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Sintesi
m_for_matthijs-abstract_sports_ii.jpg Lo sviluppo delle nuove tecnologie e la crescita inarrestabile di modelli di insegnamento–apprendimento a distanza, sempre più flessibili ed efficaci, basati sull’utilizzo delle tecnologie stesse, stanno determinando la nascita di una nuova società che possiamo definire “società cognitiva”.
E’ una società che richiede un profondo rinnovamento delle istituzioni formative e dei modi di trasmettere ed acquisire il sapere; le scuole, ed in particolare le Università, devono essere in grado di formare i professionisti del futuro, capaci di acquisire sempre nuove conoscenze e competenze e di far fronte ad un mercato del lavoro sempre più aperto e flessibile.
Il ruolo dei docenti e dei discenti, all’interno del processo formativo, muta radicalmente poiché, i primi, si trovano ad acquisire nuove e complesse competenze relative all’insegnamento a distanza, oltre che il ruolo di guida del processo di apprendimento degli studenti; i secondi, invece, si rivestono di un ruolo attivo che permette loro di diventare veri e propri protagonisti nella creazione di un nuovo sapere e di una nuova conoscenza.
In questo contesto, assume un’importanza rilevante la figura del sistema di tutoring, il cui compito è quello di sostenere, stimolare, accompagnare i discenti nel loro percorso di formazione e aiutarli a sviluppare capacità cognitive superiori, grazie anche all’utilizzo di quegli strumenti che Donald A. Norman definisce “artefatti cognitivi”: ovvero le nuove tecnologie.
I sistemi tutoriali intelligenti (ITS: Intelligent Tutoring System) sono sistemi software progettati, principalmente, per supportare l’attività d’apprendimento di tipo specializzato e individualizzato.
Questi sistemi possono essere utilizzati nei normali processi educativi, nei corsi d’apprendimento a distanza, sotto forma di cd-rom oppure come applicazioni per la divulgazione delle conoscenze via internet.
I primi sviluppi dell’introduzione di programmi software, come mezzi ausiliari nell’apprendimento educativo, furono formalizzati nell’ambito del progetto CAI (Computer Aided Instruction). Questi programmi utilizzavano un albero di decisione per guidare lo studente da una sessione all’altra a seconda delle risposte formulate [Urban Lurain 1996]. Tuttavia, non prendevano in considerazione la diversità degli studenti e le loro specifiche necessità, background o storia.
I programmi CAI, quindi, non erano in grado di adattarsi al modo specifico di acquisire le conoscenze che lo studente aveva e non erano in grado di fornire un’attenzione individualizzata che invece il tutore umano assicurava [Bennett 1997].
I recenti sviluppi della ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale hanno portato ad un nuovo campo d’applicazione, che prende il nome di Intelligent Tutoring System [Burns & Capps 1998]. La caratteristica di base di questi sistemi, è di considerare ogni studente come unico, creando un modello studente capace di registrarne le preferenze e i progressi nel corso del processo cognitivo [VanLehn 1998]. In più ciò che ne incrementa l’efficacia nell’insegnamento, è la propria capacità di adattarsi alle caratteristiche dello studente. Per far questo, il sistema deve cercare di avvicinarsi il più possibile al modo di ragionare dello studente. Deve, in altri termini, gestire i differenti aspetti della vaghezza, presenti nei dati espressi con parole reali.
L’intelligenza artificiale ha risolto questo problema utilizzando, tra l’altro, la logica fuzzy, nel tentativo di fornire una base robusta e sistematica tesa a gestire le imprecisioni linguistiche, che sono dovute all’assenza di confini ben definiti, entro i quali i costrutti linguistici possono trovarsi.
Inizieremo con il dare uno sguardo all’architettura di base di un sistema tutoriale intelligente e alla relativa logica fuzzy, per poi descrivere in dettaglio gli aspetti di alcuni authoring ITS che utilizzano modelli fuzzy. In particolare si inizierà con una trattazione dei Sistemi di Tutoring Intelligente su base web.
Alla fine, presenteremo nella parte B della bibliografia un elenco di authoring ITS, incontrati durante la stesura della tesi, che non usano modelli di tipo fuzzy.
Capitolo I Architettura di base di un ITS e logica Fuzzy …………………..5
1.0 Introduzione ……..…………………………………………………..5
2.0 La struttura modulare di un ITS …...…………………………...6
2.1 Il modello esperto ….…………………………………………….6
2.2 Il modello studente ……….……………………………………...7
2.3 Il modello pedagogico ……...…………………………………..7
2.4 L’interfaccia utente ….…………………………………………...8
3.0 Il modello studente, aspetti teorici e pratici …..………………..8
3.1 Classificazione dei modelli studente ….………………………8
3.2 La rappresentazione del modello studente …...…………..10
4.0 La logica Fuzzy costruttrice del modello …………………...12
4.1 Concetti di base della logica Fuzzy …………………………13
4.2 Logica Fuzzy e linguaggio parlato ………………………….15
Riferimenti …..…………………………………………………………17
Capitolo II Il Sistema di tutoring I.T.W. …...………………………………..18
1.0 Introduzione …….…………………………………………………18
2.0 IWT: Intelligent Web Teacher ….………………………………19
3.0 Il modello della conoscenza ….………………………………...21
4.0 Il modello studente ……………………………………………….23
5.0 Il modello didattico ………………………………………………25
6.0 Conclusioni e sviluppi futuri …..………………………………..26
Riferimenti ………..……………………………………………………28
Capitolo III Un ITS fondato sul binomio Corba/WWW ………………….29
1.0 Introduzione ………………………………………………………29
2.0 Cosa è C.O.R.B.A.? ……………………………………………..30
2.1 Quali sono i componenti di C.O.R.B.A.? ….……………..31
3.0 L’architettura modulare del sistema ….….…………………...33
4.0 Il modulo esperto ……….…………………………………………34
5.0 Il modulo studente ….….………………………………………….35
6.0 Conclusioni …………….………….……………………………….37
Riferimenti ….…………………..………………………………………39
Capitolo IV Il sistema adattivo ipermediale Alice ………….………………40
1.0 Introduzione ……….………………………………………………40
2.0 Descrizione del sistema Alice ….………………………………41
2.1 Il modello utente ……….……………………………………….42
3.0 Le tecnologie adattive ………………………………………….44
Riferimenti …….…..……………………………………………………45
Capitolo V La Piattaforma InterMediActor ………………………………..46
1.0 Introduzione ……………………….………………………………46
2.0 La piattaforma InterMediActor …….…………………………..48
3.0 Il modello studente ……….……………………………………….50
3.1 Il livello d’importanza ….…..…………………………………51
3.2 Il livello di difficoltà …..……………………………………...51
3.3 I voti …..…………….……………………………………………53 II
3.4 I requisiti iniziali (pre-requisiti) della conoscenza ……….54
3.5 La defuzzificazione …….….…..……………………………….54
4.0 Conclusioni …………..…………………………………………….54
Riferimenti ……….…..…………………………………………………55
Capitolo VI Il Sistema INSPIRE ………….………………………………………56
1.0 Introduzione ………….……………………………………………56
2.0 L’architettura di INSPIRE ….…………………………………..57
3.0 Il problema del processo di diagnosi dello studente ….…….59
4.0 Il processo di diagnosi dello studente in INSPIRE ….………60
4.1 La creazione del modello della conoscenza esperta .…….62
4.2 Il processo di diagnosi …………………………………………65
5.0 Conclusioni ……….……………………………………………….67
Riferimenti …….…..……………………………………………………68
Capitolo VII I Sistemi Witness e Sherlock II …………………………………..69
1.0 Introduzione ………….……………………………………………69
2.0 Il sistema Witness ……….………………………………………..70
2.1 Le componenti del sistema ….……………………………….70
3.0 Le relazioni tra le diverse componenti del sistema ….………71
4.0 Il sistema Sherlock II ….………………………………………….74
Riferimenti …….……..…………………………………………………76
Bibliografia Generale ……………………………………………….77
Scarica la tesi: Analisi dei sistemi di tutoring intelligenti che utilizzano modelli Fuzzy
Estratto del documento

DV R norm R R

=

1

n c n

−  

1

i =

norm = è una funzione di normalizzazione che porta il risultato

nell’intervallo [0,1].

Rn-1 è il risultato del problema n-1 esimo

Rc è il numero di risposte esatte secondo le variabili linguistiche

Rn è il numero totale di problemi sottoposti allo studente

K è l’esponente collegato alle variabile linguistiche definito come segue:

INDICE 39

I o D = ½, M=1, N oppure E =2

i

Per poter usare diversi valori associati alle variabili linguistiche

“importanza” e “difficoltà” si possono introdurre dei modificatori fuzzy

“very” o “less”. Il risultato della funzione DV è un numero reale all’intermo

dell’intervallo [0,1].

Per poter eseguire un’inferenza fuzzy usando le variabili

linguistiche, il risultato ottenuto della funzione DV deve essere fuzzificato.

Il risultato ottenuto dalla fuzzificazione è una variabile linguistica il cui

valore sarà “good”,”medium” “bad” abbinato ai modificatori very o less.

La figura successiva mostra la rappresentazione grafica della

fuzzificazione del valore diagnostico.

Figura 7. Il grafo della funzione DV

6.0 Conlusioni

In questo capitolo, si è progettato ed implementato un sistema di

insegnamento a distanza che supporta l’interazione con gli studenti, e

capace di creare strategie di insegnamento dinamiche. Il sistema proposto

consta di un modulo esperto, un modulo studente e un modulo di tipo

pedagogico. Il modello studente può supportare l’interazione con gli

studenti attraverso le applicazioni CGI implementate sul WWW,

40

diagnosticarne la conoscenza corrente usando le informazioni personali e le

risposte fornite.

INDICE 41

Riferimenti

Lee S., Wang C., (1997) “Intelligent Hypermedia Learning System on the

http://media.inhatc.ac.kr/papers/edmedia97.pdf

Distributed Environment.”

Natabayashi K., Koike Y. and Maruyama M. (1995) ‘An Intelligent

in ‘An integrated learning Enviroment

Tutoring System on world wide web’

on a Distribuited Hypermedia,Educational Multimedia and Hypermedia’,

Association for the Advancement of Computing in Education,

Charottesville, VA pagg. 488-493

Omg (1995) Corba 2.0 http://omg.org/corba/iiop/html .

Yonn K.S. and Wang C.J. (1994) ‘Authoring System for the Development of

IEEE TENCON, Singapore, 97-101

ITS’ 42

CAPITOLO IV

Il sistema adattivo ipermediale Alice

1.0 Introduzione

I sistemi adattivi, per definizione, combinano la tradizionale facilità

d’uso degli ipermedia con le tecniche avanzate di tutoring degli ITS

adattando dinamicamente una sequenza di sessioni educazionali ad un

particolare livello di conoscenza dell’utente. Pertanto, il sistema adattivo

ipermediale deve avere le seguenti caratteristiche:

Deve basarsi sull’ipertesto o sugli ipermedia.

• Deve includere un modello dominio composto da un insieme

• di strati elementari di conoscenza con le relative relazioni.

Deve possedere un esplicito modello studente che racchiuda

• tutte le caratteristiche individuali.

Deve, infine, essere in grado di variare alcune parti visuali o

• funzionali del sistema in base alle informazioni che

provengono dal modello studente.

In altre parole, tali sistemi possono essere considerati alla stregua di

sistemi ipermediali che includono degli approcci intelligenti che li mettano

in grado di adattarsi alle specifiche dell’utente. Il sistema tipico di ipermedia

adattivi consiste di tre componenti: gli ipermedia, il tutoring intelligente e il

supervisore [Kavcic 2001].

Il modulo ipermedia contiene l’organizzazione dell’iperspazio del

dominio, nonché la rappresentazione e la navigazione. La componente del

tutoring intelligente, che è simile alla struttura di un sistema di tutoring

intelligente [Wenger 1987], si prende cura di tutte le azioni intelligenti del

sistema. Infine, il modulo supervisore regola il funzionamento di entrambe

INDICE 43

le componenti anzidette. La fig.8 mostra schematicamente la struttura nel

suo insieme. Figura 8 La struttura di un sistema adattivo ipermediale

Affinché, sia in grado di adattarsi ad un particolare utente, il sistema,

deve conoscere il dominio della conoscenza, il grado di cognizione e i

progressi ottenuti durante la fase di apprendimento. Di conseguenza, per

ottenere un adattamento utile ed efficace, il modello del dominio e quello

dell’utente hanno un ruolo chiave nella costruzione del sistema [Wu, De

Bra, Aerts, Houben 2000]. In particolare, il modello studente, raccoglie

informazioni specifiche per ogni singolo utente. Rappresenta la base

dell’adattamento del sistema in quanto recupera tutte le informazioni utili

riguardanti l’utente. Senza il modello studente, il sistema non sarebbe in

grado di distinguere i singoli utenti e li tratterebbe tutti alla stessa stregua.

Un perfetto modello deve includere tutte le caratteristiche

dell’utenza, il comportamento e il grado di conoscenza, che possono

influenzare sia l’apprendimento che l’efficienza [Wenger 1998].

2.0 Descrizione del sistema Alice

Qui descriveremo un sistema adattivo ipermediale denominato Alice,

progettato presso la facoltà di scienze dell’informazione e di calcolo

dell’università di Ljubljana [Kavcic 2001] e implementato nella costruzione

di un sistema di web-tutoring per l’introduzione della programmazione in

linguaggio Java. Trattasi, quindi, di un sistema interamente basato sul web

che consiste di applicazioni di tipo client and server. La parte client calcola,

44

aggiorna e preserva il modello d’utente in uso e fornisce il supporto adattivo

alla navigazione. L’applicazione server, implementata come servlets java,

fornisce la procedura di login e memorizza i dati del modello utente sul

server. All’inizio essa viene impiegata per la procedura di login e, alla fine,

per la memorizzazione del modello.

Nel corso dell’uso del sistema da parte del’utente, il server fornisce

soltanto le pagine web richieste. In tal modo, il carico del server e il traffico

sulla rete vengono ridotti sensibilmente, mentre le risorse del client sono

sfruttate per l’aggiornamento del modello studente.

Figura 9 Le funzioni del server e del client nel sistema Alice

Il sistema descritto consiste in una shell di tutoring system ed è

pertanto progettato per qualsivoglia ITS web-based. L’adattamento avviene

per mezzo delle tecnologie di supporto alla navigazione.

2.1 Il modello utente

Innanzitutto, diciamo che il dominio della conoscenza è partizionato

in piccole parti che vengono chiamate concetti. Per cui ogni dominio può

essere rappresentato da un insieme finito di concetti (vedi figura 10).

INDICE 45

Figura 10…Il dominio della conoscenza esperta e il dominio utente

L’apprendimento viene effettuato stabilendo delle relazioni tra questi

pezzi di conoscenza. Nel senso che, due concetti del dominio sono in

relazione se la conoscenza del primo è richiesta per una migliore

comprensione del secondo. In particolare queste relazioni sono suddivise in

essenziali e di supporto. Una relazione viene detta essenziale se la

conoscenza di un concetto è strettamente collegata alla conoscenza di un

secondo concetto. Nel caso in cui la conoscenza di un secondo concetto non

è necessaria ma utile allora la relazione viene detta di supporto. Il modello

studente è sostanzialmente una sovrapposizione del modello del dominio

della conoscenza, il quale si fonda sugli insiemi fuzzy e sulle regole fuzzy.

Per cui, la conoscenza dell’utente, di un concetto del dominio, è

rappresentata dalle funzioni di appartenenza relative a tre insiemi fuzzy

(concetto ignoto, noto, appreso).

L’aggiornamento del modello si basa sulle regole fuzzy che vengono

applicate per dedurre i concetti, essenziali o di supporto, dalla conoscenza

del concetto dimostrato (algoritmo della propagazione del valore della

conoscenza). Il principio cardine di questo meccanismo di ragionamento è

del tutto simile a quello delle reti Bayesiane, salvo per il fatto che i valori

sono propagati, in base alle regole fuzzy, operanti su di un grafo composto

46

dalla connessione dei concetti che ne rappresentano i nodi. Il modello viene

inizializzato mediante un pre-test, quando ciascun concetto o è conosciuto

oppure è ignoto. Durante la interazione con il sistema, il modello è

aggiornato in base alle unità visitate, risultati ottenuti e alla propagazione

della conoscenza.

3.0 Le tecnologie adattive

Nei sistemi ipermediali adattivi sono utilizzate sette differenti

tecnologie adattive. Esse possono essere divise in due gruppi: il supporto

alla presentazione e quello dedicato alla navigazione. La presentazione

adattiva o adattamento al livello del contenuto include la presentazione sotto

forma di testo e sotto forma di contenuti multimediali.

Qui, l’estetica o il contenuto della pagina ipermediale viene alterata

in modo dinamico e può variare nei dettagli, nella spiegazione, nell’uso dei

media o nel numero di collegamenti .

D’altra parte, il supporto adattivo alla navigazione, comprende tre

tecniche differenti, che forniscono un’assistenza diretta all’utente. In piu

includono anche il riordinamento adattivo dei collegamenti, l’oscuramento

adattivo dei collegamenti e le annotazioni adattive dei links. Il loro scopo

principale, è quello di aiutare l’utente ad orientarsi, restringendo l’iperspazio

di esplorazione, fornendo aiuti guide e supporti d’orientamento.

INDICE 47

Riferimenti

Kavcic A.,(2001) ‘Adaptation in Web-based Educational Hypermedia

. Ph.D. Dissertation,

Considering the Uncertainty of User Knowledge’

Faculty of Computer and Information Science, University of Ljubljana.

Kavcic A., Privosmik M., Marolt M., Divjak S , (2001)

. ” Educational

Hypermedia System ALICE:an Evaluation of Adaptive Features.”

http://lgm.fri.uni-lj.si/~alenka/papers/Calie2001.pdf

Wenger E., (1987) ‘Artificial Intelligence and Tutoring Systems:

Computational and Cognitive Approaches to the Communication of

Morgan Kaufmann Publishers, Inc., Los Altos.

Knowledge’.

Wu H., De Bra P., Aerts A., and G. Houben G.J.,(2000) ‘Adaptation

Control in Adaptive Hypermedia Systems, Adaptive Hypermedia and

. Proceedings of the International Conference

Adaptive Web-Based Systems’

AH, Trento, Italy August 2000 Lecture Notes in Computer Science 1892,

, ,

Springer Verlag, 2000. pp 250-259 48

CAPITOLO V

La Piattaforma InterMediActor

2.0 Introduzione

Come si è visto,

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