Concetti Chiave
- Amleto riflette sul dilemma esistenziale tra sopportare le avversità o combatterle per porvi fine.
- Considera la morte come un modo per sfuggire al dolore, ma teme i sogni che potrebbero venire dopo.
- La paura dell'ignoto dopo la morte spinge a sopportare le sofferenze della vita.
- La razionalità e la coscienza trasformano il coraggio in codardia, ostacolando azioni decisive.
- Le riflessioni eccessive portano a perdere la determinazione necessaria per agire.
Amleto. Essere o non essere
Essere o non essere, questo è il dilemma, se sia più nobile soffrire nella mente le frecce e i dardi di un’avversa fortuna, o armarsi contro questo mare di problemi e quindi opponendosi a essi porre loro fine.
Morire – dormire non più; e con il sonno noi mettiamo fine al dolore e a tutti i mali umani che sono impliciti nella vita umana (letteralmente: “che la nostra carne ne è erede”): è una fine da desiderarsi ardentemente.
Chi sopporterebbe il peso della vita, di faticare e sudare sotto una pesante vita, se non fosse per la paura di quello dopo la morte, del luogo inesplorato, dal quale nessun viaggiatore è mai tornato, se (la paura) non ci confondesse, e ci facesse piuttosto sopportare i mali che abbiamo e volare verso altri ignoti?
Ed è così che la coscienza (o anche “razionalità”) ci rende tutti codardi, e così quella che era un’azione risolutrice viene risucchiata (o “resa malata”) dal più pallido dei ragionamenti, e imprese elevate facendo queste considerazioni deviano il loro corso e perdono il nome di azione.