Il postino di Neruda: amore, politica e poesia in Cile

L'autore e il postino

L’autore de “Il postino di Neruda”, scritto nel 1985 è Antonio Skarmeta, autore di diverse opere letterarie, saggi, sceneggiature e testi teatrali.

Amore e conflitti familiari

Mario Jimenez volle cambiare lavoro, così da pescatore riuscì a diventare postino di Pablo Neruda, il quale volle subito diventare amico.

Cosi fu quando Mario s’innamorò della giovane locandiera Beatriz confidò questo segreto a Neruda.Un giorno il poeta partì per la candidatura del presidente della repubblica, lasciando a Mario dei volumi delle sue opere. La madre della locandiera venne subito a sapere tutta la storia dei due e fu subito contraria al fidanzamento così scisse al poeta Neruda che il suo postino copiava dei suoi versi per abbordare la figlia. All’arrivo a Isla Negra, il paese dove si svolge la vicenda, di don Pablo Neruda la madre andò subito a parlare con lui, dicendogli che quel ragazzo non doveva mai più rivedere sua figlia e il poeta riferì subito il detto a Mario.Un giorno arrivò la notizia che Allende aveva vinto le elezioni in Cile e tutti si ritrovarono nella locanda. Mario e Beatriz andarono in un capannone dove fecero l’amore tutta la notte. I due ragazzi dopo due mesi si sposarono ma le cose con la suocera non migliorarono perché lei diceva che non voleva un mantenuto in famiglia quindi Mario si dava da fare nella locanda, dato che Neruda era partito per Parigi e non poteva più fare il postino. Un mattina arrivò un lettera per Mario da Perigi: era Neruda che gli allegava un registratore chiedendogli di registrare tutti i suoni che c’erano attorno a casa sua perché lui aveva dei problemi di salute. Intanto, ci fu uno sciopero per abbattere dalla carica Allende dove si crearono anche dei danni. Mario dopo aver risposto al suo caro amico con la sua voce registrata, organizzò una festa alla locanda, per festeggiare il premio nobel di Neruda e la nascita del loro primo figlio: Pablo Neftalì. Ci furono grandi festeggiamenti e Mario e Beatriz approfittando del fracasso andarono in cucina dove fecero l’amore. La suocera accortasi del fatto andò sul palco cercando di non fare accorgere la cosa a a tutta la gente ma fu inutile.

La malattia di Neruda

Mario un giorno, venne a sapere dalla moglie di Neruda che egli stava molto male, decise di candidarsi al premio con il suo ritratto di Pablo Neftalì Jimenez Gonzalez e di partire per visitare il vate. Durante la visita Neruda venne preso da un attacco d’asma ma la corsa in ospedale non servi perché il poeta morì. Mario e la sua famiglia vennero a sapere della brutta notizia attraverso la è radio e rimasero impietriti. La notte per Mario fu lunga perché non riusci a dormire e la mattina seguente due uomini portarono via Mario perché doveva andare con loro. La fine del libro si conclude con la macchina dei due uomini e Mario che andò via.

Ambientazione e personaggi

- Siamo nel 1964 a San Antonio, un piccolo paese del Cile, quando Mario volle cambiare lavoro: da pescatore diventare qualcun’altro.

- Il luogo e l’epoca ci viene detto esplicitamente dall’autore.

- No, si svolgono in diversi luoghi come la casa di Neruda, la locanda, Isla Negra, la casa della suocera, la casa dove Neruda è molto ammalato, ma prevalgono luoghi aperti e reali.

- No, non vi è nessun tipo di rapporto

- La vicenda si svolge all’incirca in dieci anni: inizia nel giugno 1963 e finisce nell’anno 1973 concludendosi con la morte di Neruda.

- Il protagonista dell’opera è, proprio come viene espresso dal titolo, “Il postino di Neruda” ovvero Mario Jimenez, all’inizio un umile pescatore poi cambiando lavoro diventa postino di un unico cliente. Mario è un uomo povero che si innamora di Beatriz che la farà innamorare scrivendole poesie ispirate da Neruda.

- Gli altri personaggi secondari sono:

Pablo Neruda, un famoso poeta, l’unico uomo del paese in grado di leggere. Quando nel 1971 ammalandosi torna a casa riceve il premio Nobel per la letteratura.

Beatriz, una splendida e semplice sedicenne che lavora nella locanda del paese con la madre, la suocera o anche soprannominata dall’autore la vedova, contraria al fidanzamento dei due giovani perché dice che con le poesie Mario voleva arrivare da qualche altra parte.

Descrizioni e narrazione

- Non c’è, secondo me, una netta prevalenza tra i due tipi di descrizioni; il poeta da importanza a entrambe e quindi le metterei sullo stesso piano.

- Le loro azioni.

- Secondo me no.

- All’inizio si, la svolta della decisione di Mario di passare da pescatore a postino.

- Si, per esempio quando un giorno arrivò la notizia che Allende aveva vinto le elezioni in Cile.

- Il narratore è esterno al testo.

- Essendo esterno e non sapendo chi sia, sa tutto di tutti.

- Viene espresso un solo punto di vista.

- No, non interviene mai esplicitamente a giudicare o a dare un suo parere.

- No, l’autore rispetta l’ordine effettivo dei fatti seguendo la fabula senza dare anticipazioni o flash-back.

-

Stile e linguaggio

- Il ritmo narrativo mi è risultato scorrevole, facile da capire e piacevole da leggere.

- Si molti dialoghi. Prevalgono dialoghi diretti che descrizioni, questo aiuta il lettore, secondo me, a non annoiarsi e a mantenere una certa costanza leggendo un libro di ogni genere.

- No il linguaggio è semplice e colloquiale. Si può capire che è un edizione apposta per le scuole. Un esempio è che in certe parole Skarmeta avrebbe potuto mettere sinonimi più complessi ma ha preferito usare termini chiari e semplici.

- Semplici e brevi.

- No, viene usato la lingua normale costantemente per tutto il libro.

- Le metafore le fa proprio il poeta o Mario per la sua bella. Per esempio nella lettera che scrive a Beatriz come la descrive nuda.

Temi principali del libro

- I temi trattati dal libro che prevalgono sono l’amore, l’amicizia e la sofferenza. La vicenda si organizza così: al centro del vortice c’è la storia d’amore tra Mario e Beatriz nata da quella partita a calcetto, mai accettata dalla suocera di Mario. Intorno le vicende del vate come l’elezione del presidente della repubblica, la vittoria del premio Nobel, la sua malattia e infine la sua morte. Questo libro mi è molto piaciuto, è ha una bella trama e dei personaggi molto interessanti tutti essenziali; per esempio non la storia non avrebbe senso senza Beatriz o senza la suocera e sembrerebbe tutto piatto e felice. Come romanzo è corto e abbastanza comprensibile.