_antoniobernardo
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"Vessare la proprietà privata significa uccidere negli uomini la volontà di guadagnare di più, riducendoli a temere che la spoliazione sia la conclusione dei loro sforzi. Una volta privati della speranza di guadagnare essi non si prodigheranno più. Gli attentati alla proprietà privata fanno crescere il loro avvilimento. Se essi sono universali e se investono tutti i mezzi di esistenza, allora la stagnazione degli affari è generale, a causa della scomparsa di ogni incentivo a lavorare.
Ibn Khaldun (Tunisi 1332-1406), Muqaddima.
Al contrario, a lievi attentati alla proprietà privata corrisponderà un lieve arresto del lavoro. Poiché la civiltà, il benessere e la prosperità pubblica dipendono dalla produttività e dagli sforzi che compiono gli uomini in tutte le direzioni, nel loro proprio interesse e per il loro profitto. proprieta-privata.jpg Quando gli uomini non lavorano più per guadagnarsi la vita e cessa ogni attività lucrativa, la civiltà deperisce ed ogni cosa va di male in peggio. Gli uomini per trovare lavoro si disperdono all'estero. La popolazione si riduce. Il paese si svuota e le sue città cadono in rovina. La disintegrazione della civiltà coinvolge lo Stato come ogni alterazione della materia è seguita dall'alterazione della forma". Ibn Khaldun (Tunisi 1332-1406), Muqaddima.
Khaldun, storico, filosofo, ed economista è da molti considerato il fondatore della sociologia avendo a lungo studiato le dinamiche delle relazioni di gruppo. Da alcuni è visto come un anticipatore di Nicolò Machiavelli, ma il brano sopra riportato mostra anche come abbia anche anticipato alcune idee liberali di Adamo Smith. Da un punto di vista metodologico Kaldun fu innovativo nel senso che sottopose il giudizio storico al vaglio della ragione piuttosto che a quello della religione o dell'ideologia.
Secondo Kaldun allo stato competono alcune funzioni limitate: difendere la comunità contro l’aggressione ingiustificata, proteggere la proprietà privata, vigilare sulla correttezza degli scambi commerciali tra i cittadini, evitare la svalutazione ed esercitare una saggia guida politica. Denunciò l’alto prelievo fiscale e la competizione tra governo e privato, dal momento che la minore produttività rappresenta un disincentivo al lavoro ed alla fine distrugge lo stato.
A. Smith dirà che non è dalla benevolenza (cioè dell'altruismo) del macellaio o del birraio che possiamo attendere grandi risultati, ma dal fatto che essi, sapendo di operare per la loro sopravvivenza ed il loro interesse, ottengano risultati positivi e utili per l'intera organizzazione sociale. La proprietà privata è segno identitario del diritto dei singoli a possedere i frutti del proprio lavoro e dei rischi sostenuti. Se si nega il diritto alla proprietà e alla remunerazione le organizzazioni languono, si ha una stagnazione negli investimenti, nell'innovazione, nella ricerca e gli individui migliori si disperdono all'estero (come accade oggi e da anni in Italia).

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