Concetti Chiave
- Manzoni enfatizza l'importanza del "vero storico", rifiutando le unità di tempo e luogo per mantenere autenticità narrativa.
- La narrazione storica deve offrire una visione unitaria, concentrandosi sull'essenza dei fatti e tralasciando coincidenze irrilevanti.
- Pur mantenendo aderenza storica, Manzoni sostiene che le psicologie dei personaggi immaginari devono essere plausibili nel contesto storico.
- Evita il romanzesco, poiché l'attrazione del lettore deriva dall'accuratezza storica che assume un significato estetico.
- Manzoni riassume la sua ricerca letteraria con "l’utile per iscopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo", unendo educazione, verità e attrattiva narrativa.
Indice
L'importanza della verità storica
Concezione già presente nell’opera dedicata ad Imbonati:
“Sentir”, riprese, “e meditar: di poco esser contento: da la meta mai non torcer gli occhi: conservar la mano pura e la mente: de le umane cose tanto sperimentar, quanto ti basti per non curarle: non ti far mai servo:
non far tregua coi vili: il santo Vero mai non tradir: né proferir mai verbo, che plauda al vizio, o la virtù derida.
La risposta a Monsieur Chauvet
Espone totalmente sua idea nella Lettera a Monsieur Chauvet che aveva criticato Manzoni per aver infranto le tre unità di tempo e di luogo. Lo scrittore risponde che non le ha usate perché si sarebbe allontanato dal vero storico. Ad un certo punto sostiene che quando si racconta una storia a un bambino, egli non manca mai di porre questa domanda: è vero tutto ciò? E’ naturale, quindi, in tutti gli esseri umani il bisogno di verità, anche i più mediocri sono sulla via della verità e ne hanno sempre qualche indizio più o meno vago seppur sia difficile da seguire. Questo perché il vero è qualcosa che è stato ma ha in sé una forza drammatica che non può essere eguagliata da alcuna invenzione, cioè la storia.
Il ruolo della storia e del poeta
“Che cosa ci dà la storia? Degli eventi che non sono, per così dire, conosciuti che dall’esterno”. Per aderire al vero storico si deve riportare ad un unico punto di vista i diversi fatti separati dalle unità di tempo e luogo, respingendo gli i fatti che sono solo coincidenze accidentali. Deve mettere in ordine i fatti per arrivare ad una visione unitaria, tralasciando tutto ciò che non è rilevante con i fatti più importanti. Per farlo si avvale della rapidità di pensiero, avvicinando i fatti il più possibile, presentandoli nell’ordine più semplice perché la mente riesca a comprenderli. Ma ciò si limita a una presentazione dei fatti per la loro essenza, per come sono in superficie. Se il poeta deve raccontare strettamente le storie dei personaggi, deve anche rinunciare all’immaginazione e alla sua essenza di essere tale?
No e lo spiega nella lettera a Monsieur Chauvet dicendo che si possono raccontare. le psicologie di personaggi immaginari se le stesse sono ben ancorate al contesto storico e, di conseguenza, plausibili.
Ciò, però, non deve sfociare nel romanzesco perché al fine di catturare l’attenzione del lettore, l’interesse viene suscitato dall’infedeltà alla storia che acquisisce un significato estetico.
Principi della ricerca letteraria
Nella lettera a Cesare d’Azeglio sintetizza i principi che muovono la ricerca letteraria sua e degli altri intellettuali sintetizzandoli in:
- “L’utile per iscopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo”. Utile: idea della letteratura che fornisca argomenti che vadano ad educare il popolo attraverso una lingua semplice e immediata. L’arte quindi non è più un esercizio ornamentale ma scaturisce da esigenze profonde e sentite che affronti contenuti vivi nella coscienza.
- Vero: raccontare fatti storici. Lo si può anche trovare nella favola poiché è caratterizzata da un vero di tipo esistenziale, proprio dell’anima, mettendo l’uomo di fronte verità coscienza. Si colgono le verità universali per dare una prospettiva di un mondo come si vorrebbe composto da un ideale alto ed elevato. Ciò aiuta a migliorare l’animo e l’eticità ricollegandosi all’utile.
- Interessante: strategie per rendere più appetibile le vicende conciliando il vero storico con la poesia.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza della verità storica secondo il testo?
- Come risponde Manzoni a Monsieur Chauvet riguardo alle critiche sulle unità di tempo e luogo?
- Qual è il ruolo del poeta nella narrazione storica secondo il testo?
- Quali sono i principi della ricerca letteraria secondo la lettera a Cesare d’Azeglio?
- Come si concilia la verità storica con l'immaginazione poetica?
La verità storica è fondamentale perché rappresenta qualcosa che è stato e possiede una forza drammatica ineguagliabile da qualsiasi invenzione. È un bisogno naturale in tutti gli esseri umani, anche nei più mediocri.
Manzoni risponde che non ha usato le tre unità di tempo e luogo per non allontanarsi dal vero storico, sottolineando che la verità è essenziale per raccontare una storia.
Il poeta deve raccontare le storie dei personaggi ancorandole al contesto storico, rendendole plausibili senza sfociare nel romanzesco, mantenendo l'interesse del lettore attraverso l'infedeltà alla storia che acquisisce un significato estetico.
I principi sono "L’utile per iscopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo", dove l'utile educa il popolo, il vero racconta fatti storici e l'interessante rende le vicende appetibili conciliando il vero storico con la poesia.
La verità storica si concilia con l'immaginazione poetica raccontando psicologie di personaggi immaginari ben ancorate al contesto storico, senza sfociare nel romanzesco, per mantenere l'interesse del lettore.