Concetti Chiave
- Il testo esplora il conflitto interiore tra odio e amore, sentimenti che convivono tormentando il poeta.
- La lirica di Catullo è celebre per la sua concisione e intensità emotiva, rappresentando un classico della poesia d'amore.
- L'antitesi tra amore e sofferenza per l'infedeltà di Lesbia sottolinea l'intricato intreccio di emozioni nel cuore del poeta.
- Il poeta si rivolge a un interlocutore immaginario, rappresentando il lettore, a cui non sa rispondere sul perché dei suoi sentimenti.
- L'ossimoro "odio e amo" esprime potentemente il dissidio interiore attraverso la brevità e la forza dei verbi iniziali.
Odio e amo
Testo:Io odio e amo. Perché, forse mi chiedi, fai così?
Non so, ma sento che ciò avviene, e mi tormento.
Commento:
Il tormento d’amore risuona spesso nelle ultime liriche dei Carmina. Qui un solo distico esprime con forza il dissidio dei due sentimenti di odio e amore, che danno contemporaneamente gioia e strazio al poeta. Il tono sincero e la tormentosa concisione fanno della lirica una delle più celebri nella poesia d’amore del mondo e di tutti i tempi.
La tematica:
La lirica sviluppa l’antitesi “amare-voler bene” della precedente. Catullo non può farsi più illusioni e giunge a concludere che due sentimenti forti, i quali si escludono a vicenda, convivono nel suo animo con un inestricabile intreccio: l’amore per Lesbia e la sofferenza per l’infedeltà della donna, un tormento sconsolato e razionalmente inspiegabile.

Le caratteristiche dello stile:
Nelle precedenti liriche il poeta ha come interlocutrice la donna amata, qui per esprimere la battaglia che infuria nel suo animo si rivolge ad un interlocutore immaginario, che è lo stesso lettore, alla cui domanda (Perché, forse mi chiedi, fai così?) non sa rispondere (Non so).
La potenza espressiva dei due versi è affidata alla brevità dei due verbi iniziali, isolati dal punto fermo e uniti dalla congiunzione (odio e amo): l’ossimoro fonde in una stessa espressione i termini di significato contraddittono e comunica intensamente lo struggimento del poeta.