Francescoama
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Concetti Chiave

  • Primo Levi racconta la sua esperienza nel campo di concentramento di Auschwitz, dove fu deportato nel 1943, descrivendo le atrocità subite dai prigionieri.
  • Il libro, pubblicato nel 1947, è un'opera storica e autobiografica che testimonia la vita nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale.
  • Levi, grazie alla sua laurea in chimica, riesce a migliorare leggermente le sue condizioni nel campo, lavorando in un laboratorio e scambiando beni per cibo.
  • La narrazione in prima persona e il linguaggio semplice rendono il racconto efficace, con occasionali inserzioni di parole in tedesco.
  • Il libro è un monito a non dimenticare le atrocità del passato, paragonando i lager a un viaggio infernale, con riferimenti alla Divina Commedia di Dante.

Titolo: Se questo è un uomo.

Indice

  1. Biografia di Primo Levi
  2. Esperienza nel campo di concentramento
  3. Pubblicazione e genere del libro
  4. Riassunto della cattura e deportazione
  5. Condizioni di vita ad Auschwitz
  6. Sopravvivenza e aiuti nel campo
  7. Liberazione e fine della prigionia
  8. Tematica e contesto storico
  9. Stile narrativo e impatto emotivo
  10. Riflessioni personali e citazioni
  11. Riferimenti alla Divina Commedia
  12. Importanza della memoria storica

Biografia di Primo Levi

Autore: Primo Levi, nato a Torino il 31 luglio 1919 e morto a Torino il 11 aprile 1987, di origine ebrea, fu deportato al campo di concentramento di Auschwitz nel 1943 dove ci rimase fino alla fine della guerra nel 1945.

Esperienza nel campo di concentramento

L'esperienza nel campo di concentramento lo segnò profondamente. Giunto a Torino, si riprese dal punto di vista fisico e riallacciò i contatti con i familiari e gli amici superstiti della Shoah. L'incubo vissuto nel lager lo spinse subito a scrivere un testo che fosse testimonianza di ciò che ha vissuto. Morì suicida nel 1987.

Pubblicazione e genere del libro

Anno pubblicazione: 1947.

Genere: storico / autobiografico / memorialistico

Riassunto della cattura e deportazione

Riassunto: Il libro narra la storia dell’autore che viene catturato dai fascisti nel dicembre del 1943 in quanto ebreo e partigiano.

Inizialmente viene portato in un campo di internamento in Italia (Modena) poi caricato su un treno con altri prigionieri e dopo un allucinante viaggio di 15 gg. su carri-bestiame arriva in Polonia. Qui vengono divisi in due gruppi: quelli validi per lavorare e quelli non validi, facendogli capire che questi ultimi verranno uccisi.

Condizioni di vita ad Auschwitz

I prigionieri validi, come l’autore, vengono deportati al campo di concentramento di Auschwitz. Vengono spogliati, rasati, lavati ed infine vengono tatuati al braccio e al polso con un numero di matricola per riconoscerli. Levi inizia ad affrontare i problemi del campo derivanti dalla convivenza gli altri deportati poiché molti stranieri e con difficoltà a comprendersi, la confusione nel momento dei pasti, la mancanza di cibo e le pessime condizioni igieniche.

Ai deportati sono assegnati lavori durissimi e patiscono stenti, freddo e violenze di ogni genere. Durante una tregua di venti giorni nell’Ospedale del campo, a causa di una ferita ad un piede, Levi riesce ad assicurarsi un po' di cibo e ripararsi dal freddo. Intuisce, inoltre, che il campo è pieno di prigionieri pertanto alcuni verranno portati nelle camere a gas.

Dopo alcuni mesi riesce ad avere un trattamento meno duro poiché, grazie alla sua laurea in chimica, viene scelto come specialista per il laboratorio di chimica. Qui ha la possibilità di lavorare al riparo dalle intemperie, a barattare alcuni oggetti del laboratorio con porzioni di cibo ed evitare lavori particolarmente faticosi.

Sopravvivenza e aiuti nel campo

Durante tutto il periodo che Levi passa nel campo, conosce molte persone alcune delle quali lo aiutano a sopravvivere.

Liberazione e fine della prigionia

Nel 1944 l’esercito russo si avvicina e cominciano i bombardamenti sul campo, così i nazisti sono costretti a fuggire portando con sé i prigionieri sani ancora in grado di camminare. Levi, ammalatosi di scarlattina, ed altri ricoverati sono lasciati al campo.

La storia termina con l’arrivo delle truppe russe, che liberano i prigionieri il 27 gennaio 1945.

Tematica e contesto storico

Tematica: il tema principale del libro è la deportazione ai campi di concentramento e il destino a cui sono vanno incontro tutti i prigionieri

Contesto storico: il libro è ambientato nel periodo della seconda guerra mondiale, precisamente dal febbraio 1944 a gennaio 1945 durante le quali milioni di persone, soprattutto ebree, furono soppresse dalla follia razziale nei confronti dei nazisti (Germania di Hitler) e fascisti (Italia di Mussolini)

Stile narrativo e impatto emotivo

Stile del narratore: Il racconto si svolge in prima persona e racconta eventi che l’autore ha realmente vissuto con un linguaggio semplice e chiaro. Intercala, a volte, parole in tedesco

Riflessioni personali e citazioni

Ho letto diversi libri al riguardo e visto numerosi film ma questo testo mi ha profondamente colpito per la “realtà” con cui vengono raccontate le atrocità che i deportati hanno dovuto subire.

Alcuni punti mi hanno fatto particolarmente riflettere, per esempio avere la forza di lavarsi la faccia era un segno di sopravvivenza, la mancanza del cibo oppure quando raccontava del freddo che soffrivano io me lo sentivo addosso

Alcune frasi mi sono rimaste impresse “sono stati propri i disagi, le percosse, il freddo, la sete, che ci hanno tenuti a galla sul vuoto di una disperazione senza fondo, durante il viaggio e dopo”, ed ancora ” non sa ancora che è meglio farsi picchiare, perché di botte in genere non si muore, ma di fatica sì e malamente, e quando uno se ne accorge è già troppo tardi”, mi ha fatto pensare a quanto fossero estreme le condizioni di queste persone e che condizioni di non-uomo, senza nome, senza capelli, senza cibo, senza dignità fossero ridotti.

Riferimenti alla Divina Commedia

Ci sono anche riferimenti alla Divina Commedia di Dante, che stiamo studiano in quest’anno scolastico, la detenzione nei lager viene vista proprio come un viaggio nell’oltretomba e il campo di concentramento paragonato ad un girone dell’inferno; inoltre nel capitolo 11 Levi racconta ad un compagno, che vuole imparare l’italiano, il CANTO DI ULISSE. Lo sforzo di ricordare i versi è un tentativo di abbandonare per un attimo le brutture della vita nel lager e il desiderio di continuare ad essere uomini e non come “bruti” .

Importanza della memoria storica

Sono contento di averlo letto perché fa riflettere su quanto noi siamo fortunati e che è compito nostro NON DIMENTICARE ed evitare che accadano altri scempi di questo genere ma non nascondo che, in alcuni momenti, ho faticato a proseguire la lettura per la drammaticità di alcune scene.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del libro "Se questo è un uomo"?
  2. Il tema principale del libro è la deportazione ai campi di concentramento e il destino a cui vanno incontro tutti i prigionieri.

  3. Come viene descritto lo stile narrativo di Primo Levi nel libro?
  4. Il racconto si svolge in prima persona e utilizza un linguaggio semplice e chiaro, con occasionali parole in tedesco.

  5. Quali esperienze personali di Levi sono raccontate nel libro?
  6. Levi narra la sua cattura, la deportazione ad Auschwitz, le difficoltà nel campo, e il suo lavoro nel laboratorio di chimica che gli ha permesso di sopravvivere.

  7. Quali riflessioni suscita il libro nel lettore?
  8. Il libro fa riflettere sulla fortuna di non vivere tali atrocità e sull'importanza di non dimenticare per evitare che simili scempi si ripetano.

  9. In che modo il libro si collega alla Divina Commedia di Dante?
  10. La detenzione nei lager è vista come un viaggio nell'oltretomba, e Levi racconta il "Canto di Ulisse" a un compagno, paragonando il campo a un girone dell'inferno.

Domande e risposte

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