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Concetti Chiave

  • Il romanzo "Seta" di Alessandro Baricco è ambientato tra la Francia meridionale e un villaggio giapponese vicino a Shirakawa, nella seconda metà dell'Ottocento.
  • La trama segue Hervé Joncour, commerciante di bachi da seta, nei suoi viaggi dal sud della Francia al Giappone per salvare l'economia del suo paese dalla crisi di pebrina.
  • Hervé si confronta con personaggi chiave come Hara Kei, un rispettato capo villaggio giapponese, e una misteriosa ragazza occidentale che non parla ma cattura il suo interesse.
  • La narrazione esplora temi di amore non corrisposto e tradimento, con Helene, la moglie di Hervé, che soffre in silenzio per un amore tradito.
  • Lo stile di Baricco è sintetico e avvincente, e il romanzo è descritto come una riflessione su mondi opposti e l'attrazione verso l'ignoto.

Romanzo narrativo.

Indice

  1. Luoghi e ambientazione
  2. Viaggi e commercio di Hervé
  3. Incontri in Giappone
  4. Lettera e rivelazioni
  5. Personaggi principali
  6. Stile di Baricco
  7. Temi e riflessioni
  8. Conclusioni e raccomandazioni

Luoghi e ambientazione

I luoghi in cui si svolgono le vicende sono essenzialmente due.

La Francia meridionale, in particolare il paese di Lavilledieu, dove vive lo stesso protagonista ed il villaggio giapponese in cui si trova Hara Kei, personaggio fondamentale del romanzo.

Non viene citato il nome di questo paese e dell’ esatta località in cui si trova, sappiamo poco, solo che è situato dei dintorni della città di Shirakawa.

Il romanzo è ambientato nella seconda metà dell’Ottocento. Vi sono specificati gli anni di avvenimenti importanti per lo sviluppo della narrazione. Per questo conosciamo con esattezza il tempo della storia, compreso tra il 1861 ed il 1897 (morte del protagonista, avvenuta ventitrè anni dopo il 1874, anno della morte della moglie). Il tutto è calato in un contesto storico ben definito grazie a brevi digressioni, in cui sono citati gli avvenimenti fondamentali in quegli anni.

Viaggi e commercio di Hervé

Hervé Joncour viveva a Lavilledieu insieme alla moglie, Helene.

Egli nella vita comprava e vendeva i bachi da seta quando ancora erano ancora delle minuscole uova. Poiché gli allevamenti europei di questi bachi da seta erano spesso colpiti da epidemie, era costretto a viaggiare fino in medio oriente per acquistare le uova di bachi, e, nonostante il viaggio fosse lungo, era solito a tornare a Lavilledieu la prima domenica d’aprile. Purtroppo, all’inizio degli anni sessanta, un’epidemia di pebrina dall’Europa si diffuse anche in medio oriente, rendendo inutilizzabili le uova che Hervé aveva acquistato quell’anno. Si andò quindi a confrontare con Baldabiou, un uomo che otto anni prima gli aveva cambiato la vita. Era infatti il primo che a Lavilledieu si era cimentato nell'attività di commercio dei bachi da seta. Baldabiou gli disse che l’unico luogo che non era ancora stato raggiunto da questa epidemia era il Giappone, la “fine del mondo”. Il viaggio per raggiungere questo paese era difficile e pericoloso, poiché il Giappone vietava l’ingresso agli stranieri, ma andarci era l’unico modo per non far entrare in crisi l’economia di Lavilledieu, che si basava quasi del tutto sui bachi da seta. Quindi Hervé Joncour partì, attraversò tutta l’Asia, sbarcò in Giappone grazie a una nave di contrabbandieri, e raggiunse un villaggio. Qui incontrò Hara Kei, una figura importante per l'allevamento dei bachi da seta del luogo. Insieme a lui vi era una ragazzina che non aveva i tratti orientali e non disse mai una parola.

Incontri in Giappone

Hervé Joncour tornò in Francia e grazie alle uova che aveva acquistato là in Giappone, la produzione di seta fu straordinaria.

L’anno successivo tornò in Giappone ed ebbe la possibilità di conoscere meglio Hara Kei e i costumi e le usanze che caratterizzavano il paese in cui viveva. L’ultimo giorno prima di partire, mentre si stava facendo lavare da alcune donne, come vuole il rito per il bagno, qualcuno gli mise in mano un biglietto. Tornato in Francia, si recò a Nimes, dove si trovava Madame Blanche. Questa donna aveva origini giapponesi ed era l’unica che poteva decifrare il biglietto. Gli disse che vi era scritto: “Tornate, o morirò”.

Hervé Joncour si recò in Giappone altre due volte. Alla seconda vide la tranquillità usuale di quella nazione completamente trasformata in disordine e distruzione. Era scoppiata la guerra. Quando arrivò al villaggio di Hara Kei, si trovò davanti ad abitazioni e vegetazione completamente bruciati. Non vi era anima viva, tranne che un ragazzino, che guidò Hervé fino alla carovana di tutti gli abitanti del villaggio, con in testa Hara Kei. Egli quando vide Hervé Joncour, non lo salutò come al solito, ma lo intimò a non tornare più in lì. Hervé si accorse che con lui non c’era la ragazzina misteriosa. Tornò a malincuore in Francia, senza alcun baco da seta. Infatti quelli che aveva provato ad acquistare da un funzionario giapponese che aveva corrotto erano morti. L’economia di Lavilledieu era in crisi, ma Hervé assoldò decine di concittadini affinché costruissero il parco di casa sua. In questo modo si evitò la rovina.

Lettera e rivelazioni

Sei mesi dopo il suo ritorno in Francia, gli arrivò una lettera. Era scritta in giapponese. Hervé tornò quindi da Madame Blanche che gli tradusse il contenuto :una donna confessava un amore silenzioso e passionale che c’era stato tra lei ed Hervé.

Helene, qualche anno dopo, si ammalò e morì, lasciando un vuoto dentro il cuore del marito. Solo allora Hervé si accorge che quella lettera, composta da ideogrammi, era stata scritta dalla moglie. Diventa quindi consapevole che la moglie, nonostante fosse sempre apparsa passiva ed inconsapevole, si era accorta del sentimento che lui provava verso quella ragazzina dal volto occidentale, incontrata da Hara Kei. Ed Helene aveva sempre sofferto in silenzio, senza mai essere vendicativa o dare il minimo segnale di essersene accorta.

Hervé Joncour morirà anziano, dopo aver passato gli ultimi anni della sua vita in tranquillità e in buona salute.

Personaggi principali

In questo racconto vi sono numerosi ed importanti personaggi.

Il protagonista è Hervè Joncour, un compratore e venditore di bachi da seta. Un uomo tranquillo, pacato ed anche coraggioso, per aver intrapreso quattro difficili viaggi in Giappone. “Era d’altronde uno di quegli uomini che amano assistere alla propria vita, ritenendo impropria qualsiasi ambizione a viverla”.

In Giappone Hervè lascerà parte del suo cuore. Infatti quel paese, così strano e distante dalla Francia, diventerà per lui una seconda patria. In questi lontani luoghi incontrerà due personaggi fondamentali. Hara Kei, un uomo che godeva di grandissimo rispetto, quasi venerazione, da parte di coloro che abitavano nel suo villaggio.

Viveva in una ricchissima dimora e al suo interno Hara possedeva delle enormi voliere contenenti splendidi uccelli. Ed è da lui che Hervè comprava le uova di bachi. Il secondo importante personaggio che il protagonista incontra in Giappone è una ragazzina. E’ una figura particolare, poiché stranamente non ha tratti orientali. Ed è anche misteriosa, poiché mai disse una parola in presenza di Hervè Joncour, ma si limitò ad osservarlo con uno sguardo indagatore. Questa ragazza senza nome lo incanterà, e diventerà la massima ragione per la quale Hervè ritornerà tante volte in Giappone.

Importante è anche Helene, la moglie del protagonista. È sempre apparsa come un personaggio secondario, anche se è stata fondamentale per il corso della storia ed anche per la vita di Hervè. Ha sempre amato profondamente il marito, nonostante si fosse accorta che il cuore del compagno apparteneva ad un'altra persona. Ma ha continuato ad amarlo, nascondendogli la sofferenza. Dopo la sua morte Hervè scoprirà che è lei l’autrice della misteriosa lettera. Abbiamo poi dei personaggi di sfondo, come Baldabiou: colui che per primo aveva portato il “culto” dei bachi da seta a Lavilledieu. È un personaggio misterioso, che nei discorsi sembra essere poco serio. Ha un senso spiccato per gli affari economici ed è solito a giocare, in modo particolare, a biliardo nel bar di Verdun. Verdun è il proprietario del bar di Lavilledieu. Diventa ascoltatore indiretto dei piani di viaggi per l’acquisto di bachi da seta, che vengono escogitati proprio nel suo locale.

Abbiamo poi la figura di Madame Blanche, una donna affascinante e misteriosa. E’ famosa per la sua sensualità. Ha origini giapponesi ed è a lei che Hervè si affiderà per la traduzione dei contenuti del biglietto e della lettera.

Ho trovato significativo il punto del racconto in cui Madame Blanche legge la lettera misteriosa ad Hervè. Infatti mi colpisce come queste parole che portano un messaggio così amorevole e sensuale non abbiano provocato in Hervè la minima reazione. In questo passo l’autore non accenna ai pensieri del protagonista che sembrano inesistenti. Forse pensava alla misteriosa ragazzina incontrata da Hara Kei. Difficilmente avrà pensato alla moglie, che in fondo, a parer mio, Hervè non amava.

E mi sono immedesimata in Helene. Sicuramente deve aver sofferto in modo incredibile ed è ammirabile che abbia finto di essere inconsapevole di tutto questo solo perché lei amava il marito quasi ciecamente. Hervè non è stato degno di lei, non si è accorto di che persona speciale aveva affianco e l’ha tradita. Helene si sarebbe meritata qualcuno che sapesse apprezzarla ed amarla.

Avrei immaginato, inoltre, un finale diverso. Pensavo che Hervè sarebbe tornato ancora una volta in Giappone dopo la fine della guerra. Alla fine, un pezzo di lui era rimasto là. Magari una volta ritornato in Giappone avrebbe ricercato e indagato la storia della misteriosa ragazza dal volto non orientale. Credevo che in lui fosse rimasta la curiosità di conoscere di più su questa figura.

Stile di Baricco

Personalmente lo stile di scrittura di Baricco incontra i miei gusti di lettura. Trovo che il suo modo di scrivere sia avvincente, abbastanza sintetico. Non vi sono frasi lunghe, complesse, colme di subordinate. Però sono costruite in modo a parer mio ingegnoso. Non rendono affatto la lettura pensante e colpiscono, facendo mantenere alta la concentrazione. Vi sono molti dettagli di scrittura che trovo affascinanti.

Tra i tanti dettagli presenti nel libro, questi sono quelli che mi sono subito saltati all'occhio: quando Baricco descrive brevemente il viaggio dalla Francia al Giappone, usa le stesse frasi, ma il lago Bajkal, da essere chiamato “mare” nel primo viaggio, passa ad essere denominato “il demonio”, poi “l’ultimo” ed infine “il santo”.

Temi e riflessioni

Secondo me in questo testo Baricco si limita a descrivere le azioni dei personaggi . I suoi pensieri e i suoi giudizi non sono espressi. Inoltre non si trattiene sulle emozioni dei personaggi. Rende questi ultimi estremamente misteriosi. Sappiamo che quello toccato dall’autore è un amore profondo e cieco che l’altra persona non riconosce e non ricambia. Si tocca anche il tema del tradimento. Si parla anche di una terra, che può essere anche metaforica, lontana e distante. Il Giappone è quasi l’opposto della Francia in cui Hervè vive. Differiscono nello stile di vita, nel modo di pensare, nelle tradizioni. Sembrano appartenere a due universi opposti, a due tempi diversi. Ma nonostante tutte queste divergenze, diventano parte e patria per Hervè. Anzi, è in Giappone che Hervè si sente più a casa. Quel lontano paese ha sedotto ed incantato l’anima del protagonista. Forse con questo Baricco vuole dire che tutto ciò che può sembrare distante da te non è inaccessibile. Questo può essere letto come un invito a non lasciarsi spaventare da ciò che differisce da te, perché, come è successo con Joncour, può arrivare a completare la tua interiorità.

Conclusioni e raccomandazioni

Ho amato questo libro, credo infatti che lo acquisterò in versione cartacea, così potrò leggerlo quando ne sentirò il bisogno. Mi ha coinvolto emotivamente, mi ha stupita e mi sono immedesimata nella storia così intensamente che non mi capitava da tempo leggendo un libro. Seta diventerà indubbiamente uno dei miei testi preferiti.

Questo libro io lo consiglierei a quel tipo di persona che si sofferma sui dettagli, che ha uno spirito critico. Infatti con questo libro credo si ritroverà ad immaginare i pensieri dei personaggi, molto assenti, ed a riflettere sulle presenze sfuggenti delle quali è puntellato il romanzo.

Inoltre penso che questo libro sia ottimo per coloro che vogliono ricominciare a leggere, infatti la scrittura è semplice e per nulla pesante.

Alessandro Baricco definisce quest’opera non un romanzo, non un racconto ma una storia. E questa storia appartiene ad un uomo: Hervè Joncour. Egli fa un mestiere particolare: compra e vende i bachi da seta, quando il loro essere bachi da seta consiste nell'essere minuscole uova. Questo lavoro lo porterà a conoscere nuovi orizzonti, ad entrare in contatto con un’altra realtà: il Giappone. Landa sconosciuta, distante…la “fine del mondo”. Questa è una storia di viaggi, ma anche d’amore. Un amore non corrisposto, cieco e profondo, nel caso di Helene; ed un amore ineffabile, leggero e sfuggente, che però lascia un segno, come nel caso della ragazza sconosciuta. Il titolo, “Seta”, rende bene l’idea di questa tipologia d’amore; rimanda a qualcosa di prezioso, ma quasi intangibile, che scivola tra le dita. La seta è anche ciò che i bachi producono. Un materiale prezioso che nasce da insetti sgradevoli alla vista.

È un libro di facile lettura, ma di difficile comprensione. I personaggi sono poco delineati, Baricco lascia quasi a te il compito di definirli. Questo testo si conclude lasciandoti dentro un senso di vuoto, di incompiutezza e per questo ti induce a pensare di esserti perso qualcosa, di aver tralasciato qualche dettaglio.

Domande da interrogazione

  1. In quale periodo storico è ambientato il romanzo?
  2. Il romanzo è ambientato nella seconda metà dell'Ottocento, precisamente tra il 1861 e il 1897.

  3. Quali sono i luoghi principali in cui si svolgono le vicende del romanzo?
  4. I luoghi principali sono Lavilledieu, un paese nella Francia meridionale, e un villaggio giapponese situato nei dintorni della città di Shirakawa.

  5. Chi è il protagonista del romanzo?
  6. Il protagonista del romanzo è Hervé Joncour, un compratore e venditore di bachi da seta.

  7. Qual è il motivo per cui Hervé Joncour viaggia in Giappone?
  8. Hervé Joncour viaggia in Giappone per acquistare le uova di bachi da seta, in quanto l'epidemia di pebrina ha reso inutilizzabili le uova degli allevamenti europei.

  9. Chi è la persona misteriosa che Hervé Joncour incontra in Giappone?
  10. Hervé Joncour incontra una ragazzina senza nome, che ha tratti occidentali e non parla mai.

Domande e risposte

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