Concetti Chiave
- Persio, nato a Volterra nel 34 d.C., proveniva da una famiglia agiata dell'ordine equestre e fu educato dalla madre e altre figure femminili.
- Le sue "Saturae", sei componimenti esametrici, sono l'unica opera pervenuta, pubblicata postuma e corretta dal suo maestro.
- La satira di Persio si caratterizza per l'intento morale e il tono polemico, volte a condannare i vizi e promuovere la virtù attraverso lo stoicismo.
- Ogni satira esplora diverse tematiche, dal rapporto uomo-divinità alla filosofia, e utilizza un linguaggio complesso e metaforico.
- La poesia di Persio è nota per la difficoltà, dovuta al contrasto tra lessico comune e artificioso, e per il brusco passaggio tra argomenti, definito "iunctura acris".
Delle varie opere di Persio, fatta eccezione per le Saturae, non ci è pervenuto nulla. Si tratta di sei componimenti in esametri, pubblicati dopo la sua morte, solo quando il suo maestro le corresse. Una sezione di questi componimenti, i Choliambi, la cui autenticità è stata messa in discussione, sono particolarmente importanti poiché esprimono l’intenzione del poeta di voler educare moralmente i suoi lettori e per la polemicità dei suoi toni. Persio, quindi, pone una propria satira, volta a condannare ogni vizio, privilegiando tematiche vicine alla vita reale.
La prima satira si apre e si chiude analizzando i problemi che riguardano questo genere. Nella parte centrale, invece, attacca gli scrittori del suo tempo, accusandoli di essere disposti a scrivere ogni genere di cosa, soltanto per ricevere il plauso di un pubblico superficiale.
La seconda satira è dedicata a un suo amico in occasione del suo compleanno e tratta di un problema caro alla dottrina stoica, ossia del rapporto uomo-divinità e di come ci si debba rivolgere agli dèi.
La terza satira è un’esortazione alla filosofia, con cui condanna quanti trascurano lo studio della filosofia etica, preferendo un ozio, che consente ai vizi di radicarsi nel loro animo.
La quarta satira è ricca di continui riferimenti alla dottrina stoica, nonché di richiami ideali al dialogo di Platone “Alcibiade primo”.
La quinta satira è indirizzata sotto forma di epistola al suo maestro, con cui parte da una dedica vera e propria verso quest’uomo, per poi passare a un’esaltazione dello stoicismo.
La sesta e ultima satira riguarda il tema del “giusto mezzo”, per quanto riguarda le ricchezze materiali.
La sua personalità, a causa delle sue esperienze, è divisa tra il vizio, visto come il nemico da sconfiggere, e la virtù, inteso come meta da raggiungere, trovando nello stoicismo lo strumento ideale per ottenere entrambi gli obiettivi. Persio è debitore sia nei confronti di Lucrezio che di Orazio da cui ha preso ispirazione per la composizione delle sue satire. A Lucrezio deve la sua aggressività che, però, è rivolta non ai viziosi, ma al vizio stesso, come fece Orazio, differenziandosi, però, nell’obiettivo finale, poiché questi voleva migliorare se stesso, mentre Persio i suoi lettori.
La satira di Persio, però, ha un limite, poiché, dopo la condanna, manca qualunque parte costruttiva e propositiva, volta a correggere i problemi e gli errori che hanno portato al vizio.
La sua poesia è particolarmente difficile, innanzitutto, per l’accostamento di termini provenienti da un lessico più comune e da uno più complesso e artificioso. Molto frequente è, inoltre, l’uso delle metafore. Particolare rilievo ha il suo modo di passare da un argomento ad un altro, passaggio che avviene, sempre, in modo brusco e che da lui è stato definito “iunctura acris”.
Domande da interrogazione
- Chi era Persio e quale fu il contesto della sua vita?
- Quali sono le opere principali di Persio e quale tema trattano?
- Qual è il tema centrale della prima satira di Persio?
- Come si caratterizza lo stile poetico di Persio?
- Quali influenze letterarie ha subito Persio nella sua scrittura?
Persio nacque a Volterra nel 34 d.C. e morì vicino a Roma nel 62 d.C. Proveniva da una famiglia agiata dell'ordine equestre e fu educato dalla madre e altre figure femminili dopo la morte del padre.
Le opere principali di Persio sono le "Saturae", sei componimenti in esametri che trattano temi morali e criticano i vizi, con un forte influsso della dottrina stoica.
La prima satira di Persio analizza i problemi del genere satirico e critica gli scrittori del suo tempo per cercare il plauso di un pubblico superficiale.
Lo stile di Persio è complesso, caratterizzato dall'uso di un lessico variegato, metafore frequenti e bruschi passaggi tra argomenti, definiti "iunctura acris".
Persio è stato influenzato da Lucrezio e Orazio, prendendo da Lucrezio l'aggressività e da Orazio l'attenzione al vizio, ma con l'obiettivo di migliorare i suoi lettori piuttosto che se stesso.