davide.vitrani
Sapiens
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Concetti Chiave

  • Catullo esprime un conflitto tra amore e stima per Lesbia, evidenziando come i tradimenti aumentino la passione fisica ma diminuiscano il rispetto.
  • Il tema di "Odi et Amo" esplora la dualità di amore e odio attraverso una struttura simmetrica, senza offrire spiegazioni razionali per l'emozione complessa provata da Catullo.
  • L'amicizia è vissuta con intensità da Catullo, come dimostrato dal suo entusiasmo nel riabbracciare l'amico Veranio dopo un lungo viaggio.
  • Nel suo invito a cena, Catullo valorizza gli affetti sinceri e la raffinatezza, inserendo ancora una volta Lesbia come simbolo di bellezza e connessione con gli dei.
  • Il ritorno a Sirmione è un momento di sollievo e felicità per Catullo, che celebra la bellezza del luogo e il piacere del ritorno a casa dopo le fatiche del viaggio.
Carmi

Amare e Bene Velle

Tu dicevi, un tempo, di voler rapporti solo con Catullo,
Lesbia, e di non voler porre Giove al mio posto.
Io ti amai non tanto come un la gente comune ama un’amante,
ma come un padre un padre ama i figli e i generi.
Ora ti conosco; perciò anche se brucio più violentemente (di passione),
tuttavia, sei molto di minore pregio e valore per me.
“Come è possibile?” chiedi. Perché un’offesa di tal genere
spinge l’amante ad amare di più, ma spinge a volere meno bene.

La stima di Catullo verso Lesbia è caduta; è rimasto solo l’ardore della passione fisica.
Amore contro “bene velle”: i tradimenti di Lesbia verso Catullo, aumentano in lui la passione fisica ma fanno diminuire la stima. Antitesi tra quondam e nunc. Catullo ormai ha aperto gli occhi e vede Lesbia per quella che è, anche se non l’attacca con vere e proprie offese.

Odi et Amo

Odio ed amo. Forse chiedi per quale motivo lo faccia.
Non lo so, ma sento che accade e mi tormento.

Presenza di otto verbi, divisi in modo simmetrico: quattro nel primo verso e quattro nel secondo. Questa composizione rappresenta un processo emotivo allo stato puro. Le emozioni sono esposte senza trovare alcuna spiegazione. Dalla mancanza di una spiegazione a queste domande, deriva l’”excrucior” di Catullo. Quest’ultimo verbo è utilizzato al passivo, perché lui è portato da questi sentimenti, e non è una scelta razionale. Stupore nel dover riconoscere di non sapere. Tema della compresenza di odio e amore, già presente nei greci con Teonide. Filodemo dice: “So amare e odiare” e Teofasto: “ Da uno dei due sentimenti, può nascere l’opposto”.

All’amico Veranio

Veranio, tu che per me stai davanti a tutti i miei amici
di trecento miglia,
sei giunto a casa dai tuoi protettori e
dai fratelli concordi e dalla vecchia madre?
Sei arrivato. Oh, notizia felice per me!
Io ti vedrò sano e salvo e ti ascolterò narrare
i luoghi e i fatti e le popolazioni degli Iberi,
come tua abitudine, e accostando il collo,
bacierò il tuo viso piacevole e gli occhi.
Oh quanti uomini ci sono alquanto felici,
chi è più felice o lieto di me?

Catullo vive i sentimenti in modo intenso: anche l’amicizia è vissuta con tutto il cuore, come l’amore. Inno all’amicizia: Catullo è felice perché uno dei suoi più cari amici è tornato e lui lo potrà finalmente rivedere.

Invito a cena

Mio Fabullo, tu cenerai bene da me
fra pochi giorni, se gli dei lo consentono,
se porterai con te una buona ed abbondante cena,
non senza una ragazza graziosa
e vino e sale (arguzia) e ogni tipo di risate.
Se porterai queste cose, intendo dire, bello mio,
cenerai bene; infatti il borsellino al tuo Catullo
è pieno di ragnatele.
Ma in cambio riceverai sincere dimostrazioni d’affetto
o se c’è, qualcosa di più bello o più elegante;
infatti ti offrirò un unguento che alla mia ragazza
hanno donato le Veneri e i Cupidi;
quando ne sentirai il profumo, pregherai gli dei,
che ti facciano, oh Fabullo, tutto naso.

Per Catullo i due ingriendi essenziali per un buon banchetto sono: affetti sinceri e raffinatezza. Catullo, anche in questa composizione riesce a far rientrare ancora Lesbia: celebrazione di Lesbia e del suo essere stata in contatto con gli Dei per ricevere quell’unguento di cui Catullo parla.

Ritorno a Sirmione

Oh Sirmione, perla delle penisole
e delle isole, tutte quelle che (l’uno e l’altro Nettuno)
sorreggono nei limpidi stagni e nel vasto mare,
ti rivedo, quanto volentieri e quanto lieto,
credendo a fatica a me stesso di avere lasciato Latinia e i territori Bitinii
e di vederti al sicuro.
Oh che cosa c’è di più felice delle preoccupazioni abbandonate (di abbandonare le preoccupazioni),
quando la mente mette da parte il peso,
e veniamo a csasa nostra stanchi per la fatica in terra straniera,
e riposiamo nel letto rimpianto!
Questa è l’unica cosa che c’è in cambio di tante fatiche.
Salve, bellissima Sirmione, e rallegrati per il tuo padrone,
e rallegratevi anche voi, oh onde Lidie del lago:
Ridete anche voi tutte le risate della casa (ridete qualcunque cosa di risate è in casa).

Al primo verso troviamo un apostrofe a Sirmione; “Nettuno” è una metonimia per indicare il mare; due Nettuni perché c’è il mare che tiene suc le penisole ed un altro le isole, oppure può anche essere interpretato come un riferimento al mar Mediterraneo; tra il vero 2-3 troviamo un doppio chiasmo (“liquentibus-Neptunus”).
Latinia e Bitinia rappresentano una sineddoche: Latinia per Bitinia, forse accostati per fare allitterazione di –Th; “inviso” è un intensivo di vedere, ed il suo significato è “rivedere”.
Al verso 7 troviamo un iperbato tra “solutis” e “curis”; tra il vero 8-9 troviamo un’enjambement “peregrino/ labore”; al verso 9 troviamo un’anastrofe: attenzione sul “nostrum” che si collega in antitesi con “peregrino”, ovvero “straniero”.
Anastrofe di “unum” ed antitesi tra “unum” e “tantis” al verso 11.
Al verso 13 troviamo le onde Lidie: i Lidi erano una popolazione dell’Asia ed Erodoto affermò che gli Etruschi fossero discendenti di quest’ultimi, e Catullo parla di onde Lidie perché gli Etruschi avevano un tempo occupato il lago di Garda; “Lydiae lacus undae” è un’enallage, ovvero l’attribuzione di un aggettivo non a ciò che gli compete, ma ad un’altra cosa; il caso generale, e quindi l’attribuzuzione di un termine che non sia aggettivo, in modo non competente, si dice Ipallage.
Troviamo in questo ultimo verso una personificazione, ovvero l’attribuzione di un termine qualsiasi a cose umane; “cachinnus” rappresenta un termine onomatopeico.
Possiamo, nel testo, trovare due principali capitoli, ovvero: “la gioia del ritorno” e “le fatiche del viaggio”; qui non troviamo il tema di Lesbia e nemmeno quello dell’amicizia, ma troviamo un ambiente familiare a cui Catullo è affezionato. Lessico relativo a due campi semantici:
1) campo semantico della gioia
2) campo semantico della fatica del viaggio.
In molti periodi troviamo che il poeta mischia questi due campi semantici.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del componimento "Amare e Bene Velle"?
  2. Il tema principale è il conflitto tra amore e stima, dove Catullo esprime come i tradimenti di Lesbia aumentino la sua passione fisica ma diminuiscano la sua stima per lei.

  3. Cosa rappresenta il componimento "Odi et Amo"?
  4. "Odi et Amo" rappresenta un processo emotivo puro, esprimendo la compresenza di odio e amore senza una spiegazione razionale, causando tormento a Catullo.

  5. Qual è il sentimento di Catullo verso l'amico Veranio?
  6. Catullo esprime una profonda felicità e affetto per il ritorno del suo caro amico Veranio, sottolineando l'importanza dell'amicizia nella sua vita.

  7. Quali sono gli ingredienti essenziali per un buon banchetto secondo Catullo?
  8. Per Catullo, gli ingredienti essenziali per un buon banchetto sono affetti sinceri e raffinatezza, come dimostrato nell'invito a cena a Fabullo.

  9. Quali sono i due principali capitoli del componimento "Ritorno a Sirmione"?
  10. I due principali capitoli sono "la gioia del ritorno" e "le fatiche del viaggio", dove Catullo esprime il sollievo e la felicità di tornare a un ambiente familiare.

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