_antoniobernardo
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"Pianificate quello che è difficile quando è ancora facile, fate quello che è grande quando è ancora piccolo. Le imprese più difficili debbono essere iniziate quando sono ancora facili, le imprese più grandi devono essere fatte quando sono ancora piccole. Per questo motivo i saggi non fanno mai imprese troppo grandi, e questo è il motivo per cui raggiungono la loro grandezza". Sun Tzu, L'arte della guerra, circa 500-300 a.C.
In caso di guerra l’importante è vincere e vince solo chi sa pianificare in modo che quando si scende in campo si ottenga il massimo profitto nel minor tempo possibile, meglio se senza combattere o col minimo delle perdite.

La pianificazione deve avvenire in un contesto variabile, con pronte reazioni ai cambiamenti di situazione che portino a rapidi aggiustamenti dei piani strategici e delle tattiche operative.
L'arte della guerra riprende molti temi dal Tao-te Ching di Lao Tzu, ma anche dal più antico testo classico cinese lo I Ching che recita: "I veri leader quando hanno un progetto pianificano sin dall'inizio" e "I leader, considerano sempre i problemi e cercano di prevenirli."
Mentre per la dottrina militare occidentale (ripresa da von Clausewitz) la forza non è nient'altro che l'applicazione della potenza militare, per Sun Tzu la forza di una nazione è l'esercizio dell'influenza, dell'autorità e dell'energia messe in insieme. kanegen-suntzu_park.jpg
I principi esposti nell'Arte della guerra avrebbero ispirato i modelli di management ed in particolare di marketing che sono alla base alla base dello sviluppo della Cina, del Giappone e del Sud-Est asiatico.
Il trattato fonda il suo pensiero sul concetto di mou, ossia calcolo intelligente: massimo risultato con il minor dispendio di energie e risorse.
Due dei principi più famosi:
  • "la politica è la prosecuzione della guerra sotto altre forme";
  • "la vittoria più ambita è quella che si conquista senza battaglia e addirittura senza schieramento militare".
Le teorie esposte nell' Arte della guerra, oltre ad essere considerate ancora attuali dai moderni strateghi militari, hanno trovato applicazioni anche in altri campi, soprattutto in quello delle strategie manageriali, che attingono ad esse per modelli di comportamento da adottare nelle situazioni competitive. A
d esempio G. A. Michaelson, manager di alto livello nella classifica della rivista Fortune, individua i seguenti punti chiave per conquistare i propri obiettivi:
• il rispetto per il consumatore;
• l’importanza dell’organizzazione delle informazioni;
• la rilevanza della posizione;
• l’uso della sorpresa;
• l’utilizzo sapiente delle proprie forze;
• la necessità di una struttura di comando ben organizzata.

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