
Oggi martedì 19 febbraio si è svolta la prima simulazione nazionale di prima prova scritta di italiano.
Per aiutare i maturandi a prepararsi ad affrontare lo scritto di italiano di oggi e del fatidico 19 giugno.
Noi di Skuola.net seguiremo passo passo la simulazione di prima prova maturità 2019 del 19 febbraio.
Simulazione di prima prova Maturità 2019, tema di attualità sulla fragilità svolto: soluzione
Qui di seguito la soluzione del tema di attualità sulla fragilità svolto dai nostri tutor.Clicca qui se cerchi la traccia del tema di attualità sulla fragilità simulazione maturità
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Tema di attualità sulla fragilità tipologia C traccia svolta
PROPOSTA DI SOLUZIONE PER LA SIMULAZIONE PRIMA PROVA DI MATURITÀ 2019TRACCIA: Italiano
ARGOMENTO: Esempio Tipologia C – Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità, Vittorino Andreoli, L’uomo di vetro. La forza della fragilità, Rizzoli 2008.
A cura di Sara De Leonardis
Insegnante di Italiano su Skuola.net Ripetizioni
La citazione proposta, tratta da un saggio dello psichiatra Vittorino Andreoli, pone la consapevolezza della propria fragilità e della debolezza come elementi di forza autentica nella condizione umana. Rifletti su questa tematica, facendo riferimento alle tue conoscenze, esperienze e letture personali.
Puoi eventualmente articolare la tua riflessione in paragrafi opportunamente titolati e presentare la trattazione con un titolo complessivo che ne esprima sinteticamente il contenuto.
Svolgimento
La fragilità è la grandezza dell’uomo
La sensibilità di noi moderni è solita accostare la fragilità ad un’incapacità dell’individuo di fronteggiare i problemi che la vita gli pone davanti.
Tale impietosa lettura della fragilità umana è aspramente criticata dallo psichiatra Vittorino Andreoli. In un illuminante passo tratto dal suo saggio L’uomo di vetro. La forza della fragilità lo studioso mette in discussione alcune delle più comuni idee sull’idea di fragilità. Andreoli discute il fatto che la fragilità debba essere accomunata alla debolezza, sostenendo che invece la fragilità ha il vantaggio di generare la comprensione dei bisogni propri dell’essere umano. Secondo lo studioso, una società che riflette sulle proprie fragilità diventa più forte delle altre che invece le ignorano. Il motivo è semplice: lo studio e l’analisi delle debolezze di un sistema conduce inevitabilmente ad un miglioramento dello stesso. Ciascun uomo non dovrebbe celare a se stesso le proprie debolezze, bensì viverle e mostrarle fieramente agli altri. Una società che convince gli uomini a nascondere e vergognarsi delle proprie fragilità, nota giustamente Andreoli, è una società che li vuole succubi di un sistema di forza, che decide di usare la violenza della paura piuttosto che la gentilezza del dialogo e del confronto. La fragilità per lo studioso è, inoltre, capace di regalare alla società civile la salute.
A questo proposito, mi sembra interessante proporre un confronto tra fragilità psichica e fragilità fisica. A livello fisico, la “fragilità” si definisce come una condizione di vulnerabilità di un organismo, il quale viene a trovarsi in una particolare condizione di rischio. Questa idea di fragilità getta luce sulla particolare condizione dell’essere umano: a metà tra spirito e corpo. La fragilità che tocca il corpo risulta essere, a mio parere, completamente diversa rispetto alla fragilità che influisce sull’animo umano. Per chiarire questo punto, possiamo nuovamente servirci delle parole di Vittorino Andreoli, il quale riconosce la fragilità come un rimedio per i problemi della società; egli infatti afferma che la fragilità può essere considerata fondamento della saggezza la quale è “capace di riconoscere che la ricchezza del singolo è l'altro da sé”. La fragilità dell’uomo, quindi, sembra creare un legame di solidarietà tra uomini: se la mia fragilità è capace di dare forza a quella di un altro allora l’intera società poggerà su un sentimento di solidarietà, capace, secondo Andreoli, di promuovere la “salute sociale” e di conseguenza la serenità degli uomini.
La differenza che, quindi, emerge tra una condizione di fragilità fisica e una di fragilità emotiva consiste, a mio parere, in questa possibilità di condivisione delle esperienze. Se da un lato la fragilità fisica che colpisce un individuo deve essere considerata come un’inevitabile perdita di uno o più comandi delle funzioni vitali, la fragilità psichica, al contrario, sembra contribuire ad una potenziale opportunità di arricchimento per l’individuo. In altri termini, l’errore comunemente commesso da quelli che ritengono la fragilità come espressione della miseria umana proviene dal fatto che la considerano alla stregua di una debolezza fisica.
Un’altra interessante riflessione sul tema della fragilità che vorrei richiamare, infine, proviene dal filosofo latino Lucio Anneo Seneca. Anch’egli ragiona sulla condizione di fragilità dell’animo umano, sottolineando l’innata debolezza e fragilità dell’uomo che teme la morte e ha paura del tempo che fugge. Il pensiero del filosofo sulla vita, infatti, si sofferma soprattutto sul senso della fugacità del tempo che sembra accentuarsi sempre più col trascorrere degli anni.
La riflessione di Seneca, diversamente da quella di Andreoli, guarda soprattutto agli aspetti “umani” della fragilità piuttosto che a quelli “sociali” e “comunitari”. Entrambi comunque, per mezzo delle loro riflessioni, sono capaci di restituirci un’immagine positiva della fragilità umana. L’uomo che rifiuta le proprie fragilità non è un uomo forte ma un uomo che rifiuta uno dei tratti distintivi della sua umanità. Pertanto, in conclusione, possiamo dire che la dignità dell’uomo consiste proprio nel riconoscimento delle proprie debolezze, e che la fragilità è la grandezza dell’uomo.
Maturità 2019: novità della prima prova di italiano
Uno dei motivi che contribuisce a destare preoccupazione per la Maturità 2019 è proprio il suo carattere di novità e di riforme per le prove che ne sono alla base. Per ciò che riguarda il tema di italiano infatti, se da una parte il tempo massimo previsto per lo svolgimento rimane fisso a 6 ore, invece l’assetto delle tracce subisce dei cambiamenti.L’era del tema storico, del saggio breve e dell’articolo di giornale è finita per lasciare il posto a ben sette tracce suddivise in tre tipologie:
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• 2 tracce di analisi del testo (Tipologia A);
• 3 tracce di testo argomentativo (Tipologia B);
• 2 tracce per il tema di attualità (Tipologia C).
Maturità 2019: novità delle simulazioni
L’analisi del testo corrisponde alla tipologia A e prevede la lettura di un brano a cui segue una breve sintesi dell’autore (spesso del ‘900), proprio per agevolare la comprensione degli argomenti citati nel brano. Per verificare quindi l’assimilazione dei concetti chiave, agli studenti è richiesta per prima cosa la stesura di un breve riassunto su ciò che stato letto.Per sviluppare l’analisi del testo è necessario poi rispondere ad alcune domande sia sul contenuto che sullo stile ed infine di redigere un testo che elabori i contenuti del brano facendo riferimento alla storia e alla cultura di cui è intriso.
Per ciò che riguarda la tipologia B, il testo argomentativo, prevede una parte di analisi (con domande volte a verificare l’assimilazione dei contenuti e delle scelte stilistiche), e una di commento in cui si devono argomentare appunto le proprie riflessioni sulla base non solo delle conoscenze scolastiche acquisite, ma anche di quelle extrascolastiche (letture di libri e giornali, film ecc), in cui è possibile quindi fare riferimento alla propria esperienza.
Come indicato da Serianni, il testo argomentativo non si risolve più nella banale contrapposizione tra una tesi e un’antitesi ma richiede una capacità di armonizzare i collegamenti fra più saperi e conoscenze, mantenendo sempre una coerenza nei contenuti e una coesione nelle forme.
La tipologia C infine è quella propria del tema di attualità, anch’esso di carattere espositivo-argomentativo.
Dopo un titolo iniziale di apertura, lo svolgimento del tema è scandito da una suddivisione in paragrafi titolati. Ancora una volta è necessaria una coerenza di insieme e una logica consequenziale nella successione dei paragrafi e nello sviluppo complessivo del lavoro.
È questa la traccia che si avvicina quindi a tutti quei temi che scuotono maggiormente la nostra società contemporanea come l’immigrazione e la disoccupazione; ciò non esclude affatto la possibilità di altri tipi di tematiche pur sempre attuali ma più introspettive e riflessive come ad esempio la percezione di sé e degli altri, la libertà o, come è accaduto per la simulazione di dicembre su “L’utopia del tempo libero”.