Ibn Khaldun (Tunisi 1332-1406), Muqaddima.
Al contrario, a lievi attentati alla proprietà privata corrisponderà un lieve arresto del lavoro. Poiché la civiltà, il benessere e la prosperità pubblica dipendono dalla produttività e dagli sforzi che compiono gli uomini in tutte le direzioni, nel loro proprio interesse e per il loro profitto.

Khaldun, storico, filosofo, ed economista è da molti considerato il fondatore della sociologia avendo a lungo studiato le dinamiche delle relazioni di gruppo. Da alcuni è visto come un anticipatore di Nicolò Machiavelli, ma il brano sopra riportato mostra anche come abbia anche anticipato alcune idee liberali di Adamo Smith. Da un punto di vista metodologico Kaldun fu innovativo nel senso che sottopose il giudizio storico al vaglio della ragione piuttosto che a quello della religione o dell'ideologia.
Secondo Kaldun allo stato competono alcune funzioni limitate: difendere la comunità contro l’aggressione ingiustificata, proteggere la proprietà privata, vigilare sulla correttezza degli scambi commerciali tra i cittadini, evitare la svalutazione ed esercitare una saggia guida politica. Denunciò l’alto prelievo fiscale e la competizione tra governo e privato, dal momento che la minore produttività rappresenta un disincentivo al lavoro ed alla fine distrugge lo stato.
A. Smith dirà che non è dalla benevolenza (cioè dell'altruismo) del macellaio o del birraio che possiamo attendere grandi risultati, ma dal fatto che essi, sapendo di operare per la loro sopravvivenza ed il loro interesse, ottengano risultati positivi e utili per l'intera organizzazione sociale. La proprietà privata è segno identitario del diritto dei singoli a possedere i frutti del proprio lavoro e dei rischi sostenuti. Se si nega il diritto alla proprietà e alla remunerazione le organizzazioni languono, si ha una stagnazione negli investimenti, nell'innovazione, nella ricerca e gli individui migliori si disperdono all'estero (come accade oggi e da anni in Italia).