
Proprio nei giorni in cui i diplomandi del 2025 stanno affrontando il loro Esame di Stato, è doveroso parlare della Maturità 2026. Sembrano essere in arrivo, infatti, sostanziose. Che in larga parte ruotano proprio attorno ai due termini appena citati: Esame di Stato e Maturità. Ma non solo.
Come ha lasciato intendere il Ministro dell’Istruzione e del Merito, le regole attuali secondo cui si svolge l’esame potrebbero cambiare dal prossimo anno. Come sarà strutturata la Maturità 2026? Cosa ci sarà di diverso rispetto all’esame che dovranno sostenere i maturandi di quest’anno? Proviamo a proiettarci in avanti.
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Le novità della Maturità 2025
Anche con la Maturità di quest’anno, va detto, qualche aggiornamento è stato introdotto. Oltre allo "sblocco" del PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) come requisito di ammissione all’Esame di Stato, così come previsto dall'ultima riforma, il cambiamento più rilevante ha riguardato la stretta sul voto in condotta. Se quest’ultimo è pari a sei decimi, il candidato dovrà redigere un elaborato in materia di cittadinanza attiva e solidale e discuterne in sede di colloquio orale.
Il voto in condotta incide anche sui crediti necessari per l’ammissione all’esame: i 40 crediti di punteggio più alto possono essere assegnati solo agli alunni che hanno ottenuto da nove decimi in su.
Quali sono i possibili cambiamenti della Maturità 2026?
Le principali modifiche della Maturità 2026 riguarderanno, invece, soprattutto la denominazione e il colloquio orale.
Sul primo punto, l'obiettivo di Valditara è quello di ripristinare il nome "esame di Maturità". Dunque, non più né Maturità né Esame di Stato.
Perché questa scelta? Per dare un ruolo definito alle finalità di un passaggio così importante: "Siamo in un’epoca in cui gli adulti tendono a tornare adolescenti e gli adolescenti non hanno un riferimento certo", ha detto il Ministro dell'Istruzione e del Merito. In pratica, si vuole spingere sul concetto di "maturità", intesa in senso più generale, nella vita.
Il secondo cambiamento, invece, dovrebbe comportare la trasformazione dell’orale da una mera interrogazione a una vera e propria prova multidisciplinare, che permetta di dare una valutazione più complessiva dello studente. Il tutto senza trascurare le esperienze acquisite fuori dall’ambiente scolastico, alle quali sarà dato un peso maggiore.
PCTO, Curriculum dello Studente e Educazione Civica: per loro maggiore peso
Grazie alla nuova struttura del colloquio orale, il PCTO, il curriculum dello studente, le attività di orientamento e l’educazione civica assumeranno un ruolo sempre più centrale. Il fine è quello di far emergere la maturazione complessiva dello studente. A quanto pare il Ministero sta già lavorando per definire la nuova struttura dell’esame, che con tutta probabilità potrebbe cambiare già dal prossimo anno.
Cosa non cambierà all'esame di Maturità?
Nonostante le novità annunciate, sembra che tutto il resto rimarrà comunquen invariato. Alla Maturità 2026 troveremo sempre le due prove scritte. Il tema di italiano e la prova relativa alle materie di indirizzo manterranno la stessa struttura degli anni passati e lo stesso vale per l’assegnazione dei crediti.