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Concetti Chiave

  • "Per questo mi chiamo Giovanni" di Luigi Garlando narra la vita di Giovanni Falcone, un magistrato che ha lottato contro la mafia fino alla sua morte nell'attentato di Capaci.
  • Il libro segue un bambino di dieci anni, Giovanni, che attraverso una gita col padre, scopre la storia di Falcone e comprende l'importanza di combattere la mafia, anche a livello quotidiano.
  • I personaggi principali includono Giovanni e il suo padre amorevole, oltre a figure storiche come Falcone e Borsellino, tutti impegnati nella lotta contro la criminalità organizzata.
  • Le vicende si svolgono principalmente a Palermo e nei suoi dintorni, con riferimenti a luoghi significativi per la vita e il lavoro di Falcone, inclusa l'autostrada A29, luogo del suo attentato.
  • Il libro è caratterizzato da uno stile accessibile con dialoghi predominanti e un mix di narrazione e comicità, utilizzando anche il dialetto siciliano per rendere più autentica la comprensione della mafia.

1.

Indice

  1. Trama del libro
  2. Personaggi principali
  3. Giovanni Falcone e la mafia
  4. Luoghi delle vicende
  5. Struttura del libro

Trama del libro

Titolo: “Per questo mi chiamo Giovanni”

Autore:Luigi Garlando

Nacque il 5 maggio 1962 a Milano. È un giornalista e uno scrittore italiano. Si laureò in lettere moderne a Milano. Cominciò la carriera di scrittore con i fumetti. Divenne poi giornalista della Gazzetta dello Sport, incarico che ricopre ancora oggi.

Da anni scrive libri per ragazzi. Scrisse anche romanzi per adulti.

“Per questo mi chiamo Giovanni” è un libro che racconta la vita e le vicende di Giovanni Falcone, magistrato che lottava contro la mafia e che, per questo, fu ucciso nell’attentato del 23 maggio 1992. Giovanni è un bambino che ha appena compiuto dieci anni. Il padre gli regala una gita per la città e al mare. Durante la gita, il padre ha promesso a Giovanni di raccontare come Bum, lo scimpanzé di peluche, si sia bruciato i piedi. Per arrivare alla storia di Bum, il padre racconta prima tutta la vita di Giovanni Falcone, le vicende avvenute nei vari luoghi di Palermo e che cos’è la mafia. La giornata trascorre, così arrivano la sera e anche la fine della storia. Con questa storia, Giovanni capisce che la mafia c’è dappertutto, perfino a scuola, e che bisogna combatterla e sconfiggerla, come ha fatto Giovanni Falcone. Infatti, il giorno dopo, Giovanni torna a scuola e si ribella a un bullo, Tonio, che ogni giorno tormenta i compagni chiedendo loro i soldi. Grazie alle confessioni di Giovanni e di un suo amico, Simone, Tonio viene cacciato dalla scuola.

Personaggi principali

Giovanni: è un ragazzino di dieci anni. Abita a Palermo. È molto curioso. Si arrabbia spesso se viene infastidito. Quando il padre gli fa una battuta poco piacevole, lui gli tira un pugno in pancia per gioco. Gli piace una sua compagna di scuola, Valentina, che è la figlia della fioraia. A scuola non è molto intelligente. È educato e gentile.

Padre di Giovanni: è proprietario di molti negozi di giocattoli. Non passa molto tempo con il figlio, a causa del suo lavoro. È amorevole, simpatico e gentile. Sa fare il suo lavoro di padre. È un gran giocherellone. Scherza molto con suo figlio.

Zia Nuccia: è la zia di Giovanni. È molto servizievole. Ha una mania per le piante. Le tratta come se fossero delle persone. Se, per esempio, deve spostarne una, prima chiede il permesso.

Valentina: è la compagna di classe di Giovanni e la figlia della fioraia.

Tonio: è il bullo della classe di Giovanni. Ha tre anni in più dei suoi compagni. Non porta mai i libri a scuola. È prepotente. Tormenta i compagni chiedendo loro i soldi.

Simone: è il compagno di classe di Giovanni. È intelligente.

Maria Falcone: è la sorella di Giovanni Falcone. È gentile e educata. Ha i capelli biondi ed è bella. Le piacciono le piante e i fiori.

Giovanni Falcone e la mafia

Giovanni Falcone: è il protagonista della vicenda narrata. Nacque il 20 maggio 1939 e morì il 23 maggio 1992, nell’attentato di Capaci. Quando era un bambino, gli piaceva giocare a fare Zorro o il moschettiere. Gli piacevano i soldatini di piombo. A scuola era bravo. Quando è diventato adulto, ha deciso di diventare magistrato. Questo perché ama lottare contro l’ingiustizia e contro la mafia, per liberare Palermo da essa. Infatti, è grazie a lui e alle sue indagini, che molti mafiosi sono stati arrestati e condannati. Gli piace molto fare sport e giocare a ping-pong, ma soprattutto vorrebbe vivere una vita da uomo normale. Questo perché vive rintanato nella sua casa come un topo, dato che lui combatte contro la mafia ed è in costante pericolo di attentati. Esce solo per andare al lavoro. Quando va a lavoro, viene sempre accompagnato dalla sua scorta e viaggia in macchine blindate. Nonostante ciò, Giovanni non riesce a sfuggire all’attentato di Capaci. In un cunicolo dell’autostrada, prima dell’uscita di Capaci, i mafiosi mettono cinque quintali di tritolo, che fanno saltare in aria sia l’autostrada sia Giovanni e la scorta. In questa catastrofe Giovanni non ce la fa e muore.

Paolo Borsellino: è il compagno più fedele di Giovanni Falcone. È giusto e leale. Viene ucciso anche lui in un attentato.

Maria e Anna Falcone: sono le sorelle di Giovanni Falcone.

Arturo Falcone: è il padre di Giovanni. È severo e fa il dottore.

Luisa: è la madre di Giovanni. È molto severa, ma amorevole.

Rita: è stata la prima moglie di Giovanni. È bruna con due occhi grandi.

Francesca: è la seconda moglie, dopo Rita. Muore assieme a Giovanni nell’attentato.

Rocco: è un magistrato che Giovanni incontra nel tribunale di Palermo. È un uomo forte, non ha paura di niente. Il suo unico scopo è quello di sconfiggere la mafia. Viene ucciso dai mafiosi.

Antonino: è il primo capo del pool antimafia. È duro e anche lui vuole sconfiggere la mafia, la quale lo uccide.

Giuseppe: è l’autista di Giovanni. Gli era molto fedele.

Antonio, Rocco, Vito: sono gli uomini della scorta di Giovanni. Morirono nell’attentato di Capaci.

Paolo, Ninni, Giuseppe, Leonardo, Ignazio, Giacomo: sono i magistrati che formano il pool antimafia con Giovanni.

Totò: è il boss di Corleone. È il più forte e potente tra tutti i mafiosi. È lui che organizza l’attentato di Capaci. È crudele e spietato.

Don Masino, Gaetano, Michele, Rosario, Tommaso: sono mafiosi sconfitti

da Giovanni.

Mafioso “u verru”: è il braccio destro di Totò. È lui che ha fatto esplodere il tritolo nell’attentato di Capaci e che ha sciolto nell’acido un bambino.

Luoghi delle vicende

Le vicende narrate si svolgono nelle vie e nei paesini di Palermo, in particolare in via Libertà, via Castrofilippo, piazza della Kalsa, piazza Sett’Angeli, Sferracavallo, Corleone, Mondello, al mare, via Notarbartolo, via Principe di Paternò e piazza Vittorio Emanuele Orlando, al Palazzo di Giustizia di Palermo. Poi Giovanni e il padre si spostano in autostrada. Passano per l’uscita di Punta Raisi e giungono al cartello che indica l’uscita di Capaci. Poi tornano a casa. Le vicende di Giovanni Falcone si svolgono nei luoghi visitati da Giovanni e il padre, ma anche in altri fuori da Palermo. L’Accademia Navale che Giovanni frequentò era a Livorno, in Toscana. Poi trascorse del tempo a Roma, al Ministero di Grazia e Giustizia, per svolgere alcune indagini e per aiutare il governo a creare delle leggi contro la mafia. Andò anche in America a collaborare con degli amici dell’FBI. E l’ultimo luogo che vide fu quello dell’autostrada A29, all’altezza dell’uscita di Capaci. Questo è il luogo in cui morì.

Il padre di Giovanni racconta al figlio la storia di Giovanni Falcone durante il 23 maggio del 2002, dalla mattina alla sera. Invece, le vicende di Giovanni Falcone durano da quando nasce, cioè il 20 maggio 1939, fino al giorno dell’attentato di Capaci, avvenuto il 23 maggio 1992, alle ore 17.56. Vengono raccontati anche l’attentato a Borsellino e i funerali di Giovanni, avvenuti entrambi a pochi giorni dalla strage di Capaci. Le vicende di Giovanni durano ancora qualche giorno dopo la gita al mare.

Struttura del libro

“Per questo mi chiamo Giovanni” è un libro autobiografico sulla vita di Giovanni Falcone. È molto facile da comprendere. Sono presenti quasi esclusivamente sequenze dialogiche. Sono presenti in minor quantità sequenze narrative, riflessive e descrittive. Le frasi sono in generale lunghe, ma sono presenti anche quelle corte. Il dialogo avviene solo tra Giovanni e suo padre. La lingua utilizzata è l’italiano. Alcune parole sono scritte in dialetto siciliano, per una più facile comprensione dell’argomento. Il libro è suddiviso in capitoli. In ogni capitolo c’è raccontata una vicenda di Giovanni Falcone. Ogni capitolo finisce con una pausa del narratore. Non viene tralasciata alcuna informazione. Tutto viene spiegato. Le parole sono di carattere informale, che vengono utilizzate tutti i giorni. Per spiegare che cos’è la mafia, vengono utilizzate le parole specifiche dell’argomento. Per comprendere meglio gli argomenti, vengono usati moltissimo gli esempi. Sono presenti anche alcuni flash-back.

L’autore ricorre spesso alla comicità, ma anche alla suspense.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del libro "Per questo mi chiamo Giovanni"?
  2. Il tema principale del libro è la lotta contro la mafia, raccontata attraverso la vita e le vicende del magistrato Giovanni Falcone, e l'importanza di combattere l'ingiustizia.

  3. Chi è Giovanni Falcone e quale ruolo ha nella storia?
  4. Giovanni Falcone è un magistrato italiano che ha lottato contro la mafia. È il protagonista della storia narrata nel libro, e la sua vita e il suo impegno sono raccontati per educare il giovane Giovanni sulla mafia.

  5. Come viene rappresentata la figura del padre di Giovanni nel libro?
  6. Il padre di Giovanni è descritto come amorevole, simpatico e gentile. Nonostante il suo lavoro impegnativo, cerca di educare il figlio sulla mafia attraverso una gita e racconti sulla vita di Giovanni Falcone.

  7. Quali sono i luoghi principali in cui si svolgono le vicende del libro?
  8. Le vicende si svolgono principalmente a Palermo, in luoghi come via Libertà, piazza della Kalsa, e l'autostrada A29, dove avvenne l'attentato di Capaci. Altri luoghi includono Livorno, Roma e l'America.

  9. In che modo il libro utilizza lo stile narrativo per raccontare la storia?
  10. Il libro utilizza uno stile autobiografico con sequenze dialogiche predominanti tra Giovanni e suo padre. Include anche sequenze narrative, riflessive e descrittive, con un linguaggio informale e l'uso di esempi per spiegare la mafia.

Domande e risposte

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