Concetti Chiave
- Lucia rivela l'antefatto della vicenda a sua madre Agnese, introducendo il tema della mediazione per sostenere i diritti dei deboli contro i forti.
- Il dialogo tra Renzo e l'avvocato Azzecca-garbugli evidenzia come il linguaggio possa essere usato per manipolare e servire i potenti a scapito dei bisognosi.
- L'avvocato Azzecca-garbugli abbandona Renzo, dimostrando il divario tra apparenza e realtà e criticando la giustizia che favorisce i potenti.
- Agnese e Lucia cercano l'aiuto di fra' Cristoforo attraverso fra' Galdino, simbolo dell'autorità religiosa, per risolvere i loro problemi.
- Il miracolo delle noci rappresenta il prestigio del convento e suggerisce un concetto di giustizia che si sviluppa attraverso le vicende storiche e personali.
Il Mistero Svelato
Fino a questo momento l’antefatto della vicenda era rimasto misterioso; alla fine, con una certa riluttanza, Lucia rivela l’accaduto alla madre Agnese, quest’ultima inizia a dare consigli alla figlia. Viene così introdotto il tema fondamentale del romanzo: ricerca di una mediazione che possa sostenere i diritti dei deboli nei fronti dei forti. Per il momento si tratta di un a richiesta di aiuto all’uomo dotto, il dott. Azzecca-garbugli che si configura come il primo ricorso alla giustizia e che sostituisce al progetto di violenza che ha in mente Renzo.
L'Incontro con l'Avvocato
Nel dialogo con l’avvocato si ha la dimostrazione come il linguaggio si possa prestare a delle falsificazioni perché l’Azzecca-garbugli mette in atto un abilissimo gioco di omissioni e di dissimulazioni che si conclude con l’abbandonare e a trattare in malo modo il suo eventuale assistito quando ha capito che seguendo il problema sui avrebbe a che fare con un potente signorotto locale. Inconsapevolmente dall’incontro fra i due ne esce una satira autodistruttiva della giustizia stessa; l’avvocato diventa così il simbolo delle categorie professionali che vengono meno ai propri doveri e che si servono della propria cultura e competenza per mettersi a servizio dei potenti, a scapito dei “poverelli”. Inizialmente, Renzo viene creduto dall’avvocato un bravo (tema del divario fra realtà e apparenza). La vicenda dell’errore (l’azzecca-garbugli, per altro, ha una certa familiarità con la violenza che facilità l’equivoco, abituato com’è a difendere che fa violenza ma non chi la subisce) capovolge la situazione psicologica e alla solidarietà con il presupposto colpevole (Renzo = un bravo) subentra il disprezzo e l’abbandono di colui che è innocente (l’avvocato restituisce malamente a Renzo i capponi che il giovane gli aveva portato). Dopo questo primo tentativo di soluzione del problema ne abbiamo un secondo i cui si inserisce “un racconto nel racconto”.
Il Racconto del Miracolo
Prima ancora che Renzo sia di ritorno e faccia conoscere l’esito dell’incontro con garante della giustizia, Agnese e Lucia chiedono a fra’ Galdino di servire da tramite per avere contatto con fra’ Cristoforo, simbolo dell’autorità religiosa. L’incontro con il frate che sta facendo la questua di noci è l’occasione per inserire nel romanzo la storia del miracolo delle noci di cui non è facile capire in che senso esso si ponga all’interno della vicenda. Inoltre, almeno a prima vista, il discorso del frate sembra concluso in sé, non suscita alcuna reazione negli altri personaggi e nemmeno sembra avere collegamenti con la triste situazione che viene vissuta nella casa in cui fra’ Galdino è casualmente ospite. In realtà il racconto del miracolo delle noci ha una sua funzione personaggi illustrano in modo idillico i rapporti del convento con i suoi possibili benefattori che non esitano a privarsi di qualcosa pur di rispondere alla richiesta di elemosina. Il convento gode di un vero prestigio fino a ricoprire il ruolo di una potenza che gestisce la giustizia, forte dell’appoggio divino anche se molto diversa è la realtà che il romanzo ci farà conoscere. Infatti, fra’ Cristoforo e padre Macario possono entrare nelle case dei potenti con autorità, anche se la soluzione del problema non sarà immediata e affinché la giustizia sia fatta bisognerà attendere lo sviluppo delle vicende storiche e di quelle personali dei personaggi. Manzoni non ama gli interventi miracolistici e quindi i trionfi esteriori di Dio. Preferisce un Dio silenzioso e il messaggio che ci viene inviato si colloca fra i limiti umani e all’interno del concetto di libertà che comporta identiche possibilità di sconfitta e di vittoria ed è esposta sia al rispetto che al disprezzo, proprio come fa il dottor Azzecca-garbugli.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema fondamentale introdotto nel capitolo "Il Mistero Svelato"?
- Come viene rappresentata la giustizia nell'incontro con l'avvocato?
- Qual è l'equivoco che si verifica tra Renzo e l'avvocato?
- Qual è il ruolo del racconto del miracolo delle noci nel romanzo?
- Come viene presentato il concetto di giustizia divina nel testo?
Il tema fondamentale introdotto è la ricerca di una mediazione che possa sostenere i diritti dei deboli nei confronti dei forti, rappresentata dalla richiesta di aiuto al dott. Azzecca-garbugli.
La giustizia viene rappresentata in modo satirico e autodistruttivo, con l'avvocato che usa il linguaggio per falsificare e abbandona Renzo quando si rende conto che il caso coinvolge un potente signorotto locale.
L'equivoco è che l'avvocato inizialmente crede che Renzo sia un bravo, un malinteso che porta al disprezzo e all'abbandono di Renzo quando l'avvocato scopre la sua innocenza.
Il racconto del miracolo delle noci illustra i rapporti idillici tra il convento e i suoi benefattori, mostrando il prestigio del convento e la sua autorità, anche se la realtà è diversa.
La giustizia divina è presentata come un messaggio silenzioso che si colloca tra i limiti umani e il concetto di libertà, esposta sia al rispetto che al disprezzo, in contrasto con i trionfi esteriori di Dio.