Concetti Chiave
- "Il sistema periodico" è una raccolta di 21 storie autobiografiche, ognuna collegata a un elemento chimico, che riflette momenti significativi della vita di Primo Levi.
- Il libro esplora temi di sopravvivenza, memoria collettiva e il senso di colpa post-olocausto, opponendosi al negazionismo attraverso la narrativa.
- Levi utilizza la chimica come metafora per collegare la letteratura alla realtà, esplorando il suo ruolo di chimico come elemento salvifico durante l'internamento nei campi di concentramento.
- Il testo miscela realismo e fantasia, con storie legate sia a esperienze vissute che a narrazioni immaginarie, come gli elementi piombo e mercurio, o la storia di un atomo di carbonio.
- Levi critica l'educazione tradizionale, trovando nella chimica universitaria una connessione reale e tangibile con il mondo, in contrasto con l'astrazione del liceo.
L’opera “Il sistema periodico” di Primo Levi è una raccolta di 21 storie ciascuna legata a un elemento della tavola periodica.
Indice
Autobiografia e romanzo di formazione
Il testo è principalmente autobiografico, ma potrebbe essere interpretato come una sorta di romanzo di formazione in cui l’autore racconta diversi momenti della sua vita, che l’hanno segnato, lasciando un segno indelebile nella sua esperienza, influenzando anche la sua personalità e le sue decisioni successive.
Elementi chimici e realtà personale
Ciascuna storia, risulta legata a un elemento chimico, racconta una parte dell’esperienza del protagonista, che inevitabilmente influenza il suo modo di leggere la realtà.
Così come la realtà è composta da tanti elementi, così anche la storia del protagonista, che si trova a dover subire il peso delle leggi razziali in una società dov’è difficile trovare il proprio posto sia all’interno che all’esterno dei lager. In una certa misura l’autore è quasi fortunato, infatti riesce a sopravvivere ai campi di concentramento grazie alla sua professione di chimico e alle sue abilità.Riflessione e memoria collettiva
Il testo vuole essere spazio per la riflessione personale e memoria per la collettività. Tutta la sua poetica è infatti alimentata dal bisogno di stanare il senso di colpa per essere sopravvissuto allo sterminio e di occultare le azioni più atroci compiute dagli uomini. La sua attività letteraria è volta a eliminare il negazionismo, che è il suo principale nemico. Forse non ha mai superato il trauma dei campi di concentramento, che continua a rivivere anche in questo libro, fatto di ricordi e di esperienze, ma non solo. C’è infatti un forte realismo ma anche una parte fantastica, in alcuni capitoli l'autore parla di personaggi inventati (piombo, mercurio) oppure inventa la storia di un atomo di carbonio, in altri invece è presente il tema del ricordo del lager (idrogeno). Alcuni racconti vertono molto sulla chimica, che è una parte importante della realtà, soprattutto della sua. Ad Auschwitz è ambientato un solo racconto (Cerio) contrapposto ai molteplici in cui parla della libertà del dopoguerra, della gioia di lavorare, di fare esperienza e di raccontare. Ogni racconto è diverso ma legato agli altri, come ciascun elemento nella tavola periodica, che ha la sua importanza e il suo valore, unico e specifico.
Chimica e comprensione del mondo
Levi descrive la chimica come una sorta di struttura intermedia, di cerniera «fra il mondo delle carte e il mondo delle cose», fra la letteratura e la realtà. Tra le varie considerazioni una particolare riguarda il liceo, che secondo lui è insoddisfacente, gli parla di un sapere astratto, lontano dalla realtà; il suo bisogno era invece di un sapere vero, che riuscirà a trovare solo all’università, per lui la chimica è vera, l'unica in grado di metterlo in contatto con la realtà e di portarlo a una migliore comprensione del mondo.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale de "Il sistema periodico" di Primo Levi?
- Come viene utilizzata la chimica nel libro?
- Qual è l'obiettivo dell'attività letteraria di Levi?
- In che modo Levi percepisce l'educazione scolastica?
Il tema principale è l'autobiografia di Levi, intrecciata con elementi della tavola periodica, che riflette momenti significativi della sua vita e la sua esperienza nei campi di concentramento.
La chimica è descritta come una struttura intermedia tra la letteratura e la realtà, e ogni racconto è legato a un elemento chimico che rappresenta una parte dell'esperienza del protagonista.
L'obiettivo è eliminare il negazionismo e riflettere sul senso di colpa per essere sopravvissuto allo sterminio, utilizzando la scrittura come memoria collettiva e personale.
Levi considera il liceo insoddisfacente e astratto, trovando invece nella chimica universitaria un sapere vero che lo connette alla realtà e lo aiuta a comprendere meglio il mondo.