Concetti Chiave
- La prima età imperiale si distingue per opere manualistiche, destinate a incrementare le capacità critiche e pratiche dei nuovi tecnici e politici.
- Plinio il Vecchio rappresenta la realizzazione culturale di questo periodo con la sua vasta opera "Naturalis historia" che copre cosmologia, geografia, zoologia e altro ancora.
- Nonostante la mole del suo lavoro, Plinio fu criticato per lo stile, definito come il peggior scrittore latino, ma apprezzato per la varietà di temi trattati.
- Nato a Como, Plinio servì militarmente in Germania e successivamente si dedicò alla vita privata e agli studi, lasciando opere come "De iaculatione equestri".
- Durante il suo ritiro, Plinio scrisse opere linguistiche come "Studiosus" e "Dubius sermo", contribuendo allo studio della retorica e della grammatica.
Plinio il Vecchio
La prima età imperiale si caratterizza per l’intento di raccogliere le conoscenze per una destinazione pratica in opere, quindi, di tipo manualistico, al fine di accrescere le capacità critiche. La nascente burocrazia imperiale vedeva la nascita di nuovi tecnici: medici, architetti, esperti di acquedotti e reti fognarie, amministratori. Persino i politici ormai dovevano avere conoscenze tecniche.
La realizzazione più compiuta delle tendenze culturali fu quella di Plinio il Vecchio.
Nacque a Como intorno al 23 d.C. e da giovane prestò servizio militare in Germania; conosce personaggi importanti tra cui il giovane Tito, futuro imperatore. Ritiratosi a vita privata, si dedica all’otium. Prefetto della flotta imperiale di stanza in Campania, muore nel 79 d.C.
De iaculatione equestri (sulle tecniche di combattimento a cavallo), Bella Germaniae (Tacito attingerà spesso a questa fonte) sono le opere legate all’esperienza militare in Germania.
Gli anni del ritiro sono dedicati agli studi linguistici: Studiosus (manuale di retorica) e Dubius sermo (trattato grammaticale sulle oscillazione dell’uso linguistico) sono i risultati.
A fine Aufidi Bassi attinge alla storia di Roma tra il 50 e il 70.