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Concetti Chiave

  • La storia ruota attorno a Claire, che cerca di affrontare la scomparsa del fratello Loïc e le complessità delle relazioni familiari.
  • Claire scopre che le cartoline che riceveva, presumibilmente da Loïc, erano in realtà inviate dal padre, alimentando un'illusione dolorosa.
  • Il romanzo esplora temi come l'elaborazione del lutto, l'importanza della memoria e il bisogno di verità nelle relazioni.
  • Julien, un personaggio inizialmente goffo e insicuro, diventa una figura di supporto per Claire, offrendo speranza e un futuro comune.
  • Il libro è stato adattato in un film nel 2006, sottolineando il suo impatto e la profondità narrativa.

Je vais bien, ne t'en fais pas (Stai tranquilla, io sto bene) Olivier Adam, 2000

La protagonista si chiama Claire, all’inizio viene descritta con i capelli “presque roux et trés lisses”. Il narratore è in terza persona e descrive come in un flusso continuo le emozioni dei diversi personaggi, passando anche da uno all’altro, ma focalizzandosi soprattutto su Claire.

All’inizio la vediamo nel supermercato dove lavora e parla con le colleghe, Nadia, che ha una vita sociale parecchio movimentata e Maud, che invece non parla mai.

Claire lavora alla cassa numero 4. Il supermercato si chiama “Shopi”. Nadia la invita a uscire con lei, Claire va e si trovano a una festa dove però sono tutti ipocriti e snob. Claire finisce per appartarsi con un tizio di nome Benoit che alla fine di un rapporto la paga, dicendole che è una prostituta.

Claire sta per avere le ferie estive e decide di andare dai genitori nel paese di D. (lei si è trasferita a Parigi) sul campanello c’è scritto “Paul et Irène Tellier et ses enfants”: infatti Claire aveva un fratello di nome Loïc , che però è sparito dopo un litigio con il padre e ogni tanto scrive, solo a lei, delle cartoline. L’ultima viene da Portball.

Flashback (due anni prima): vediamo quando è sparito Loïc . Claire ha 20 anni, Loïc 18, ma è già diplomato, mentre lei è stata bocciata due volte. Claire va a passare le vacanze dalla nonna e quando torna a casa Loïc non c’è più. I suoi le dicono che il ragazzo ha litigato con il padre e se ne è andato di casa. Claire smette di mangiare e arriva a 47 kg, va da un medico, ma non risolve. Poi inizia a ricevere cartoline da Loïc , che le scrive sempre poche righe, ma dicendo che sta bene (come nel titolo del romanzo).

Ritorno al presente. Claire ha deciso di andare a Portbail, posto da cui ha ricevuto l’ultima cartolina di Loïc . Qui va in un campeggio in tenda, Les Bosquet. È andata per cercare Loïc e le emergono ricordi di lui. Soprattutto le resta in mente la frase che aveva letto: “Quand j’étais petit, j’étais déjà nostalgique, mais de quois?”. Incontra un ragazzo, Antoine, con il quale inizia una sorta di relazione. Antonie è fotografo dilettante. Mentre si trovano in un bar di Portbail (Claire sta cercando in tutta la cittadina il fratello, che doveva aver spedito la cartolina proprio da lì), vede il padre in macchina (una clio vert bouteille) e capisce che in realtà è lui che va in giro per spedire le cartoline. Tornata a casa, infatti, trova la cartolina.

Di nuovo dai suoi genitori guarda dei vecchi filmati di famiglia e si sente molto triste. Intanto è tornata al lavoro a Parigi, perché sono finite le ferie. La relazione con Antoine non va benissimo, perché Claire si accorge che lui è finto e che il ragazzo preferisce la compagnia di Nadia e di altri amici.

Compare un altro personaggio, Julien. Scopriamo che fa la spesa allo Shopi e che è infatuato di Claire, però non trova il coraggio di dirglielo. È un po’ goffo e dimesso “il a l’air fatigué, ses cheveaux sont longs“, ha 25 anni, ma si sente vecchio. Di lui viene detto che è pagato per scrivere e lavora in un ufficio.

Julien parla a un amico, Lionell, di Claire, così Lionell, che va anche lui allo Shopi, invita Claire a una festa. Julien non sa dell’invito, ma va lo stesso alla festa anche se si sente molto depresso e lì finalmente conosce Claire. Usciti dalla festa, Julien difende Claire da un architetto che ci prova pesantemente e lei lo invita a salire nel suo appartamento. Qui gli racconta di Loïc e lui si ricorda che suo fratello Olivier è stato compagno di classe di Loïc , perché da piccoli anche loro vivevano a D.. Gli telefona, Olivier non ha più sentito Loïc , ma dice che chiederà alla madre.

Ritroviamo Julien nel cimitero davanti alla tomba dei nonni di Claire, dove ha trovato anche la tomba di Loïc , dove si trova scritto: Loïc Tellier 1978-1996. Ha cercato Loïc dove era logico cercarlo, a meno che non si volesse evitare anche solo il pensiero che lui fosse morto. Julien, allora, va dai genitori di Claire, dove si sono dati appuntamento. I genitori, sapendo che lui è originario di D, gli fanno domande, per sapere che cosa sa di Loïc e intuiscono probabilmente che lui sa tutto. La ragazza li raggiunge. A questo punto non è chiaro che cosa Julien le dirà o che cosa lei abbia intuito in effetti, ma sappiamo che lui è deciso a prendersi cura di lei (À cet instant Julien jure que si quelqu'un s'avise de lui faire du mal, il lui éclate la gueule, il lui fait bouffer ses dents). I genitori percepiscono che Julien è colui che può rompere lo stallo che si è creato e sono fiduciosi:

Gênés, comme pris en faute, Irène et Paul quittent le salon. En passant près dç Julien, Irène lui serre le bras, avec un tremblement imperceptible. Paul le regarde. On les sent inquiets et confiants à la fois.
— On y va? demande Claire.
— On y va.

Il finale, dunque, apre una speranza per Claire che, grazie all’aiuto di Julien potrà cercare di superare la perdita del fratello, magari venendo a conoscenza della verità, tanto a lungo nascosta.

Il libro parla dell’elaborazione del lutto, dei difficili rapporti familiari e dell’importanza della memoria. È un romanzo malinconico, che apre alla speranza nel finale. Vuole anche sottolineare l’importanza di non avere segreti con chi si ama (la relazione più vera e sana è quella fra Claire e Julien), perché nascondere la verità crea illusioni dolorose. Il lettore è spinto a comprendere da solo la vicenda, ci sono molti punti sottintesi e le stesse modalità della morte di Loïc non sono mai chiarite del tutto.
Il romanzo sottolinea anche il ruolo fondamentale del ricordo (le foto, i filmati, la stessa tomba che compare nel finale) per tenere vicine a sé le persone che sono morte. La falsità delle cartoline del padre, invece, allontana la persona cara da Claire, paradossalmente più che la stessa morte e le impedisce di andare avanti, chiudere il capitolo della propria infanzia per sentirsi libera di vivere la propria vita. Simbolica l’ultima frase “On y va”, che mostra proprio la volontà di togliersi dall’immobilismo in cui sia Claire che Julien (anche lui era “bloccato”, in una sorta di incomunicabilità, data dalla sua goffaggine) erano caduti per andare incontro al futuro insieme.

Nel 2006 da questo libro è stato tratto un film.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del romanzo "Je vais bien, ne t'en fais pas"?
  2. Il tema principale del romanzo è l'elaborazione del lutto, i difficili rapporti familiari e l'importanza della memoria.

  3. Chi è Claire e quale ruolo ha nella storia?
  4. Claire è la protagonista del romanzo, una giovane donna che cerca di affrontare la scomparsa del fratello Loïc e di scoprire la verità sulla sua assenza.

  5. Come viene rappresentata la relazione tra Claire e Julien?
  6. La relazione tra Claire e Julien è descritta come la più vera e sana, basata sulla sincerità e sulla volontà di superare insieme le difficoltà.

  7. Qual è il significato delle cartoline nel romanzo?
  8. Le cartoline, inviate dal padre di Claire fingendo di essere Loïc, rappresentano la falsità e l'illusione, impedendo a Claire di accettare la morte del fratello e di andare avanti con la sua vita.

  9. Come si conclude il romanzo e quale messaggio trasmette?
  10. Il romanzo si conclude con una nota di speranza, suggerendo che Claire, con l'aiuto di Julien, potrà superare la perdita del fratello e affrontare il futuro, sottolineando l'importanza di non rimanere bloccati nel passato.

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