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Concetti Chiave

  • "Fontamara" di Silone è un'opera scritta in esilio nel 1930, continuando il suo impegno morale e civile attraverso la letteratura.
  • Il paese di Fontamara rappresenta simbolicamente i problemi del Sud Italia, con un quadro realistico e privo di concessioni folcloriche.
  • I contadini di Fontamara, soggetti a sfruttamento e soprusi, si ribellano contro il regime fascista, testimoniando l'urgenza della lotta di classe.
  • L'opera attribuisce per la prima volta ai "cafoni" il ruolo di protagonisti e narratori, dando voce ai poveri e ai deboli.
  • La lingua semplice e la descrizione cruda enfatizzano la realtà dei problemi sociali e delle ingiustizie vissute dai protagonisti.

"Fontamara", scritta in esilio nel 1930 è la prima fra le opere narrative di Silone in cui l'autore, abbandonata la militanza politica attiva e la voglia di battersi in questioni che non gli rendono soddisfazione( e quindi tirandosi fuori dal suo partito) , continua attraverso la produzione letteraria il suo impegno morale e civile.

Indice

  1. Simbolismo e ribellione
  2. Protagonisti e linguaggio

Simbolismo e ribellione

"Oscuro luogo di contadini poveri", il piccolo paese di Fontamara è il simbolo di tutto il Sud e dei suoi problemi, di cui Silone costruisce un quadro realistico, senza concessioni folcloriche, attingendo al ricordo e all'esperienza diretta. Sottoposti allo sfruttamento dei latifondisti, all'idea di una vita sistematica, monotona, dura e infame, e ai soprusi del regime fascista, i fontamaresi si ribellano rompendo finalmente una secolare rassegnazione. Saranno sconfitti sicuramente dall'avvento fascista stesso, che li porterà sull'orlo della fame, e nella situazione di non riuscire a capire quello che attorno a loro accadeva, ma testimonieranno con il loro sacrificio l'urgenza della lotta e della solidarietà di classe.

Protagonisti e linguaggio

Per la prima volta nella letteratura italiana, ai cafoni è attribuito il ruolo di protagonisti e di narratori in un'opra che assume così caratteristiche corali ed epiche. Finalmente i poveri, i deboli, e gli incolti parlano: esprimono la loro rabbia, la loro ostinazione, la loro sete di giustizia, capeggiati dal forte Bernardo, che in questo scritto assume il ruolo di ribelle e rivoluzionario. La lingua utilizzata dall'autore è molto semplice, come semplice è anche la descrizione della vicenda. Una descrizione però molto importante, che enfatizza in certi aspetti la cruda realtà.

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