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FUNZIONI REALI A DUE VARIABILI
Definizione :
si definisce funzione reale a 2 variabili un’applicazione
f:AxB c RxR C C R
(x,y ) z=f(x,y) ϵ R
Questa applicazione ad ogni coppia (x,y) di numeri reali associa 1 e un solo valore reale z=f(x,y)
Dominio o ( campo di esistenza):
data una funzione f:AxB c RxR c C R si definisce dominio, o campo di esistenza l’insieme di tutti i valori che si possono attribuire alle variabili indipendenti x ed y, in modo tale che esiste e sia reale il corrispondente valore di z=f(x,y)
FUNZIONE DOMINIO
1. F. razionale intera D=RxR
2. F. fratta D=RxR / i valori che annullano il denpminatore≠0
3. F. irrazionale D={(x,y) ϵ RxR / radicando ≥ 0 }
4. F. logaritmica D={(x,y) ϵ RxR / logaritmico > 0 }
5. F. esponenziale D=RxR
Funzione irrazionale:
la determinazione del dominio di questa funzione comporta la risoluzione grafica di una disequazione a due variabili. Per risolvere una disequazione in due variabili graficamente si procede nel seguente modo:
1. PASSARE ALL’EQUAZIONE ASSOCIATA
2. RAPPRESENTARE LA FUNZIONE OTTENUTA AL PUNTO PRECEDENTE
3. DATO CHE LA FUNZIONE DIVIDE IL PIANO IN DUE SEMIPIANI, SI PRENDE UN PUNTO APPARTENENTE AL SEMIPIANO
4. SOSTITUISCO LE COORDINATE DEL PUNTO NELLA DISEQUAZIONE SE ESSA E’ SODDISFATTA ALLORA IL SEMIPIANO GIUSTO E’ QUELLO CHE CONTIENE IL PUNTO ALTRIMENTI SI PRENDE IL SEMIPIANO COMPLEMENTARE.
Z= x+y-1 D={ (x,y) ϵ RxR / x+y-1
Funzione logaritmica:
z=log (x+y-1) D=={ (x,y) ϵ RxR / x+y-1> 0}
Rapprsentazione grafica :
1. Nel piano zy
2. Nel piano zx
3. Nel piano xy: rappresentazione tramite le curve di livello
1. Nel piano zy partendo dalla funzione z=F(x,y) si pone x=costante (K), di conseguenza la funzione diventa ad una variabile z=(K,y) e si può rappresentare nel piano.
2. Nel piano zx si pone y=costante (K), la funzione diventa ad una variabile z=f(x, K)
3. Nel piano xy si pone z=costante (K), la funzione diventa f(x, y)=K
Es. z=2x+y-3
1. Si pone z=K 2x+y-3=K
2. Si esplicita la funzione e riconosce il tipo di curva y=-2x+3+K
3. Si rappresentano graficamente alcune linee di livello (assegnando a K dei valori arbitrari).
Per K=0 y=-2x+3 A=(0,3) B=(1,1)
Per K=1 y=-2x+3+1 C=(0,4) D=(1,2)
Per K=-1 y=-2x+3-1 E=(0,2) F=(1,0)
Z=f( )+ f’x ( )(x-x )+ f’y ( )(y-y )
x , y x , y x , y
0 0 0 0 0 0 0 0
Hessiano
Data una funzione z=f(x,y) definita in un sottoinsieme c R si definisce
HESSIANO la seguente funzione (dipendente dalle derivate del secondo
ordine) ( ) * ( ) ( )]²
H(x,y)=f ’’xx x , y f ’’ yy x , y – [f ’’ xy x , y
0 0 0 0 0 0
( ) ( )
f ’’xx x , y f ’’ xy x , y
0 0 0 0
H ( ) ( )
f ’’ xy x , y f ’’ yy x , y
0 0 0 0
DETERMINAZIONE DI MAX E MIN ( )
Calcolo delle derivate parziali f ‘ x x , y , f ’y (x,y)
1. 0 0
2. Risoluzione del sistema f ‘x (x,y)=0
f ‘y (x,y)=0
Se il sistema ammette soluzioni, tranne le soluzioni P (x ,y )
3. 1 1 1 P 0
(x ,y )
0 0
Calcolo dell’HESSIANO nei punti soluzione del sistema H(x,y) e H
4. 1
(x ,y )
1 1 ( ) > minimo
f ’’xx x , y P (x ,y )
0 0 0 0 0
H>0 ( ) < Massimo
f ’’ xx x , y P (x ,y )
0 0 0 0 0
H< 0 PUNTO DI SELLA
H=0 NULLA SI PUO’ DARE
Massimo relativo
Data una funzione z=f(x ,y ) definita in un sottoinsieme D c RxR, si dice
0 0
che un pto
P (x ,y ) ϵ R è un Massimo relativo interno se esiste un intorno U
0 0 0
circolare di P tale che ad ogni (x,y) si abbia:
0
f (x ,y ) ≥ f (x,y)
0 0
Minimo relativo
Data una funzione z=f(x ,y ) definita in un sottoinsieme D c RxR, si dice
0 0
che un pto
P (x ,y ) ϵ R è un minimo relativo interno se esiste un intorno U circolare
0 0 0
di P tale che ad ogni (x,y) si abbia:
0 f (x ,y ) ≤ f (x,y)
0 0
Massimo assoluto
Valore più grande che la funzione assume in tutto il suo dominio.
Data una funzione z=f(x ,y ) definita in un sottoinsieme D c RxR, si dice
0 0
che un pto
P (x ,y ) ϵ R è un Massimo assoluto se ogni (x,y) ϵ D si abbia:
0 0 0 f (x ,y ) ≥ f (x,y)
0 0
Minimo assoluto
Data una funzione z=f(x ,y ) definita in un sottoinsieme D c RxR, si dice
0 0
che un pto
P (x ,y ) ϵ R è un minimo assoluto se ogni (x,y) ϵ D si abbia:
0 0 0 f (x ,y ) ≤ f (x,y)
0 0
Teorema
Se la funzione z=f(x,y), differenziabile (ammette derivate parziali prime),
ha un pto di Massimo e/o minimo relativo interno in P (x ,y ) allora deve
0 0 0
essere necessariamente f ‘x (x,y)=0 I punti soluzione del sistema
f ‘y (x,y)=0 sono detti punti critici o
stazionari
Condizione sufficiente
Data la funzione z=f(x,y) differenziabile, se essa ammette derivata
parziali seconde continue allora si puó calcolare una funzione che viene
detto HESSIANO
( ) * ( ) ( )]²
H(x,y)=f ’’xx x , y f ’’ yy x , y – [f ’’ xy x , y
0 0 0 0 0 0
H>0 allora P (x ,y ) sarà sicuramente o Max o min
0 0 0 ( ) > minimo
f ’’xx x , y P (x ,y )
0 0 0 0 0
H>0 ( ) < Massimo
f ’’ yy x , y P (x ,y )
0 0 0 0 0
Massini e minimi condizionati
Data una funzione z=f(x,y) si suppone che le variabili indipendenti x e y
devono rispettare una condizione ovvero una relazione che legga le 2
variabili g(x,y)=k
I metodi che ci consentono di trovare massimi e minimi condizionati sono
2: 1. Il primo metodo si chiama metodo di esplicitazione consiste
nell’esplicitare una variabile in funzione dell’altra partendo proprio
dal vincolo g(x,y) =k , y=g(x,y) oppure x=g(x,y) successivamente
nella funzione z=f(x,y) vado a sostituire o x oppure y e ottengo z=f(x,
g(x,k) ) che diventa ad una variabile per tanto per la ricerca di
massimi e/o minimi si procede come visto l’anno precedente.
NB. Questo metodo si usa quando il vincolo è di 1° grado o riconducibile
ad esso. Es. z=x²+y² vincolo x+2y=5
Esplicito x=5-2y
Z=(5-2y)² + y²
Z’y=2(5-2y)(-2) +2y = (10-4y)(-2) +2y = -20+8y+2y =10y-20
10y-20=0 y=2 si sostituisce x=5-2y
Z’’yy=10 >0 p(1,2) z(1,2)=5 punto di minimo
2. Il secondo metodo si chiame metodo del moltiplicatore di Lagrange
consiste nel costruire una funzione U detta lagrangiara che si ottiene
mettendo insieme la funzione e il vincolo moltiplicato per un fattore λ
(lamda, moltiplicatore di Lagrange )
U=f(x,y) + λ [g(x,y) – K]
La funzione U è una funzione a tre variabili (x,y,λ)
1. La condizione necessaria per determinare max e min a tre variabili è l’annullarsi
simultaneamente della 3 derivate parziali prime.
U’x=0 f’x (x,y) +λ g’x(x,y)=0 λ= - f’x (x,y) / g’y(x,y)
f’x (x,y) = f’x (x,y)
U’y=0 f’y (x,y) +λ g’y(x,y)=0 λ= - f’x (x,y) / g’y(x,y)
g’y(x,y) = g’y(x,y)
U’λ=0 g(x,y) –k=0 “ “ “ “
g(x,y) –k=0
2. Trovati I punti di soluzione del sistema di 3 variabili Po (Xo,Yo,λo) si passa al calcolo
dell’hessiano orlato(H) Ḣ
O g’x g’y >0 = Max in Po(Xo,Yo,ʎo)
Ḣ Ḣ
g’x U’’xx U’’yx in Po(Xo,Yo,ʎo) se Ḣ
g’y U’’xy U’’yy <0 = min in Po(Xo,Yo,ʎo)
Massimi e minimi assoluti in un insieme chiuso e limitato
Z=f(x,y) Se la funzione ha come dominio un insieme chiuso e
limitato allora sicuramente, in base al teorema Weirstrers ammetterà
almeno un massimo assoluto e almeno un minimo assoluto.
Per la determinazione di max e di min assoluti si procede:
1. Determinare max e min relativi interni;
2. Determinare max e min relativi sulla frontiera del dominio;
Calcolare il valore che la funzione assume in tutti i punti trovati
3. precedentemente, compresi quelli che la funzione assume nei vertici
del poligono di base, il valore più grande che la funzione assume
rappresenterà il max assoluto, il valore più piccolo che la funzione
assume rappresenterà il min assoluto.
NB. Se il dominio è un poligono chiuso e limitato si passa al punto 1
Funzioni marginali
Variazione che subisce la funzione al variare di x e y Z=f(x,y)
La funzione marginale rispetto alla X è la derivata parziale di f’x=(x,y)
La funzione marginale rispetto alla y è la derivata parziale di f’y=(x,y)
Z=f(k,L) K:capitale; L:lavoro
Produttività marginale δf , δf
δK δL
Massimi e minimi di una funzione lineare con vincoli
lineari
Z=f(x,y) dove f(x,y) è di 1° grado
Z=mx1+ny+p vincoli anche lineari a x + a y < b
11 12 1
a x + a y < b
12 22 2
a x + a y < b
m1 m2 m
1. Rappresentazione grafica del dominio
Poligono chiuso e limitato
Una regione illimitata o superiormente o inferiormente(troncone)
in questo caso se esiste il minimo assoluto non esiste il massimo
assoluto(illimitato superiormente)
Regione vuota
Quando dall’intersezione dei vincoli non si incontrano non troviamo un semipiano che è
soddisfatto da entrambi
2. Determinare max e min relativi interni
Z=5x + 5x
3. 1 2
X - 2x < 6
2 1
X + x < 12
1 2
X >0
1
Si rappresenta graficamente la retta di livello della funzione
corrispondente: Z=0
5x + 5x =0
1 2
Si consideri il vettore di origine (0,0) e 2°pto (5,5)
Si muove la retta di livello corrispondente Z=0, nella direzione
del vettore(m,n), il primo punto che questa retta incontra nella
regione di ammissibilità del problema rappresenta il minimo
assoluto, l’ultimo punto che la retta di livello incontra, prima di
abbandonare la regione di ammissibilità rappresenta il massimo
assoluto.
APPLICAZIONI DELL’ANALISI A
PROBLEMI ECONOMICI
Funzioni marginali:
data la funzione Z=f(x,y) per funzione marginale
rispetto alla X = δf (x,y)
δx
rispetto alla Y = δf (x,y)
δy
(di quanto aumenta la funzione quando aumenta di 1 unità, 1 delle
variabili)
Es. funzione di produzione Z=f(K,L)
δf , δf produttività marginale
δK δL
δf quanto varia la funzione profitto al variare di 1 unita di
capitale
δK
δf quanto varia la funzione profitti al variare di 1 unità di
lavoro
δL
Elasticità parziale:
sia Z=f(x ,x ,x ,…….,x ) una funzione differenziabile, si definisce grado di
1 2 3 i
elasticità parziale di Z rispetto a una variabile il seguente rapporto:
Uno dei principali obbiettivi di un impresa che produce uno o più beni è quello di
determinare il livello di produzione dei singoli beni per massimizzare il profitto.
Massimo profitto di una impresa che produce due beni:
una impresa può lavorare in più condizioni di mercato:
1. Concorrenza perfetta: i prezzi sono fissi (P1,P2)
2. Monopolio: i prezzi non sono fissi ma dipendono dalla domanda
3. Mercati diversi: i prezzi sono diversi a seconda del mercato.
1) CONCORRENZA PERFETTA
Massimizzare il profitto dell’impresa che produce 2 beni
MONOPOLI:
2) nel regime del monopolio l’impresa decide autonomamente il prezzo
del bene, ma matematicamente esso viene deciso in funzione alla
domanda.
MERCATI DIVERSI
3)
Funzione utilità del consumatore:
la funzione utilità rappresenta il grado di benessere che può
raggiungere acquistando diverse combinazioni di 2 beni
U(x ,x ) le utilità marginali= variazione dell’utilità del
1 2
consumatore al
. variare di una unità di un bene, tenendo
costante l’altro si pone Z=K U(x ,x )=K
1 2
x =U(x K) curve di livello
2 1,
La funzione utilità soddisfa ad alcuni assiomi( proposizione che va accettata
)
così come è 1. Non sazietà: il più è il meglio
Il principio di coerenza: indichiamo con U(x , x )
2. 1 2
un paniere U < U , U <U , U =U
1 2 2 1 1 2
Il principio di transitività U1<U2<U3
3. U1<U3
Le curve di livello della funzione utilità si chiamano curve di indifferenza;
si definiscono curve di indifferenza perché per il consumatore è
indifferente scegliere un paniere più tosto che un altro purchè siano
appartenenti alla stessa curva di livello (A=B)
NB. La curva di livello più lontana dall’origine da al consumatore un
livello maggiore
rispetto al principio di sazietà.
Massima utilità del consumatore con il vincolo del
bilancio:
La massima utilità del consumatore si ottiene determinando il massimo di
una funzione a 2 variabili sottoposto a vincolo( il bilancio che abbiamo
ottenuto con ‘B’), quindi utilizzando il metodo del moltiplicatore di
Lagrange U(x ,x ) +ʎ (B - p x + p x )
1 2 1 1 2 2
Per semplificare tutto questo procedimento di calcolo si può applicare la
regola della teoria economica che dice “per massimizzare l’utilità, il
consumatore deve distribuire il suo bilancio in modo tale che, sia uguale
per ogni bene il rapporto tra l’utilità marginale e il prezzo del bene
stesso”.
3modo (metodo geometrico) Z=U(x ,x )
1 2
B=p + p x
1 2 2
1. Rappresentare graficamente la retta del
bilancio
2. Considero le curve di livello della funzione
utilità ponendo Z=K
3. Per trovare la curva tangente alla retta
TASO MARGINALE DI SOSTITUZIONE
Rappresenta la quantità infinitesima del secondo bene che il consumatore
è disposto a cedere per acquistare una unità del primo bene mantenendo
costante l’utilità (U)
Combinazione ottima dei fattori di produzione:
esprime un legame tra L e K e rappresenta la quantità totale prodotta in
funzione del capitale e del lavoro.
Data la funzione di produzione Q= f(L,K) e la funzione del costo di
produzione C = rK + wL, si presentano due problemi di estremi vincolati:
Minimizzare il costo totale per una produzione fissata Q :
1. 0
C = rK + wL con il vincolo f(K,L)=Q 0
Si può rappresentare geometricamente utilizzando le linee di livello
che sono chiamate isocosti perché ognuna di esse rappresenta
tutte le possibili combinazioni di lavoro e capitale e lasciano
invariato il costo.
2. Massimizzare la produzione a un livello di costo prefissato:
Q=f(K,L) con il vincolo C = rK + wL
0
Si può rappresentare geometricamente utilizzando li linee di livello
che sono chiamate isoquanti perché ognuna di esse rappresenta
tutte le possibili combinazioni di lavoro e capitale che lasciano
invariata la quantità prodotta.
La funzione di Cobb-Douglas ò quella più gradita dagli economisti per
esprimere la funzione di produzione.
α β
Q=A * K * L
Q=quantità totale prodotta
A=costante che rappresenta il livello tecnologico dell’impresa
K=capitale
L=lavoro
α β =esponenti che hanno un significato univoco detti fattori di scala
α+β=1……… i fattori di scala sono costanti (quindi se L e K
aumentano Q aumenta in modo proporzionale.
α+β>1……… i fattori di scala sono crescenti (quindi Q aumenta più
di quanto aumentano K e L).
α+β<1……… i fattori di scala sono decrescenti ( quindi Q aumenta
meno di quanto aumenta K e L ).
Produttività marginale:
Q= α β
A * K * L
α -1 β
Q =A*α K * L
(k) α β-1
Q =A*K * βL
(L) STATISTICA METODOLOGICA
La statistica è l’applicazione dei metodi scientifici alla raccolta dei dati,
alla loro classificazione, elaborazione, analisi e presentazione e alla
inferenza di conclusioni ottenibili da essi.
Media:
si può definire media una quantità rispetto alla funzione, quella quantità