
L'ultimo anno del liceo scientifico è un incubo per le prof di latino: infatti i ragazzi, preoccupati per la prova di matematica alla Maturità 2014, si esercitano soprattutto su questa materia dimenticando le versioni di latino.
Ma è da qualche anno che scatta, da parte delle prof che insegnano la lingua antica più odiata dagli studenti, la minaccia che la materia appaia come d'incanto tra quelle scelte per la seconda prova scritta della Maturità 2014, che a fine gennaio saranno pubblicate insieme a quelle dei commissari esterni. Questa pulce nell'orecchio inquieta e angoscia i poveri maturandi scientifici: ma da dove viene questa voce di corridoio ed è effettivamente possibile che accada questa triste evenienza?
VOCI DI CORRIDOIO
- Lo spauracchio del latino terrorizza gli studenti dello scientifico, tanto che in rete si trovano ovunque gli appelli disperati di maturandi che chiedono se esista l'effettivo rischio di ritrovarsi Cicerone o Seneca al posto delle equazioni. Addirittura, quando era in carica l'agguerrito Ministro Letizia Moratti, su alcuni forum si vociferava che si volesse inserire proprio la lingua antica tra le possibili materie della seconda prova scritta allo scientifico. Ma nonostante questi timori, niente di tutto ciò si è mai verificato, anche se spetta al Ministro scegliere materie e tracce d'esame, e ha effettivamente la facoltà di cambiare totalmente le carte in tavola.
MA E' DAVVERO POSSIBILE?
- Detto questo, anche se niente vieta al ministro Carrozza di assegnare come seconda prova di maturità al liceo scientifico una versione di latino, è altamente improbabile che questo accada. Durante l'intervista con Skuola.net, l'ispettore Luciano Favini, Coordinatore Struttura Tecnica Esami di Stato del Ministero della Pubblica Istruzione, ci ha assicurato che il latino non è mai uscito come materia di seconda prova alla Maturità scientifica e che, nella scelta delle materie, si cerca sempre di mantenere alla seconda prova quelle caratterizzanti del percorso di studi che gli studenti hanno effettuato.
Carla Ardizzone