Alice G.
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Concetti Chiave

  • Roswitha di Gandersheim, prima poetessa tedesca, scrisse esclusivamente in latino e visse come badessa a Gandersheim in Sassonia.
  • Le sue opere, come le Gesta Oddonis Caesaris, sono rare e una "questione Rosvitana" sorse nell'800 riguardo alla sua esistenza.
  • Nel 1922, il dibattito sulla sua autenticità fu risolto con il ritrovamento di un codice che confermava i suoi scritti.
  • Le canonichesse di Gandersheim, tra cui Roswitha, godevano di libertà significative, permettendo contatti con la corte imperiale.
  • Roswitha era influenzata da autori classici e aveva legami con la vita culturale di palazzo, descritti nelle sue lettere e opere.

Roswitha di Gandersheim

Roswitha di Gandersheim (ca. 935 – ca. 974), è la prima poetessa tedesca della storia,per quanto abbia scritto soltanto in lingua latina;il suo nome significa suono vigoroso.
Nipote di Ottone, di cui scrisse un'agiografia nelle sue Gesta Oddonis Caesaris, Rosvita non ebbe grande successo nel medioevo e per questo i manoscritti che hanno tramandato le sue opere sono molto rari. Proprio per questo problema nell’800 viene sollevata una vera e propria “questione Rosvitana”. Alcuni studiosi sostennero che la scrittrice non fosse mai esistita realmente, ma fosse stata creata dal suo scopritore Conrad Celtis, che nel ‘500 trovò il primo manoscritto delle opere di Rosvita. Fortunatamente la disputa filologica si è conclusa nel 1922 con il ritrovamento da parte di Goswin Frenken di un altro codice contenente gli scritti di Rosvita.
Roswitha fu badessa del convento di Gandersheim, in Sassonia, dov'entrò molto giovane e rimase per tutta la vita. Studiò la retorica, la dialettica e la grammatica e lesse direttamente TerenzioVirgilio e Ovidio. Le “aspirazioni intellettuali” delle suore di Gandersheim frutto dell’ottima preparazione conseguita all’interno del monastero erano soprattutto “coltivare lo spirito, studiare i maggiori autori pagani e cristiani, e avere scambi con uomini colti”
In Gandersheim, infatti, come anche in altri cenobi del tempo, vivevano sia monache che canonichesse. Le canonichesse si distinguevano dalle monache esteriormente, perché non portavano il velo e sostanzialmente, perché erano meno soggette alla regola benedettina: dovevano rispettare i voti di castità e di obbedienza, e partecipare ai sette uffici di preghiera giornalieri, ma al contempo godevano di forti libertà poiché non erano tenute a prendere voti di povertà e di clausura. Questa condizione privilegiata, poco gradita alla chiesa di Roma, risultava invece una soluzione ottimale per la sistemazione delle figlie dell’alta aristocrazia.Questa precisazione risulta di notevole importanza per comprendere il personaggio Rosvita, infatti l’essere canonichessa le consentiva di frequentare liberamente la corte imperiale.
Diversi indizi ci parlano della frequentazione della corte da parte di Rosvita.
Primo fra tutti è il brano in cui parla delle fonti adoperate per le sue leggende, dove dice di aver ricostruito la vicenda del martirio di Pelagio grazie al racconto di un testimone oculare originario di Cordova . C'è anche chi sostiene la possibilità che Roswitha avesse avuto contatti anche con Raterio da Verona che avrebbe influenzato lo stile della sua prosa rimata. Altro indice dei rapporti con la vita culturale di palazzo sono le lettere stesse che la canonichessa indirizza agli intellettuali interlocutori delle sue commedie.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Roswitha di Gandersheim e quale era il suo contributo letterario?
  2. Roswitha di Gandersheim, vissuta tra il 935 e il 974, è considerata la prima poetessa tedesca, anche se scrisse in latino. Fu badessa del convento di Gandersheim e autrice di opere letterarie, tra cui le Gesta Oddonis Caesaris.

  3. Qual è stata la "questione Rosvitana" e come si è risolta?
  4. La "questione Rosvitana" riguardava il dubbio sull'esistenza reale di Roswitha, sollevato da alcuni studiosi che pensavano fosse un'invenzione di Conrad Celtis. La disputa si è risolta nel 1922 con il ritrovamento di un altro codice contenente i suoi scritti da parte di Goswin Frenken.

  5. Qual era il ruolo delle canonichesse nel convento di Gandersheim e come influenzava Roswitha?
  6. Le canonichesse, a differenza delle monache, godevano di maggiori libertà, non essendo vincolate ai voti di povertà e clausura. Questa condizione permetteva a Roswitha di frequentare la corte imperiale e di avere scambi culturali con intellettuali.

  7. Quali erano le influenze culturali e letterarie su Roswitha?
  8. Roswitha studiò retorica, dialettica e grammatica, leggendo autori come Terenzio, Virgilio e Ovidio. Si ipotizza che avesse contatti con Raterio da Verona, che avrebbe influenzato il suo stile, e che frequentasse la corte imperiale, come indicato dalle sue lettere agli intellettuali.

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