Omar Khayyam, nato in Persia intorno al 1050 d.C. scrisse un' Algebra che andava oltre quella di al-Khuwarizmi fino ad includere equazioni di terzo grado.
Come i suoi predecessori arabi, Khayyam forniva per le equazioni di secondo grado tanto le soluzioni aritmetiche quanto quelle geometriche (sintetiche); per le equazioni di terzo grado generali, riteneva (erroneamente, come poi fu dimostrato durante il Rinascimento italiano da Del Ferro, Tartaglia, Cardano e Ferrari) che fossero impossibili soluzioni algebriche pertanto ne dava soluzioni geometriche avvertendo però che: " Questa - l'equazione cubica - non può essere risolta mediante la geometria piana (ossia facendo uso solo di riga e compasso) giacché contiene un cubo. Per la sua soluzione sono necessarie sezioni coniche".
Per equazioni superiori al terzo grado Khayyam non prevedeva la possibilità di usare metodi geometrici del genere perché lo spazio non contiene più di tre dimensioni: " Quello che viene chiamato dagli algebristi quadrato-quadrato è in termini di grandezza continua un fatto puramente teorico.

Uno dei più fecondi contributi dell'eclettismo arabo fu la tendenza a colmare la frattura esistente tra l'algebra e la geometria. Il passo decisivo in questa direzione venne fatto molto più tardi da Cartesio, ma Khayyam si muoveva già in questa direzione quando scriveva: "Chiunque pensi che l'algebra sia uno stratagemma per conoscere ciò che non si sà, ha una idea sbagliata di essa. Non si dovrebbe fare alcuna attenzione al fatto che l'algebra e la geometria presentano un aspetto così diverso. L'algebra non è altro che la dimostrazione di fatti geometrici".
In tempi recenti lo Humanistic management ha fortemente criticato lo Scientific Management (in particolare A. Smith e F. Taylor) incoraggiando un approccio alla soluzione dei problemi delle organizzazioni basato prevalentemente sulla poesia, la filosofia, la musica, lo spettacolo, la comunicazione, ecc.. La critica si è concentrata sui metodi quantitativi, la statistica, l'ottimizzazione e l'approccio razionale ai problemi.
Il problem solving, come filosofia volta all'ottenimento di risultati, accetta contributi di qualunque tipo purché efficaci ed efficienti: in questa ottica il poeta e matematico Khayyam può essere il simbolo del superamento della contrapposizione tra la cultura umanistica e quella scientifica.