questa finalità che la sua arte ricorda molto LA CARTELLONISTICA
Italia, il manifesto assume un ruolo più rilevante ed
dell’inizio del XX secolo in
autonomo. Si ricorre a pubbliche affissioni per comunicare con una popolazione
estremamente ristretta ed analfabeta.
Allo stesso modo, Porcasi, un secolo più tardi, attraverso le sue opere, vuole
sconfiggere quell’ignoranza, nel vero senso della parola, di alcuni strati della società
di zone in cui è forte la matrice mafiosa. L’indifferenza e l’ignoranza della
popolazione, nelle tele di Porcasi, non sono che l’omertà, rappresentati come i muti,
i “mamma santissima”, tutti quegli uomini che rimangono in silenzio, gli omertosi,
coloro che voltano le spalle a questa grande problematica che è la mafia.
Peppino Impastato scriveva che la mafia uccide esattamente come il silenzio.
Il silenzio è un comportamento mafioso. Ad avviso di Kierkegaard, la
taciturnità è un carattere demoniaco, in quanto contrassegnato dalla rinuncia
non solo alla parola, ma anche della scelta della parola, alla scelta,
contestualizzando, di ribellarsi e denunciare. L’essenza del diavolo è la
taciturnità. A tal proposito Kierkegaard racconta un aneddoto: per far cadere
l’uomo nel peccato, il diavolo ci mise ben 3000 anni, durante i quali non fece