Concetti Chiave
- Don Abbondio è tormentato dalla paura dopo l'incontro con i bravi e decide di rimandare le nozze con scuse varie.
- Renzo, insospettito dal comportamento del curato, cerca spiegazioni e viene a sapere indirettamente da Perpetua dell'interferenza di un prepotente.
- Renzo affronta don Abbondio e scopre che don Rodrigo è il responsabile dell'opposizione al matrimonio.
- Renzo, furioso, medita vendetta contro don Rodrigo, ma viene dissuaso dai pensieri per Lucia e dai valori religiosi.
- Lucia, vestita e preparata per le nozze, è informata da Renzo dell'impedimento, mentre le voci si diffondono nel villaggio.
Indice
Il tormento di Don Abbondio
Nel secondo capitolo Manzoni comincia la narrazione paragonando il principe di Condé, che prima della battaglia di Rocroi trascorse una serena notte, a don Abbondio, che, dopo l’incontro con i bravi, ne passa invece una tremenda, piena di tormenti e paure. Egli infatti non ha ancora deciso il da farsi per il giorno seguente, in cui si sarebbero dovute tenere le nozze. Sono molte le idee che ha per la testa, che però per un motivo o per un altro vengono rapidamente scartate. Alla fine il curato decide di rimandare il matrimonio, guadagnando così un po’ di tempo, rifilando alcune scuse ai due promessi, ad esempio ricordando a loro che presto sarebbe iniziato il “tempo proibito” in cui non sono concesse celebrazioni di alcun tipo per due mesi. Sollevato, don Abbondio riesce a prendere sonno verso il mattino, continuando però a sognare don Rodrigo e i terribili bravi.
L'incontro sospetto con Renzo
La mattina stessa Renzo si reca il prima possibile dal curato, al fine di accordarsi sull’ora esatta della celebrazione. Lorenzo (Renzo) è un giovane di circa 20 anni, rimasto orfano di entrambi i genitori in giovane età. Lavora alla filanda e, nonostante il periodo di crisi del mercato, il lavoro non gli manca grazie alla sua abilità nel settore, inoltre possiede anche un piccolo podere a cui si dedica nel tempo libero, quindi la sua situazione economica si può definire piuttosto agiata. Si presenta da don Abbondio vestito elegantemente, indossa un cappello ornato di meravigliose piume variopinte e il manico del pugnale che spunta dal taschino dei pantaloni, che gli conferisce un atteggiamento un po' spavaldo che a quei tempi caratterizzava anche gli uomini meno bellicosi. Il curato accoglie Renzo in un modo piuttosto restio e ostile, per questo Renzo si insospettisce immediatamente.
Il confronto con Don Abbondio
Allora Renzo chiede a don Abbondio quando si sarebbero tenute le nozze, ma il curato finge di non sapere di cosa parla, così il giovane gli ricorda del matrimonio e don Abbondio afferma di non poter celebrare, giustificandosi prima con motivi di salute e poi con impedimenti burocratici. Il curato spiega che avrebbe dovuto informarsi più accuratamente per essere sicuro di poter svolgere la cerimonia e parla poi a Renzo dei suoi superiori di cui deve rendere conto e, per confondere le idee a Renzo, inizia a parlare in latino. A causa di questo ultimo gesto il giovane si irrita molto e chiede al curato di parlare in modo comprensibile. Successivamente don Abbondio cerca di calmare Renzo, ribadendo che si tratta di rimandare di un po’ di tempo le nozze, proponendo a Renzo un’attesa di quindici giorni. Renzo, stizzito, non è affatto contento e rassicurato da questa proposta, al che don Abbondio chiede di pazientare per almeno una settimana. Infine il curato sollecita Renzo a gettare tutta la colpa su di lui, ciò appaga Renzo solo in parzialmente, poiché non è affatto convinto di ciò che il curato gli ha detto. Alla fine Renzo insospettito se ne va, ribadendo a don Abbondio che non avrebbe aspettato nemmeno un giorno in più della settimana concordata.
La scoperta del segreto
Renzo, mentre ripensa alle parole del curato, si convince sempre di più che don Abbondio gli abbia mentito. Sta quasi per tornare indietro a esigere ulteriori spiegazioni, quando scorge Perpetua che sta per entrare nell’orto della dimora, così la chiama e si avvicina. Renzo chiede alla domestica se fosse al corrente del motivo dello strano comportamento del curato e Perpetua fa subito riferimento a dei segreti del padrone di cui però lei non sa nulla. Renzo comprende che c'è veramente qualcosa sotto, perciò fa a Perpetua altre domande con insistenza, finché la domestica si lascia sfuggire che la colpa di tutto questo non è di don Abbondio ma di un prepotente, così Renzo capisce che non si tratta certamente dei superiori del curato. Perpetua si rifiuta di continuare a parlare ed entra nell'orto, Renzo finge di andarsene ma, senza farsi vedere da lei, torna indietro ed si insidia nuovamente nella casa di don Abbondio, andando nel salotto dove egli è seduto.
La rabbia di Renzo
Don Abbondio è sconvolto, Renzo furioso gli chiede chi sia il prepotente che si oppone alle sue nozze, il curato impallidisce e con un veloce scatto cerca di arrivare alla porta, ma il giovane lo precede e chiude l'uscio, mettendo poi la chiave nel taschino. Successivamente Renzo sollecita nuovamente don Abbondio a confessare il nome del prepotente, mettendo per sbaglio la mano sul manico del pugnale, questo gesto incute molta paura nel curato, che svela il nome di don Rodrigo e inizia a raccontare il terribile incontro coi bravi e sfoga la collera che ha in corpo, accusando anche il giovane di avergli esercitato una forma di violenza nella sua dimora.
Il ritorno a casa di Renzo
Renzo si scusa e riapre la porta per andarsene, mentre il curato lo implora di mantenere il segreto. Renzo esce e se ne va senza promettere nulla, per cui don Abbondio chiama urlando Perpetua, che immediatamente arrivò dall’orto di cavoli, segue un breve scambio di battute col padrone che l'accusa di aver rivelato il suo segreto e lei che nega di averlo fatto. Infine don Abbondio si mette a letto con la febbre e ordina alla domestica di chiudere la porta e di non aprire a nessuno. Renzo torna con passo svelto e infuriato a casa di Agnese e Lucia, meditando vendetta contro il prepotente don Rodrigo. Solitamente egli è un giovinotto decisamente pacifico, che non commetterebbe mai atti di violenza, ma in questo momento di dolore brama di uccidere il signorotto e immagina di correre al suo palazzotto per afferrarlo per il collo; riflettendo però capisce che non potrebbe mai penetrare in quell'edificio, poichè don Rodrigo è circondato dai suoi bravi, quindi pensa di tendergli un'imboscata e di sparargli col suo schioppo, per poi correre al confine e salvarsi riparando in un altro Stato. E cosa ne sarà di Lucia? Il pensiero della sua promessa sposa fa svanire questi pensieri sanguinosi e violenti, facendogli pensare ai genitori, a Dio, alla Madonna. Tuttavia Renzo è comunque preoccupato all'idea di dover raccontare tutto a Lucia e sospetta che lei gli abbia nascosto qualcosa. Renzo passa davanti alla propria casa e arriva a quella della sposa, entra nel cortile, cinto da un piccolo muro, sentendo un vociare femminile che proviene dalle dimore del primo piano e comprende che si tratta delle donne venute ad aiutare Lucia con i preparativi per il matrimonio.
L'incontro con Lucia
Una bambina di nome Bettina va incontro a Renzo, chiamandolo a gran voce, ma il giovane le intima di abbassare il tono di voce e le chiede di chiamare Lucia senza che nessuno se ne accorga. La fanciulla sale immediatamente e trova Lucia che sta finendo di vestirsi, la descrizione dei suoi abiti è molto accurata: la giovane ha i lunghi capelli bruni raccolti in trecce, con spilli d'argento infilati di modo da creare una specie di aureola sopra la testa, (questa acconciatura rispecchia la moda delle contadine milanesi); al collo indossa una collana di pietre rosse e bottoni dorati, porta poi un busto di broccato a fiori, una gonnella corta di seta di scarsa qualità, calze rosse e due pianelle di seta. Bettina le si avvicina e le dice qualcosa all'orecchio, Lucia si congeda dalle donne e scende al pian terreno dove c’è Renzo ad aspettare, lui le spiega subito l’accaduto e appena cita il nome di don Rodrigo, la giovane arrossisce. Renzo la accusa di avergli nascosto qualcosa, ma Lucia lo prega di pazientare e corre di sopra a licenziare le donne dicendo che il curato aveva avuto problemi di salute, intanto la madre, Agnese, è scesa al piano terra.
La reazione delle donne del paese
Le donne si recano per tutto il paese a raccontare l’accaduto, per poi andare da don Abbondio per verificare che egli sia davvero malato. Elle trovano soltanto Perpetua, che si affaccia dalla finestra e dice loro che il curato ha una febbre molto alta. Le donne, alquanto deluse di non aver trovato altra materia per i loro pettegolezzi, si ritirano nelle proprie case.
Domande da interrogazione
- Chi è il protagonista del capitolo 2 dei Promessi Sposi?
- Quali sono le scuse che don Abbondio dà ai due promessi sposi per rimandare il matrimonio?
- Chi è il prepotente che si oppone alle nozze di Renzo?
- Come reagisce Renzo quando scopre il nome del prepotente?
- Cosa fa Lucia quando viene chiamata da Renzo?
Il protagonista del capitolo 2 dei Promessi Sposi è don Abbondio.
Don Abbondio dà come scuse per rimandare il matrimonio motivi di salute e impedimenti burocratici.
Il prepotente che si oppone alle nozze di Renzo è don Rodrigo.
Renzo si arrabbia e medita vendetta contro don Rodrigo.
Lucia si congeda dalle donne che l'aiutano con i preparativi per il matrimonio e scende al piano terra per incontrare Renzo.