Maturità 2025, che immagine potrebbe uscire all'orale?

Se entrando in aula, per sostenere il colloquio orale della Maturità 2025, ti trovassi davanti un’immagine, sapresti da dove partire? Può succedere davvero: un quadro, una vignetta, una fotografia, una mappa o persino una scena di film possono essere lo spunto iniziale per il tuo colloquio.

A quel punto, il tuo compito sarà costruire un discorso personale e multidisciplinare, capace di legare insieme quanto studiato in questi anni.

Un’impresa? Forse. Ma anche l’occasione per dimostrare la tua capacità di fare collegamenti, analizzare, riflettere e presentare le tue idee con chiarezza. E per aiutarti nella preparazione, ecco dei suggerimenti e collegamenti disciplinari utili per affrontare al meglio questa parte dell’esame.

Come funziona il colloquio orale della Maturità 2025

Il colloquio orale dell’Esame di Stato 2025, ricordiamo, inizierà con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione: un testo, un documento, un grafico, un’opera d’arte o, sempre più spesso, un’immagine visiva. Questa diventa il punto di partenza per costruire un percorso interdisciplinare che metta in gioco tutte le conoscenze acquisite durante il percorso scolastico.

Il candidato non deve limitarsi a descrivere cosa vede, ma interrogarsi sul significato dell’immagine e sui possibili collegamenti con letteratura, storia, filosofia, arte, scienze e attualità.

Dopo questa prima parte, l’esame prosegue con l’esposizione dei PCTO, una riflessione su Educazione civica e il commento del Curriculum dello studente. 

L’analisi dell’immagine iniziale resta però uno snodo centrale: è lì che si gioca l’apertura del discorso e, di riflesso, gran parte dell'esito del colloquio.

Un'immagine storica: le trincee della Prima guerra mondiale

Un’immagine di trincea, simbolo della Grande Guerra, può aprire un discorso ricco di suggestioni. In letteratura italiana, si possono collegare le poesie di Ungaretti, scarnificate e intense, o magari, im contrapposizione il tono eroico di D’Annunzio o alla visione ideologica di Marinetti.

Sul piano artistico, questo discorso apre le porte al Futurismo, che celebra la guerra come slancio vitale. Dopo il conflitto emergono opere disilluse come quelle di Otto Dix e Paul Nash, che mostrano il volto devastante della guerra. In filosofia, si possono evocare riflessioni come quelle di Bertrand Russell, pacifista convinto, oppure i pensieri più complessi di Wittgenstein, Bergson e Lenin.

In inglese, Hemingway racconta il trauma del conflitto in Addio alle armi, mentre in francese Apollinaire sperimenta nuove forme con i suoi Calligrammes. Anche le scienze offrono spunti: la Prima guerra mondiale ha accelerato la medicina, lo sviluppo di tecnologie belliche e la comunicazione via radio.

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Un quadro: Il bacio di Hayez e il tema dell’amore

Un’immagine come Il bacio di Francesco Hayez può condurre verso il tema dell’amore, analizzabile sotto molteplici aspetti. In arte, accanto a Hayez, si possono citare Il bacio di Klimt o le opere di Frida Kahlo, dove il sentimento si fonde con identità e sofferenza.

In letteratura italiana, si può passare dall’estetismo sensuale di D’Annunzio all’ironia fredda di Svevo, dal pessimismo romantico di Foscolo e Leopardi alle nevrosi borghesi. In inglese, Romeo and Juliet resta un riferimento centrale, così come le relazioni conflittuali di Wuthering Heights o l’evoluzione sentimentale di Pride and Prejudice.

Sul fronte scientifico, si può parlare degli ormoni che regolano l’innamoramento, come ossitocina e dopamina. Filosoficamente, l’amore si presta a interpretazioni diverse: da Platone a Kierkegaard, fino a Fromm, che lo definisce come atto di responsabilità e cura. L’educazione civica completa il quadro con una riflessione sull’amore come diritto, tra unioni civili, consenso e lotta contro la violenza di genere.

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Un’immagine geografica: una cartina e il tema del viaggio

Un’immagine che raffigura una cartina può condurre al tema del viaggio, sia come esperienza concreta sia come metafora. In letteratura italiana, il viaggio è esistenziale in Svevo, spirituale in Dante, malinconico in Foscolo e filosofico in Leopardi. In inglese, si può evocare La ballata del vecchio marinaio di Coleridge o Ulisse di Joyce, con la sua esplorazione quotidiana e simbolica.

In arte, il Romanticismo di Friedrich e l’esistenzialismo di Gauguin rappresentano viaggi interiori e interrogativi sull’identità. In storia, il viaggio si collega alle grandi esplorazioni di Colombo o Vasco da Gama, alle migrazioni verso le Americhe, fino ai viaggi spaziali del XX secolo.

Anche le scienze offrono collegamenti interessanti: dai viaggi nello spazio-tempo della relatività di Einstein, alle ipotesi sui wormhole e sulla nascita dell’universo. Il viaggio diventa così occasione per riflettere sulla curiosità umana, sull’evoluzione della conoscenza e sulla tensione verso l’ignoto.

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Un’immagine tecnologica: l’intelligenza artificiale

Un’immagine che rappresenta l’intelligenza artificiale può introdurre uno dei temi più attuali e trasversali. In letteratura italiana, si può partire da Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Pirandello, dove la macchina è vista come protesi alienante dell’uomo. In inglese, Brave New World di Huxley anticipa un mondo governato da scienza e tecnologia, in cui l’essere umano è ridotto a ingranaggio.

In filosofia, Heidegger riflette sull’essenza della tecnica, che riduce la realtà a calcolo e predispone l’uomo a una forma di passività. In storia, si può richiamare Alan Turing, figura chiave nella nascita dei computer e nella decrittazione di Enigma durante la Seconda Guerra Mondiale.

Anche l’educazione civica entra in gioco, con questioni legate all’etica dell’IA: tutela dei dati, responsabilità delle decisioni automatizzate, impatto sul lavoro. Le scienze, infine, offrono un campo naturale per esplorare l’intelligenza artificiale nei suoi risvolti tecnici, dalle reti neurali all’apprendimento automatico.

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