Concetti Chiave
- "I Promessi Sposi" è un romanzo storico di Alessandro Manzoni, inizialmente intitolato "Fermo e Lucia" e scritto tra il 1821 e il 1823.
- Manzoni rielabora profondamente l'opera per migliorarla, pubblicandola con il nuovo titolo "I Promessi Sposi" tra il 1825 e il 1827.
- Il romanzo subisce ulteriori revisioni per eliminare lombardismi e francesismi, con una nuova edizione pubblicata tra il 1840 e il 1842.
- La versione finale è pubblicata in 54 fascicoli, completa di illustrazioni, con il titolo "I Promessi Sposi, storia milanese del secolo XVII scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni".
- Manzoni adotta una visione pessimistica dell'umanità, attribuendo il male all'uomo stesso e non al destino o alla natura, diversamente da altri autori romantici.
Indice
La visione pessimistica di Manzoni
I Promessi Sposi sono una serena visione del mondo. Manzoni parte dal presupposto che l’ umanità soffre. La sua, quindi, è una visione pessimistica perfettamente romantica per cui la vita degli uomini è un affannoso andare.
Origine del male secondo Manzoni
A differenza di poeti come Alfieri, Foscolo e Leopardi che avevano una concezione meccanicistica della vita e avevano attribuito la causa del nostro dolore al destino o alla natura, Manzoni pone l’ origine di ogni male nell’ uomo stesso che, con il peccato originale, ha sconvolto l’ ordine universale.
Evoluzione del romanzo
I Promessi Sposi sono un romanzo storico, composto tra il 1821 e il 1823 con il titolo di “Fermo e Lucia”.
Insoddisfatto dell’opera, rielabora a fondo il suo manoscritto e lo pubblica tra il 1825 e il 1827 con il titolo “I Promessi Sposi”.Revisione e pubblicazione finale
La nuova stesura è notevolmente superiore alla prima. Ma, non ancora contento, sottopone il romanzo ad una nuova revisione cambiando alcuni episodi, eliminando lombardismi e francesismi per rendere la lingua più pura e viva. Questa stesura viene pubblicata tra il 1840 e il 1842 in 54 fascicoli con le illustrazioni di un pittore e con il titolo “I Promessi Sposi, storia milanese del secolo XVII scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni”.