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Sintesi
marta.b-cfp_bauer111.jpg
Appunti di Algebra per l'università: Gruppi, Categorie, Campi e Teoria di Galois, Topologia e applicazioni algebriche. Un book in progress sui principali argomenti di algebra con esempi ed esercizi.
Capitolo 1. Gruppi 7
1. Generalità 7
2. Azioni di gruppi 20
3. Gruppo simmetrico 24
4. Gruppi abeliani nitamente generati 27
5. p-gruppi e Teoria di Sylow 28
6. Gruppi nilpotenti 33
7. Sottogruppi normali minimali 37
8. Gruppi risolubili 39
9. Sottogruppi notevoli 46
10. Estensioni di gruppi 48
11. Teoria di Hall 51
12. Gruppi transitivi e primitivi 55
13. Alcuni gruppi piccoli 60
14. I gruppi alterni 63
15. I sottogruppi massimali di Sn 70
16. Esercizi sui gruppi 74
Capitolo 2. Categorie 83
1. Anelli e moduli: cenni 83
2. Categorie: definizioni ed esempi 91
3. Il lemma di Yoneda 96
4. Funtori rappresentabili 100
5. Funtori aggiunti 102
6. Prodotti, coprodotti, nuclei, conuclei 103
7. Limiti 107
Capitolo 3. Campi e teoria di Galois 117
1. Anello dei polinomi e campo delle frazioni 117
2. L'endomorfismo di Frobenius 120
3. Struttura di un'estensione semplice 121
4. Formula dei gradi 123
5. Campi di riducibilità completa 125
6. Separabilità dei polinomi irriducibili 131
7. La pura inseparabilità 135
8. Campi perfetti 137
9. Il gruppo di Galois e le corrispondenze 138
10. Relazioni tra gradi e indici 139
11. Estensioni di Galois 142
12. Normalita e stabilità 143
13. Estensioni di Galois finite 145
14. Le funzioni simmetriche elementari 147
15. Sui campi niti 149
16. La funzione di Moebius 155
17. Il teorema dell'elemento primitivo 157
18. Chiusure split 159
19. Traccia, norma, estensioni di Galois cicliche 160
20. Campi ciclotomici 164
21. Determinazione del gruppo di Galois 167
22. Il teorema fondamentale dell'algebra 178
23. Risolubilità per radicali 180
24. Costruibilità 186
25. Altri risultati 189
Capitolo 4. Topologia e sue applicazioni algebriche 191
1. Spazi topologici 191
2. Spazi metrici 199
3. Spazi compatti, ultra ltri e prodotti 202
4. Intermezzo: topologia quoziente 206
5. Assiomi di separazione e lemma di Urysohn 207
6. Funzioni continue a valori reali 210
7. Spettro di un anello 211
8. Il caso di Z e dei P.I.D.. Gli spazi affini 212
9. Il caso di Z[X] 214
10. Una giusti cazione agli schemi affini 215
11. Applicazione limiti proiettivi: i gruppi profiniti 217
12. Applicazione limiti induttivi: localizzazione 226
13. Teoria dei fasci e spazi anellati 229
Indice analitico 237
Estratto del documento

8. GRUPPI RISOLUBILI 41

∩ ∩ ∩ ∩

K = K (HA) = H(K A) > H, quindi H A < K A G

E

(K A è normale in G perché normalizzato da H e da A),

∩ ≤

quindi A = K A, cioè A K. Segue G = K dato che

G = HA K.

7. Sia G un gruppo risolubile finito.

Proposizione

(1) Ogni fattore di composizione di G ha ordine primo.

(2) Ogni fattore principale di G è un p-gruppo abeliano

elementare per qualche primo p.

(3) L’indice di ogni sottogruppo massimale di G è una

potenza di un primo.

Dimostrazione.

(1) Sia H/K un fattore di composizione di G. Allora

H in quanto sottogruppo di G è risolubile, e H/K

in quanto quoziente di H è risolubile. Ne segue che

H/K è risolubile e semplice, quindi è abeliano e quin-

di è ciclico di ordine primo.

(2) Dato che la risolubilità è stabile per passaggio al

quoziente, basta mostrare che i sottogruppi normali

minimali di G sono p-gruppi abeliani elementari per

qualche primo p. Ma nella sezione 7 abbiamo visto

che un sottogruppo normale minimale N è il prodot-

to dei coniugati di un sottogruppo sub-normale mini-

male S, e un sottogruppo sub-normale minimale di G

è semplice e risolubile, quindi ciclico di ordine p pri-

∼ ∼ [G:N (S)]

g

Q

mo: S C . Segue che N = S C G

= =

p p

g∈G

è un p-gruppo abeliano elementare.

(3) Sia M un sottogruppo massimale di G. Possiamo

supporre che M contenga soc(G), perché in caso con-

trario esiste un sottogruppo normale minimale N non

contenuto in M , da cui G = M N e G/N = M N/N =

M/M N , quindi

|G| |G| |N |

[G : M ] = = =

|M | |G||M ∩ |/|N | |N ∩ |

N M

|N |

è una potenza di un primo perché lo è. Procedi-

|G|. 6 ⊆

amo per induzione su Dato che 1 = soc(G) M ,

42 1. GRUPPI

si ha che [G : M ] = [G/ soc(G) : M/ soc(G)] per

ipotesi induttiva è una potenza di un primo.

Attenzione: se G è un gruppo nilpotente (in particolare

risolubile), in generale la sua classe di nilpotenza e la sua

lunghezza derivata sono due numeri distinti. Esistono gruppi

con lunghezza derivata 2 e classe di nilpotenza arbitrariamente

grande. Nel seguito faremo un esempio di un tale gruppo.

Intanto diamo una nuova caratterizzazione dei gruppi nilpo-

tenti. Dato un gruppo G e due suoi sottogruppi H, K defini-

amo h{[h, | ∈ ∈

[H, K] := k] h H, k K}i.

0

Per esempio [G, G] = G .

Rimarchiamo qualche utile proprietà dei commutatori. Siano

x, y, z elementi di G, siano H, K sottogruppi di G.

−1

• [x, y] = [y, x].

y

• [xy, z] = [x, z] [y, z].

y

• [z, xy] = [z, y][z, x] .

• ≤ ⊆

N G è normale in G se e solo se [N, G] N .

• ⊆

H e K commutano modulo N se e solo se [H, K]

EG

N .

La seconda proprietà elencata dice che fare il commutatore con

z a destra è un 1-cociclo (si veda più avanti per la definizione

di 1-cociclo). Questo implica in modo immediato che H e K

normalizzano [H, K]: si tratta di usare la seconda proprietà

∈ ∈

con x H, z K e y in uno tra H e K.

Dato G, definiamo una catena di sottogruppi di G come

1 n+1 n

segue: G := G, G := [G , G]. La catena

1 2 n

G = G G ... G ...

D D D D

è una serie centrale. Abbiamo il seguente risultato:

8. Un gruppo finito G è nilpotente se e

Proposizione n

solo se esiste n tale che G = 1. In questo caso la classe

N

di nilpotenza di G coincide col più piccolo intero r tale che

r+1

G = 1. 8. GRUPPI RISOLUBILI 43

Posposta.

Dimostrazione.

Per esempio, un gruppo G è nilpotente con classe di nilpoten-

0 0

2

za 2 se e solo se G Z(G) (ovvio, dato che G = [G, G] = G ).

n

x]( )

n n n

In questo caso se x, y G si ha (xy) = x y [y, .

2

Per induzione: ricordando che i com-

Dimostrazione.

mutatori stanno nel centro abbiamo

−1

2 2 2 2 2 2

x y [y, x] = x yx yx = x[x, y]y x = xy x[x, y] = xyxy = (xy) .

Supponiamo di aver dimostrato il risultato per n 1. Al-

7→

lora ricordando che l’operazione di commutazione (x, y)

[x, y] è bilineare, nel senso che [xz, y] = [x, y][z, y] e [x, yz] =

[x, y][x, z] (per la seconda proprietà di cui sopra, ricordando

che in questo caso i commutatori sono nel centro), si ha:

n−1

x]( )

n n−1 n−1 n−1

(xy) = (xy) xy = x y [y, xy =

2

n−1

x]( )

n−1 n−1

= x y xy[y, =

2 n−1 )

x](

n−1 n−1 n−1 =

= x xy [y , x]y[y, 2

n−1 n

x]( ) x]( )

n n n−1 n n

= x y [y, x] [y, = x y [y, .

2 2

n

|G| ≤

Sia ora G un p-gruppo, con = p . Allora cl(G) n,

perché i centri successivi male che vada hanno ordine p. In

realtà possiamo dire meglio. Nel seguito sia n > 1.

1 2 2

|G | ≥ ≤ −

9. /G p . In particolare cl(G) n 1.

Lemma 1 2

|G |

Supponiamo per assurdo che /G =

Dimostrazione. 3 2 3 ⊆

G := G/G e Z := G /G . Allora Z Z(G).

p. Siano 2

∈ −

Sia g G Z. Allora g ha ordine p modulo G , quindi

3 2

G = Zhgi, quindi G è abeliano, cioè G = G . Quindi sic-

0

2

come G è nilpotente si deve avere G = 1, cioè G = 1. Ma

allora 0

n 1 2

|G| |G/G | |G |

p = = = /G = p,

contraddizione.

44 1. GRUPPI

Facciamo ora un esempio di un p-gruppo G di lunghezza

hgi

derivata 2 e classe di nilpotenza p. Sia H = C , e sia

= p

hσi ≤

K = C Sym(p), con σ = (1 ... p). Consideriamo

= p p

il prodotto semidiretto G := H K con l’azione di σ che

o

fa slittare ogni componente di uno a destra. In questo modo

p+1

|G| ≤

= p , quindi cl(G) p. D’altra parte la lunghezza

derivata di G è 2 (ricordiamo infatti che se N allora l(G)

EG

p 6

l(N )+l(G/N )). Mostrare che G = 1 è sufficiente per dedurre

p

che cl(G) = p. Sia allora x := (g, 1, ..., 1) N = H . È un

facile conto dimostrare che allora l’elemento

[x, σ, σ, ..., σ] −

ha g nell’ultima posizione quando i σ sono al più p 1. In

particolare questo vale se i σ sono p 1, da cui quello che

vogliamo. 3

8.1. Gruppi di ordine p . Classifichiamo i gruppi di

3 3

ordine p . Sia G un gruppo di ordine p . Se G è abeliano

allora il teorema di struttura dei gruppi abeliani finiti implica

×C

che G è isomorfo ad uno dei seguenti tre gruppi: C , C ,

3 2 p

p p

× ×

C C C .

p p p

Supponiamo ora G non abeliano. G è nilpotente e come

1 2 2 1 2 2

≥ |G |

abbiamo visto G /G ha ordine p , per cui /G = p

0

2 6

perché G = G = 1. Segue che l’indice di nilpotenza di G è

p

x]( )

p p p

2, quindi se x, y G abbiamo che (xy) = x y [y, .

2

6

Supponiamo p = 2. Distinguiamo due casi.

2 haiCG.

(1) G contiene un elemento a di ordine p . Allora

hai?

Esiste un complemento di Sia b un elemento di

hai. hbi

G non appartenente a Se b ha ordine p allora

hai.

complementa Supponiamo che b abbia ordine

2 hai ∩ hbi hci

p . L’intersezione è un gruppo ciclico

di ordine p, e possiamo scegliere a e b in modo che

p

a]( )

−1 −1

p p p p p

a = c = b . Allora (ab ) = a (b ) [b, =

2

p p

a]( ) a]( )

−1

· 6

c c [b, = [b, . Ora siccome p = 2, si ha che

2 2 p

a]( )

p 2

p divide e quindi [b, = 1 dato che [b, a] G

2

2 −1

2

e G è ciclico di ordine p. Ne segue che ab è un

8. GRUPPI RISOLUBILI 45

−1

hai, hab i

elemento di ordine p che non sta in quindi

hai.

complementa ∈ hxi

Abbiamo dimostrato che esiste x G tale che

hai hai hxi.

complementa in G, ovvero G = Ricor-

o ∼

2

|a| |x|

diamo che = p e = p. Ora A := Aut(hai) =

)

Aut(C C ha esattamente un p-Sylow, quin-

=

2 2 −p

p p x 1+p

hxi

di è il p-Sylow di A, e a = a . Conosciamo

hai,

l’azione di x su quindi conosciamo il prodotto

hai hxi.

semidiretto o

(2) Ogni elemento non banale di G ha ordine p. Sia N un

|N |

sottogruppo normale massimale di G. Allora =

2

p a meno che ogni sottogruppo normale non banale

e proprio di G sia ciclico di ordine p, ma in questo

caso G dev’essere monolitico (non appena ammette

due sottogruppi normali di ordine p il loro prodotto

2

è normale di ordine p ) e questo è assurdo perché

2

G/N ha ordine p quindi deve ammettere sottogruppi

normali propri non banali. Segue che N ha ordine

2

p ed ogni suo elemento ha ordine p, quindi N =

× ∈ −

C C . Ora è chiaro che se x G N allora

p p

hxi hxi,

è un complemento di N , quindi G = N o

hxi

e l’azione di è fedele altrimenti sarebbe banale

hxi

e G risulterebbe abeliano. è quindi un p-Sylow

di Aut(N ) GL(2, p), dato che l’ordine di GL(2, p)

=

2

è p(p 1) (p + 1) e x ha ordine p. Quindi a meno

hxi

di passare ad un coniugato di in GL(2, p) (cioè

a meno di cambiare base di riferimento dello spazio

2

×

vettoriale C C = ) possiamo scrivere

F

p p p

1 1

∼ × h i.

G (C C )

= o

p p 0 1

Supponiamo p = 2. Allora esiste in G un elemento a di ordine

4 perché se tutti gli elementi non banali di G avessero ordine 2

allora G sarebbe abeliano (esercizio). Se esiste un complemen-

hbi hai

to di in G allora b ha ordine 2 e siccome Aut(hai) C

= 2

l’azione di b su a è l’inversione (al solito a non può essere cen-

trale altrimenti G sarebbe abeliano), da cui segue subito che

46 1. GRUPPI

G D , il gruppo diedrale di ordine 8.

= 8

Esiste un gruppo G di ordine 8 con un sottogruppo nor-

male, ciclico di ordine 4 e non complementato? Sı̀, ne esiste

esattamente uno a meno di isomorfismi, è il gruppo dei quater-

nioni. Si tratta del sottogruppo di GL(2, generato dagli

C)

elementi

i 0 0 1

a := , b := .

−i −1

0 0

hai, hbi, habi

Questo gruppo si denota con Q . sono massi-

8 h−1i

mali e quindi normali (Q è un 2-gruppo), e è il centro.

8

Non ci sono altri sottogruppi non banali, quindi in Q og-

8

ni sottogruppo è normale, e Q non è abeliano (per esempio

8

−ba).

ab = 9. Sottogruppi notevoli

16 (Sottogruppo di Frattini). Sia G un grup-

Definizione

po. Il sottogruppo di Frattini di G è l’intersezione dei sot-

togruppi massimali di G, e viene indicato con Φ(G).

Osserviamo che Φ(G) non è supplementato, in quanto

se H < G allora H è contenuto in un qualche sottogruppo

massimale M e quindi Φ(G)H M .

9 (Argomento di Frattini). Siano G un

Proposizione

gruppo finito, N un suo sottogruppo normale, P un p-sottogruppo

di Sylow di N . Allora N (P ) supplementa N in G.

G g

Dato g G, il coniugato P di P è un

Dimostrazione. ∈

p-sottogruppo di Sylow di N , quindi esiste n N tale che

−1

g h ∈ ∈ ⊆

P = P , ovvero gn N (P ). Ma allora g N (P )n

G G

N (P )N .

G Il sottogruppo di Frattini di un gruppo finito è nilpotente

(si vedano gli esercizi).

17 (Sottogruppo di Fitting). Sia G un grup-

Definizione |G|

po finito. Per ogni divisore primo p di definiamo O (G)

p

come l’intersezione dei p-sottogruppi di Sylow di G. Si trat-

ta di sottogruppi caratteristici di G. Il sottogruppo di Fitting

9. SOTTOGRUPPI NOTEVOLI 47

di G (denotato con F (G)) è il prodotto diretto interno degli

O (G).

p Osserviamo che F (G) è nilpotente in quanto gli O (G)

p

sono normali in F (G), e sono i suoi p-sottogruppi di Sylow. In

realtà, F (G) è il “più grande” sottogruppo normale nilpotente

di G: 10. Siano G un gruppo finito, N un suo

Proposizione ≤

sottogruppo normale nilpotente. Allora N F (G).

Poiché N è nilpotente, basta mostrare

Dimostrazione.

che ogni p-sottogruppo di Sylow di N è contenuto in F (G).

Sia P un p-Sylow di N . Allora P è caratteristico in N e N

è normale in G, quindi P G e quindi, dato un p-Sylow Q

E g g

⊆ ∈

di G contenente P , si ha P = P Q per ogni g G.

Siccome i p-Sylow di G sono a due a due coniugati, si ottiene

⊆ ⊆

che P O (G) F (G).

p

9.1. Fattori principali di Frattini. Osserviamo che un

sottogruppo normale minimale di G è in particolare un fattore

principale di G. Diciamo che un fattore principale H/K di G

è “Frattini” (o “di Frattini”) se H/K Φ(G/K). In caso

contrario H/K si dice “non-Frattini”.

1. Siano G un gruppo ed N un suo sot-

Osservazione

togruppo normale minimale abeliano. Allora i supplementi di

N in G sono complementi.

Sia M un supplemento di N in G. Allo-

Dimostrazione.

∩N

ra M è un sottogruppo normale di N (perché N è abeliano)

e di M (perché N è normale) e quindi di G essendo G = M N .

Siccome N non è contenuto in M ed è normale minimale si

ottiene M N = 1.

11. Se N è un sottogruppo normale mini-

Proposizione

male di un gruppo finito G, si hanno i seguenti fatti:

(1) Se N è Frattini allora è abeliano.

(2) Se N è abeliano allora è complementato se e solo se

è non-Frattini.

48 1. GRUPPI

Dimostrazione.

(1) Il Frattini in quanto nilpotente non può contenere

sottogruppi semplici non abeliani.

(2) Se N è non-Frattini allora esiste un massimale che

non lo contiene, quindi lo supplementa, quindi lo

complementa (per l’osservazione 1); viceversa se N è

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