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Concetti Chiave

  • Alessandro Manzoni ha vissuto una trasformazione letteraria significativa dopo la conversione, abbracciando una prospettiva anticlassica e ispirandosi al Medioevo cristiano.
  • Le tragedie di Manzoni, come "Il Conte di Carmagnola" e "l'Adelchi", rifiutano le unità aristoteliche e si concentrano su conflitti storici reali, arricchiti dall'invenzione poetica.
  • "I Promessi Sposi" è un romanzo realistico e innovativo che denuncia l'oppressione nella Lombardia del 1600, utilizzando un linguaggio semplice per raggiungere un vasto pubblico.
  • La concezione della Provvidenza nei "Promessi Sposi" è vista come un processo di maturazione attraverso le avversità, con una narrativa permeata di ironia per evidenziare il distacco del narratore.
  • Manzoni ha proposto una nuova lingua letteraria accessibile, unendo toscano letterario e lingua parlata, mirata a favorire la diffusione del romanzo tra la popolazione italiana.

Indice

  1. Il pensiero letterario di Manzoni
  2. La conversione e il nuovo approccio
  3. Le tragedie storiche di Manzoni
  4. Il Conte di Carmagnola
  5. L'Adelchi e la caduta longobarda
  6. I Promessi Sposi: un romanzo innovativo
  7. La denuncia sociale nei Promessi Sposi
  8. La Provvidenza e l'ironia
  9. La nuova lingua letteraria

Il pensiero letterario di Manzoni

In questo appunto viene descritto il pensiero letterario di Alessandro Manzoni, alcune delle sue opere come per esempio l'opera letteraria dell'Adelchi, Il conte di Carmagnola e dei cenni abbastanza approfonditi sull’opera dei Promessi Sposi, di cui si descrivono molti aspetti.

Nel periodo precedente alla conversione, Alessandro Manzoni scrisse diverse opere classiciste: tra il 1801 e 1810 ha scritto delle opere utilizzando un linguaggio aulico e ricche di riferimenti mitologici. Nel 1805 ha scritto il Carme “In morte di Carlo Imbonati” in cui Imbonati, il quale rappresenta una figura a lui paterna, gli appare in sogno intento ad insegnargli esperienze di vita e di poesia. Nel 1809 Alessandro Manzoni compone “l'Urania”, un poemetto neoclassico in cui narra come gli uomini siano stati civilizzati dalle muse.

biografia ed opere di Manzoni

La conversione e il nuovo approccio

Il periodo successivo alla conversione ha permesso ad Alessandro Manzoni di maturare una nuova concezione sulla storia e sulla letteratura. In questo periodo la religione diventa un punto di riferimento importante nella vita di Manzoni, tale da condurlo ad assumere un atteggiamento anticlassico perché egli vedeva nei Romani un popolo oppressore e violento da non imitare. Così Manzoni decide di interessarsi al Medioevo cristiano, mettendo da parte l’idillica serenità tipica del periodo classico. Il poeta va alla ricerca di una letteratura vera e reale, utile sia da un punto di vista morale che civile.

Le tragedie storiche di Manzoni

Nella sua vasta produzione, Alessandro Manzoni scrisse delle tragedie. Egli sceglie la tragedia storica e rifiuta le unità aristoteliche. Nella tragedia classica, i fatti si svolgevano nell'arco di una giornata e non c'erano colpi di scena. Nella tragedia storica vuole collocare i conflitti dei suoi personaggi in un determinato contesto storico, e afferma di non voler inventare fatti ma vuole spiegare i sentimenti e le sofferenze reali provati dagli uomini. Manzoni arricchisce i fatti veri con l'invenzione poetica rappresentata dai pensieri e sentimenti dei protagonisti. Manzoni punta al vero, in modo tale che la sua tragedia abbia delle influenze positive sui suoi spettatori. Inoltre nelle tragedie Manzoni inserisce il coro, che rappresenta una novità nel teatro tragico. Esso non ha la stessa funzione che aveva nella tragedia greca, ovvero la personificazione dei pensieri e dei sentimenti, bensì aveva la funzione per Alessandro Manzoni di "cantuccio" ovvero un momento lirico in cui lo scrittore può esprimere la propria visione di fronte ai fatti tragici in nome del vero.

Il Conte di Carmagnola

Il Conte di Carmagnola è la prima tragedia di Alessandro Manzoni scritta tra il 1816 ed il 1820. Il tema affrontato è quello della storia umana come trionfo del male e narra di un capitano di ventura del 400' chiamato Francesco Bussone. Egli era a servizio del duca di Milano e dopo aver raggiunto varie vittorie, sposò la figlia del duca. Successivamente passò a servizio di Venezia, con cui sconfisse Milano nella battaglia di Maclodio. Sospettato di tradimento dai Veneziani venne attirato a Venezia con una scusa e così venne incarcerato e condannato a morte. Manzoni, in questo caso, era convinto dell'innocenza del conte di Carmagnola e quindi la tragedia è un conflitto tra l'uomo dall’animo elevato, generoso, puro e la ragion di Stato.

L'Adelchi e la caduta longobarda

L’Adelchi è la seconda tragedia di Alessandro Manzoni. All’interno dell’opera il poeta scrive della caduta del regno longobardo in Italia nell'VIII secolo, colpito dalle truppe di Carlo Magno. Viene narrata la storia della figlia di Desiderio, re dei Longobardi, Ermengarda, la quale venne cacciata da suo marito Carlo Magno, decidendo così di ritornare dal padre. Desiderio voleva vendicarsi e così costrinse il papa Adriano a incoronare re dei Franchi i figli di Carlo Magno che si erano rifugiati da lui. Carlo Magno a tal punto obbligò Desiderio a restituire le terre sottratte al papa, ma egli rifiuta e quindi viene dichiarata guerra. Carlo è fermo alle Chiuse di Susa, ma gli viene suggerito un passaggio segreto e in tal modo riesce a colpire i Longobardi. I tentativi di Adelchi di opporsi ai Franchi sono inutili e i Longobardi si trovano in difficoltà. Ermengarda dopo la notizia che Carlo Magno si sarebbe risposato, muore delirante. Adelchi resiste ancora in battaglia, ma quando giunge la notizia che Verona è caduta, Adelchi muore.

I Promessi Sposi: un romanzo innovativo

I Promessi Sposi sono un romanzo innovativo all'interno della tradizione letteraria romana. Nel 1821 scrivere un romanzo era un atto di coraggio perché usciva dagli schemi classici del passato. La poetica di Alessandro Manzoni è caratterizzata dal vero e utilizza un linguaggio semplice per essere compreso da un pubblico vasto. Infatti il romanzo è di carattere realistico, in quanto descrive una realtà umile ignorata dalla letteratura classica perché i protagonisti sono due semplici abitanti della campagna longobarda.

Manzoni, Alessandro - Pensiero e Promessi Sposi articolo

La denuncia sociale nei Promessi Sposi

Con il romanzo Alessandro Manzoni voleva denunciare la società lombarda del 1600 sotto la dominazione spagnola. Si trattava di un periodo di ingiustizia e di oppressione da parte del governo nei confronti del popolo. La società di quel periodo secondo Manzoni dovrebbe essere governata dai nobili attraverso una legislazione razionale ed equa e una politica economica valida e un'organizzazione sociale adeguata evitando i conflitti fra classi. Tale idea di società si ispira ai principi della borghesia liberale. Diviene quindi un dovere per l'uomo agire per contrastare il negativo della società e della storia e quindi il cattolicesimo di Manzoni diventa laico e liberale.

La Provvidenza e l'ironia

Secondo i due protagonisti del romanzo la Provvidenza consisteva nella figura di Dio che interviene per difendere, premiare i buoni e garantire il trionfo della giustizia. Alessandro Manzoni invece sosteneva che la Provvidenza non si basasse nel garantire la felicità ai buoni, ma nel fatto che la sfortuna permette di maturare ed essere consapevoli. Infatti solamente alla fine Renzo e Lucia giungono a tale conclusione. Inoltre la narrazione dei Promessi Sposi è pervasa da una sottile nota ironica difficile da definire. Questo artificio letterario sottolinea un atteggiamento di distacco da parte del narratore dalla letteratura, sottolinea la distanza tra narratore colto e la gente umile.

La nuova lingua letteraria

Alessandro Manzoni introduce una nuova lingua letteraria che si pensa possa essere stata la lingua dell’Italia unificata. La lingua utilizzata fino a quel punto secondo il poeta era inadeguata a causa dell’utilizzo di termini poco comprensibili dalla popolazione media. Di conseguenza avrebbe ostacolato la diffusione. Invece Manzoni decide di utilizzare una nuova lingua, un misto tra toscano letterario e lingua parlata, compresa da quasi la totalità dei lettori.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il pensiero letterario di Alessandro Manzoni e come si è evoluto nel tempo?
  2. Il pensiero letterario di Manzoni si è evoluto da un iniziale classicismo, caratterizzato da un linguaggio aulico e riferimenti mitologici, a un approccio più realistico e morale dopo la sua conversione religiosa, che lo ha portato a interessarsi al Medioevo cristiano e a una letteratura utile moralmente e civilmente.

  3. In che modo la conversione religiosa ha influenzato l'approccio di Manzoni alla letteratura?
  4. La conversione religiosa ha portato Manzoni a rifiutare il classicismo e a sviluppare un interesse per il Medioevo cristiano, cercando una letteratura vera e reale che fosse utile moralmente e civilmente, allontanandosi dall'idillica serenità del periodo classico.

  5. Quali sono le caratteristiche delle tragedie storiche di Manzoni?
  6. Le tragedie storiche di Manzoni si caratterizzano per il rifiuto delle unità aristoteliche, l'inserimento di conflitti in contesti storici reali, e l'uso del coro come momento lirico per esprimere la visione dell'autore, puntando a influenzare positivamente gli spettatori.

  7. Qual è il tema centrale del romanzo "I Promessi Sposi" e come si distingue nella tradizione letteraria?
  8. "I Promessi Sposi" è un romanzo innovativo che denuncia la società lombarda del 1600 sotto la dominazione spagnola, caratterizzato da un linguaggio semplice e realistico, e si distingue per il suo approccio alla realtà umile e la denuncia sociale.

  9. Come Alessandro Manzoni ha contribuito alla creazione di una nuova lingua letteraria?
  10. Manzoni ha introdotto una nuova lingua letteraria, un misto tra toscano letterario e lingua parlata, comprensibile dalla maggior parte dei lettori, superando l'inadeguatezza della lingua precedente che ostacolava la diffusione delle opere.

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