
Quasimodo il più difficile
La traccia più ostica, a detta degli studenti, pare sia stata l’analisi del testo della poesia di Salvatore Quasimodo “Alla nuova luna”: è stata indicata come quella meno affrontabile da circa 3 su 10. A seguire il testo argomentativo di carattere storico-politico - incentrato sul testo “L’idea di nazione” di Federico Chabod - considerato particolarmente complesso da un quinto abbondante (21%). Al terzo posto un altro testo argomentativo: quello che partiva da uno stralcio del libro di Oriana Fallaci “Intervista con la storia”, selezionato come tema più complicato dal 13% degli intervistati.
@skuolanet Finita la #primaprova: Quasimodo, Moravia, Piero Angela... Come se la sono cavata i maturandi? Gli lo abbiamo chiesto (a caldissimo) #maturità2023 #skuolanet suono originale - Skuola.net
Leggermente più abbordabili sono state giudicati il tema d’attualità sulla Maturità - con al centro la discussa lettera degli intellettuali contro l’ex ministro dell’Istruzione Bianchi - l’analisi del testo “Gli indifferenti” di Alberto Moravia e il testo argomentativo sulla tecnologia con protagonista Piero Angela: ciascuna è stata giudicata la traccia più impegnativa dal 10% del campione. La palma di traccia più facile, invece, è stata appannaggio del tema di attualità su WhatsApp e la questione dell’attesa, partendo da un articolo del giornalista Marco Belpoliti; che guarda caso è stata anche la più scelta a livello nazionale.
Pochi hanno studiato Quasimodo e Moravia a scuola
A “costruire” la classifica delle tracce è stata, in larga parte, l’esperienza scolastica dei maturandi. Almeno di quelli raggiunti dal sondaggio. Quasi 2 su 3 hanno sottolineato il fatto che non avevano affrontato in classe né Quasimodo né Moravia. Circa 1 su 4 aveva parlato solo del primo. Appena l’11% li aveva approfonditi entrambi. Così come circa 1 su 5 pare non si sia mai confrontato con i docenti su nessuno degli spunti inseriti nelle altre tipologie di traccia, mentre solo 4 su 10 li ha sviscerati tutti o quantomeno la maggior parte. Sconosciuta ai più (54%) anche Oriana Fallaci. È andata molto meglio al cospetto di Piero Angela, noto a 9 maturandi su 10.
Ecco perché, alla fine, solamente 1 su 10 ha detto che sarebbe stato in grado di argomentare su tutti gli spunti, mentre un quinto (20%) ha trovato difficoltà addirittura nella traccia selezionata. E perché in parecchi si sono abbandonati alla tentazione di copiare: l’11% confessa di esserci riuscito, un altro 7% non l’ha fatto solo per manifesta impossibilità. E ora? Sotto con la seconda prova: la maggior parte dei maturandi (57%), non appena archiviato lo scritto di Italiano, si è subito buttato a capofitto nel ripasso per quello “di indirizzo”.
“Ancora una volta le tracce di Maturità sembrano essere scollate dalla scuola reale, almeno stando ai giudizi dei maturandi: solo 1 su 10 dichiara di essere stato sufficientemente preparato per poter svolgere tutte le proposte ministeriali. Il problema non è però nel ministro di turno, che avalla delle idee partorite dagli esperti preposti a Viale Trastevere. È soprattutto la prassi scolastica a essere distante dalle indicazioni nazionali sulle quali poi si basano le tracce ministeriali. Basti pensare che più della metà degli intervistati non ha svolto in classe autori moderni, ma non troppo, come Quasimodo e Moravia. Per non parlare della storia moderna: metà dei maturandi non è riuscita a studiare in classe eventi più recenti della Seconda Guerra Mondiale”, così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.