Concetti Chiave
- Seneca si concentra sull'interiorità e l'etica stoica, sottolineando l'imperturbabilità del saggio e la fugacità del tempo.
- Lo stoicismo di Seneca ammette la partecipazione del saggio alla vita politica, presentando opere come "De Ira" e "De brevitate vitae".
- Le "Epistulae morales ad Lucilium" sono una raccolta di 124 lettere che esplorano argomenti morali e promuovono un dialogo intimo con l'amico Lucilio.
- Seneca si ispira a Epicuro, cercando di educare attraverso un rapporto intimo e continuo, focalizzato sull'autosufficienza e l'indifferenza verso beni materiali.
- Promuove una vita di riflessione, dove l'otium è una ricerca attiva del bene, conducendo alla libertà interiore e alla "tranquillitas animi".
Lucio Anneo Seneca
Citazione: “Non è libero chi è schiavo del proprio corpo”.
Interesse legato all’interiorità volto verso i caratteri dell’etica stoica: imperturbabilità del saggio, fugacità del tempo, morte come destino ineluttabile.
Tutte le sue opere
Dialogi
Lo stoicismo appare meno rigoroso, in cui si ammette la partecipazione del saggio alla vita politica. Ne fanno parte:
Le Consolationes : Ad Marciam, Ad Helviam matrem, Ad Polybium
De Ira
De vita beata
De brevitate vitae
Il saggio stoico: De tranquillitate animi, De costantia sapientis, De otio
De Providentia
Trattati
Di carattere etico - politico
De clementia
De beneficiis
Naturales quaestiones
Tragedie
Altre opere
Apokolokyntosis
Epistulae morales ad Lucilium
Epistulae morales ad Lucilium (‘62 – inizio ‘63: disimpegno politico)“C'è un vantaggio reciproco, perché gli uomini, mentre insegnano, imparano.”
Raccolta di 124 lettere divise in venti libri di maggiore o minore estensione e di vario argomento morale dedicate all’amico Lucilio, suo coetaneo.
Obiettivo di Seneca: fornire un insegnamento nel viaggio verso la sapientia; nonostante ciò, non tratta mai Lucilio come allievo.
Secondo Seneca, tramite lo scambio epistolare, si può instaurare un colloquium, creando con l’amico una sorta di intimità quotidiana.
Il modello a cui Seneca tenta di riferirsi è Epicuro, colui che era riuscito a instaurare un rapporto di formazione ed educazione spirituale nelle lettere agli amici.
Si cimenta nel viaggio verso il perfezionamento interiore e una direzione spirituale fondata sulle tematiche della tradizione diatribica: l’autosufficienza del saggio e la sua indifferenza verso i beni materiali e le opinioni correnti.
Seneca propone dunque una vita fondata sulla riflessione e in particolar modo sul perfetto uso dell’otium, non più inteso come inerzia, ma come alacre ricerca del bene in grado di portare alla realizzazione dell’obiettivo del saggio: la libertà interiore sintetizzata dalla cosiddetta “tranquillitas animi”.