Concetti Chiave
- Seneca nacque a Cordova intorno al 4 a.C. e si formò a Roma in retorica e filosofia, influenzato dal desiderio del padre e dalla sua passione personale.
- A causa di gelosie e accuse, fu esiliato in Corsica durante il regno di Claudio, ma ottenne il perdono grazie all'intercessione di Agrippina, diventando precettore di Nerone.
- Durante il regno di Nerone, Seneca fu coinvolto in eventi sanguinosi, tra cui la morte di Agrippina, e si ritirò dalla vita pubblica per evitare le crescenti eliminazioni sistematiche.
- Accusato di complicità nella congiura dei Pisoni, fu costretto al suicidio, che affrontò con dignità, dettando pagine fino agli ultimi momenti della sua vita.
- Seneca morì soffocato in un bagno a vapore e non richiese cerimonie funebri nel suo testamento, come riportato da Tacito negli Annales.
Seneca – Biografia
Nasce a Cordova forse nel 4 a.C. Si dedica agli studi di retorica per volere del padre ma poi fu attirato anche da quelli filosofici. La sua formazione si è svolta a Roma, che lascerà per trasferirsi in Egitto perché l’ambiente stava diventando ostile, ma non fu una scelta definitiva. Tornato a Roma, si dedicò di più alla vita politica come avvocato e oratore; il suo successo provocò pericolose gelosie. Caligola sceglie di metterlo a morte e solo l’intervento dei suoi sostenitori lo impedirono. Salito al trono Claudio, sua moglie Messalina accusò una nipote di Claudio e Seneca di essere amanti. Fu mandato in esilio in Corsica ma il motivo vero era l’astio nei suo confronti. Il filosofo cercò in tutti i modi di ottenere il perdono. Indirizzò la Consolatio ad Polybium al liberto di Claudio a cui era morto il fratello e con questo ottenne la simpatia di Agrippina, la nuova moglie di Claudia. Ella fece sì che ottenesse la grazia e diventasse precettore del figlio Nerone.
Claudio pochi anni dopo morì avvelenato da Agrippina e Seneca si vendicò con quest’imperatore che aveva voluto il suo esilio con l’Apokolokyntosis, uno stacco in mezzo alla sua produzione letta da Nerone con lo scopo di deridere la figura di Claudio. Seneca fu molto vicino a Nerone ed era a conoscenza di tante sanguinose vicende tra cui la stessa morte di Agrippina voluta proprio dal figlio Nerone probabilmente per la gestione del potere. Ed è difficile credere che fu Seneca a scrivere la lettera con cui Nerone si giustifica davanti al Senato. Così Seneca, anche perché l’eliminazione di personaggi sospetti stava diventando un meccanismo sistematico, si ritirò a vita privata. Ritenuto convolto della congiura dei Pisoni, per abbattere Nerone e far salire al trono un giovane imperatore, fu costretto al suicidio, che affrontò con dignità, come ci racconta Tacito, che negli Annales gli dedica tre paragrafi: Seneca commosso chiede alla moglie di non lasciarsi abbattere dal dolore perché ricordando in che modo dignitoso egli ha vissuto la sua vita potrà sopportare la perdita del marito; ella vuole lasciarsi morire e Seneca afferma che non sarà lui a impedirglielo. Dunque gli vennero tagliate le vene del braccio, ma siccome era ormai un uomo debole il sangue fuoriusciva lentamente, e così tagliò anche le vene delle ginocchia e gambe. Anche in questi momenti dettò agli scrivani molte pagine. Fu portato in un bagno a vapore dove morì soffocato. Nel testamento non aveva richiesto alcuna cerimonia funebre.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali tappe della vita di Seneca?
- Quali furono le accuse che portarono Seneca all'esilio?
- Come riuscì Seneca a tornare a Roma dall'esilio?
- Come affrontò Seneca la sua morte?
Seneca nacque a Cordova, studiò retorica e filosofia a Roma, fu esiliato in Corsica, divenne precettore di Nerone e infine fu costretto al suicidio.
Fu accusato di essere amante di una nipote di Claudio, ma il vero motivo era l'astio nei suoi confronti.
Ottenne la simpatia di Agrippina, la nuova moglie di Claudio, che fece sì che ottenesse la grazia.
Seneca affrontò il suicidio con dignità, tagliandosi le vene e dettando pagine agli scrivani fino alla fine.