Concetti Chiave
- Lucrezio elogia Epicuro per aver sfidato la superstizione e liberato l'umanità dalla paura degli dei.
- Epicuro è descritto come un titano, eroe semidivino, che si sacrifica per il bene comune, affrontando la paura e l'ignoranza.
- Lucrezio usa il termine "terminus" per rappresentare i limiti della conoscenza e la lotta tra sapere terreno e celeste.
- La figura di Epicuro è paragonata a quella di un soldato che vince una battaglia, condividendo la gloria con l'umanità.
- Il pensiero di Epicuro viene presentato come una missione di liberazione attraverso la conoscenza e la verità.
Dal verso 62 al 79 è svolto un elogio di Epicuro. Leopardi nella Ginestra scriverà che nobile natura è quella dell’uomo che pensa che il fato degli essere umani è comune, quindi che non ci sono esseri umani che non possono obbedire al fato, perciò l’uomo che è cosciente che il destino è la morte non toglie nulla alla verità e la vita spesso è un male, ma ci è stata data in sorte quindi non possiamo eliminarla. I versi di Lucrezio però sono privi del pessimismo cosmico di Leopardi. Lucrezio tesse l’elogio di Epicuro, primo uomo mortale ad aver levato gli occhi verso la religione, intesa come superstizione, oltrepassando i limiti che imponeva, per cercare la verità e liberare gli uomini dalla paura degli dei, che li opprimeva in quanto non conoscevano le leggi dell’universo. Ad esempio dice che fulmini e tuoni non arrivavano da Giove, ma facevano parte della natura. Epicuro è presentato come un titano, semidivinità che si sacrificava per il bene della comunità, infatti ha compiuto l’impresa sovraumana di eliminare la paura che rendeva schiavi gli uomini della superstizione. Lucrezio non lo nomina perché non c’è bisogno di fare il nome di un uomo famoso se si conoscono le cose per cui è rinomato. Usa il termine terminus, pietra posta a confine tra due campi come limite oltre il quale non si può andare ed incarna una vera lotta tra conoscenza sulla terra e conoscenza relativa al cielo. Cielo e terra sono estremi, i due campi dove si svolge la lotta, il tema diventa quasi militare ed Epicuro è descritto quasi come un soldato. Prima si accinge alla lotta, poi al desiderio di superare i limiti ed infine arriva la vittoria in guerra, riportata da un soldato in terra nemica, ma non tiene per sé la gloria, bensì ne rende partecipe tutta l’umanità.
Domande da interrogazione
- Qual è il contributo principale di Epicuro secondo Lucrezio?
- Come viene descritto Epicuro nel testo di Lucrezio?
- Qual è la differenza tra la visione di Leopardi e quella di Lucrezio riguardo al destino umano?
Epicuro è lodato per aver cercato la verità e liberato gli uomini dalla paura degli dei, superando i limiti della superstizione e mostrando che fenomeni naturali come fulmini e tuoni non erano opera di divinità.
Epicuro è presentato come un titano, una semidivinità che si sacrifica per il bene della comunità, compiendo l'impresa sovrumana di eliminare la paura della superstizione, quasi come un soldato che riporta la vittoria in una terra nemica.
Mentre Leopardi esprime un pessimismo cosmico, riconoscendo che la vita è spesso un male inevitabile, Lucrezio si concentra sull'elogio di Epicuro per aver liberato l'umanità dalla paura degli dei, senza il pessimismo di Leopardi.