Concetti Chiave
- Il forno delle grucce, situato in corso Vittorio Emanuele, è un elemento centrale, il cui termine toscano è preferito dal narratore per chiarezza rispetto al lombardo "prestin".
- Renzo, ragionando sulla distruzione dei forni, dimostra una visione critica, pur essendo a volte impulsivo, esprimendo che senza forni non ci sarebbe più pane.
- La folla tenta di assalire il vicario di provvisione, ritenuto responsabile delle difficoltà alimentari a Milano, mostrando la loro rabbia verso le autorità.
- Antonio Ferrer interviene per salvare il vicario, utilizzando un doppio linguaggio per ingannare la folla e portarlo via sano e salvo.
- Renzo, influenzato dalla folla, aiuta Ferrer e successivamente riflette con altri sull'importanza di ribellarsi contro le ingiustizie.
Indice
- Il Forno delle Grucce e Renzo
- La Folla e il Vicario
- Antonio Ferrer e il Doppio Gioco
- Renzo e il Discorso Finale
Il Forno delle Grucce e Renzo
Il forno delle grucce si trovava in corso Vittorio Emanuele. “Grucce” è un termine toscano che indica le pale che servivano per infornare il pane. Il narratore sostiene di utilizzare questo termine perché è più comprensibile rispetto al corrispondente termine lombardo “prestin” che secondo Manzoni non può essere espresso attraverso i segni e i suoni della lingua.
Renzo arrivò in quel luogo dopo l’assalto e espresse il suo punto di vista, che poi era anche quello del narratore, dicendo che se gli individui avessero distrutto i forni, non avrebbero avuto più un luogo dove fare il pane e si chiede se lo potessero fare nei pozzi.
In tal modo Renzo dimostra di essere un ragazzo che ragiona anche se a volte è un po’ impulsivo.
La Folla e il Vicario
Successivamente la folla tentò di assalire un altro forno che si trovava nella zona di Cordusio e poi si recò alla casa del vicario di provvisione, chiamato così perché si occupava del rifornimento di viveri della città di Milano.
La folla pertanto lo riteneva responsabile di tutto quello che era successo e alcuni volevano addirittura ucciderlo.
Anche Renzo si era recato verso la casa del vicario e essendo influenzato dall'opinione della moltitudine e non conoscendo direttamente i fatti, pensava che il vicario fosse colpevole ma che comunque non dovesse essere ucciso.
Antonio Ferrer e il Doppio Gioco
Ad un certo punto arrivò in carrozza Antonio Ferrer, il primo responsabile di quello che era successo, dal momento che aveva abbassato il prezzo del pane ma non quello della farina determinando la ribellione dei fornai e il rialzo del pane.
Arrivò quindi per salvare il vicario però siccome era circondato dalla folla disse in italiano che era arrivato lì per portare in prigione il vicario. Si espresse invece in spagnolo parlando con se stesso per comunicare senza essere sentito che semplicemente lo avrebbe portato via e salvato dalla folla.
Il narratore sottolinea di questo personaggio il doppio comportamento.
Anche Renzo aiuta Antonio Ferrer ad arrivare alla casa del vicario perché quando si era recato dal dottor Azzecca Garbugli aveva visto che una grida contro i bravi era firmata appunto da lui, per cui pensava che fosse una brava persona.
Renzo e il Discorso Finale
Successivamente incoraggiato dal successo conseguito, si fermò per strada per commentare con gli altri quello che era successo. Fece anche un discorso in cui disse che se il popolo si fosse ribellato prima, avrebbe eliminato anche altre ingiustizie che si erano verificate. Uno tra la folla iniziò a tenerlo d’occhio e lo condusse poi ad un’osteria detta “Della luna piena”.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "grucce" e perché il narratore lo utilizza?
- Qual era l'opinione di Renzo riguardo all'assalto ai forni?
- Come si comporta Antonio Ferrer durante l'assalto alla casa del vicario?
- Cosa fa Renzo dopo il successo dell'intervento di Ferrer?
"Grucce" è un termine toscano che indica le pale per infornare il pane. Il narratore lo utilizza perché è più comprensibile rispetto al termine lombardo "prestin".
Renzo riteneva che distruggere i forni fosse irrazionale, poiché senza di essi non ci sarebbe stato un luogo per fare il pane, dimostrando così di essere un ragazzo che ragiona.
Antonio Ferrer arriva per salvare il vicario, dichiarando in italiano di volerlo portare in prigione, mentre in spagnolo comunica a se stesso che lo avrebbe semplicemente portato via per salvarlo dalla folla.
Renzo, incoraggiato dal successo, si ferma per strada a commentare gli eventi e fa un discorso in cui sostiene che una ribellione popolare precedente avrebbe potuto eliminare altre ingiustizie.